Un suolo sano è la soluzione ai problemi di siccità dell’Italia?
Scritto da Davide Macor il 05/08/2022
– A seguito della più grave siccità degli ultimi 70 anni, l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza in cinque regioni del nord che circondano il fiume Po.
– La Coldiretti ha sottolineato che la siccità minaccia oltre il 30% dei prodotti agricoli italiani.
– Il Movimento Globale Salva il Suolo, sostenuto dalle Nazioni Unite e dal Programma Alimentare Mondiale, individua un unico modo per fare fronte alla crisi delle colture italiane, riducendo il rischio e l’impatto della siccità:
aumentare la materia organica del suolo affinché arrivi a costituire dal 3% al 6%.
Il Suolo, infatti, è al centro dei sistemi e dei cicli naturali del nostro pianeta. Purtroppo, questa risorsa fondamentale sta subendo un grave depauperamento in tutto il mondo. Secondo il più recente rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), “The State of the World’s Land and Water Resources for Food and Agriculture (SOLAW)”, 2021, si è registrata una tendenza allarmante allo sfruttamento delle risorse del suolo.
In Italia i terreni agricoli hanno in media solo l’1,2% di carbonio organico del suolo. Si tratta di un valore estremamente vicino alla soglia dell’1%, al di sotto della quale i terreni sono considerati desertificati. I terreni dei vigneti italiani hanno già raggiunto questa soglia 1.
Il degrado del suolo aggrava una serie di problemi globali, tra cui la siccità. È stato dimostrato che un aumento della Materia Organica del Suolo (SOM) porta a un aumento della porosità del terreno che funge da volume di stoccaggio per l’acqua nel suolo. L’acqua è quindi prontamente disponibile per le piante e i microbi2. Per comprendere l’enormità di questo processo, dobbiamo tenere presente che l’acqua immagazzinata nel suolo soddisfa circa il 90% della domanda di acqua per la produzione agricola globale3-4. Secondo Jehangir et al., un aumento della SOM di appena l’1% può incrementare la capacità di ritenzione idrica del suolo fino a 20.000 galloni per acro5 (circa 75.000 litri per 4.000 mq).
La SOM può essere definita come “qualsiasi materiale prodotto da organismi viventi (vegetali o animali) che viene restituito al suolo e passa attraverso il processo di decomposizione6”. I segni della diminuzione della SOM e della pressione sugli ecosistemi del suolo includono: riduzione o stagnazione dei raccolti, riduzione della capacità di trattenere l’acqua e valore nutritivo dei prodotti coltivati, desertificazione e rilascio accelerato di anidride carbonica di questi terreni che contribuiscono così al riscaldamento globale.
Una quantità sufficiente di SOM è fondamentale per garantire la salute dei terreni, in quanto ne preserva le proprietà fisico-chimiche e la struttura, che sono in grado di generare la vita. Un suolo sano, a sua volta, è fondamentale per correggere i danni ecologici, conseguenza dell’attività umana.
“Il ruolo del suolo, fondamentale per gli equilibri della biosfera da cui dipende il benessere dell’umanità, non viene oggi adeguatamente considerato. Per cambiare passo bisogna costruire un quadro d’azione specifico, in grado di arrestare il degrado del suolo e contrastare la desertificazione. Per questo, con l’ASviS, condividiamo le iniziative del movimento Salva il Suolo volte a diffondere una maggiore consapevolezza sulla necessità di conoscere e proteggere il suolo, nell’ambito dell’impegno per affermare una nuova cultura del benessere basata sul rispetto dell’ambiente.” – Pierluigi Stefanini, Presidente ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)
“L’emergenza di oggi richiede azioni di intervento a tutela e salvaguardia straordinarie ed urgenti che solo la politica, con gli strumenti che ha a disposizione per legiferare, può garantire. Salva il Suolo ha individuato perfettamente il modo per portare il lavoro, prezioso e silenzioso, finora svolto dal suolo al servizio della vita sui tavoli di discussione di chi è in grado di garantirne la salvaguardia e lo ha fatto con un coinvolgimento globale e popolare in grado di impedire qualsiasi fuga dalla responsabilità.” – Daniela Saltarin, Geologa, Vice Presidente Plant for the Planet Italia
“Da specialista sui temi dell’Agenda 2030 e da scienziata della sostenibilità, il degrado del suolo nel nostro paese è un’emergenza relativa a tutti i suoi servizi ecosistemici, cioè ai benefici che esso fornisce ai nostri territori. Questo vuol dire che, anche nel nostro paese, il suolo sta perdendo le sue funzioni, che lo sta facendo sempre più rapidamente e che questo processo impatta dimensioni biofisiche ed economiche dalla portata devastante.
L’emergenza suolo in atto è frutto di un meccanismo complesso che impatta tutti i servizi necessari al nostro sostentamento e richiede soluzioni sistemiche. I cambiamenti ambientali in corso stanno aggravando i processi degradativi del suolo che troppo spesso risultano evidenti solo quando sono irreversibili. Il suolo è la piattaforma della vita ma è anche una risorsa fragile e non rinnovabile troppo spesso considerata con scarsa consapevolezza. Il movimento Salva il Suolo sta lavorando con un impatto senza precedenti sulla diffusione capillare di questa consapevolezza. Credo che il movimento sia importante per la sua competenza nell’informare le persone e che sia assolutamente necessario per la sua capacità di parlare al cuore e muovere le coscienze.” – Vienna Eleuteri, Presidente BLYP – Be Like Your Place
“Riteniamo importante un intervento politico che garantisca alle future generazioni di avere un suolo sano e adatto a preservare la vita di ogni essere vivente.
In questo ambito Plastic Free Onlus supporta il messaggio del movimento mondiale Salva il Suolo e auspica che le istituzioni si interessino e agiscano per un cambio di rotta necessario quanto urgente.” – Paolo Monesi, Coordinatore nazionale Comuni ed Enti Plastic Free
“La siccità non è solo l’assenza di pioggia; spesso è alimentata dal degrado del territorio e dai cambiamenti climatici. Insieme, possiamo superare i suoi effetti devastanti sulle persone e sulla natura in tutto il mondo e iniziare a prepararci ora per rendere il nostro futuro a prova di siccità”. – Teresa Ribera Rodríguez, Vicepresidente del Governo Spagnolo e Ministro della Transizione Ecologica e della Sfida Demografica (la Giornata della Desertificazione e della Siccità del 2022 è stata ufficialmente ospitata dalla Spagna).
La siccità sta aumentando in frequenza e gravità, con un incremento del 29% dal 2000 a oggi e 55 milioni di persone colpite ogni anno7. Il mese scorso le Nazioni Unite hanno riferito che entro il 2050 la siccità potrebbe colpire circa il 75% della popolazione mondiale8. È un problema globale e urgente.
“Le recenti siccità indicano un futuro precario per il mondo. Negli ultimi anni si sono intensificate le carenze alimentari e idriche, nonché gli incendi selvaggi causati dalla grave siccità”. – Ibrahim Thiaw, Segretario Esecutivo dell’UNCCD
Salva il Suolo è un movimento sostenuto dalle Nazioni Unite e dal Programma Alimentare Mondiale (WFP) per affrontare la crisi globale del degrado del suolo e sostenere i governi nell’attuazione di cambiamenti concreti delle politiche per ripristinarne il contenuto organico.
74 nazioni hanno espresso il loro sostegno al movimento e alle politiche per la salute del suolo. 10 nazioni hanno firmato protocolli d’intesa con Salva il Suolo.
3,9 miliardi di persone hanno espresso il loro sostegno a Salva il Suolo.
Decine di migliaia di persone hanno partecipato a eventi Salva il Suolo in tutta Europa negli ultimi mesi.
La raccomandazione principale del movimento Salva il Suolo è che i governi di tutto il mondo emanino leggi che impongano un contenuto organico minimo del 3-6% in tutti i terreni agricoli del loro paese.
Il fondatore del movimento, Sadhguru, ha recentemente completato un viaggio in moto in solitaria di 30.000 km attraverso 27 Paesi, da Londra all’India meridionale, incontrando esperti, influencer, artisti e politici per affrontare la crisi del degrado del suolo. Ad aprile si è tenuto a Roma un concerto dedicato a Salva il Suolo organizzato da Billboard con la partecipazione di artisti italiani tra cui Elisa, Malika Ayane, Noemi, Brunori Sas, Fabio Volo, Giovanni Caccamo e Carlo Pastore.
Sadhguru è intervenuto anche alla 15ª sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD COP15), tenutasi in Costa d’Avorio a maggio. Erano presenti i rappresentanti di 197 nazioni. Nello stesso mese, Sadhguru ha parlato anche al World Economic Forum (WEF) di Davos. In entrambi gli eventi, il fondatore di Salva il Suolo ha esortato i leader politici, imprenditoriali e culturali a favorire passi urgenti e decisivi per fermare la rapida desertificazione della Terra.
Il Movimento Conscious Planet – Salva il Suolo è il culmine di 20 anni di lavoro con gli agricoltori che si occupano a vari livelli di terreni degradati. Tutta l’esperienza maturata porta a una conclusione: l’unica soluzione per affrontare tutti i problemi che affliggono il suolo agricolo nel mondo, è concentrarsi sull’aumento della Materia Organica del Suolo (SOM) fino a un minimo del 3-6%.
“In questo momento, l’aspetto più importante per la salvaguardia della natura è il suolo. Se non fermiamo il degrado del suolo, il pianeta non sarà più adatto alla vita degli esseri umani”. – Sadhguru
“Se non c’è ricchezza nel suolo, non ci sarà ricchezza nella vita. Se non facciamo qualcosa di significativo nei prossimi due decenni, ci sarà un grave prezzo da pagare”. – Sadhguru
Conscious Planet – Salva il Suolo, è un movimento globale che intende ispirare un approccio consapevole alla salvaguardia del suolo e del pianeta. L’obiettivo è ottenere il sostegno di oltre 3,5 miliardi di cittadini (oltre il 60% della popolazione mondiale votante) in tutto il mondo e fornire ai governi strumenti per avviare azioni politiche attive ed efficaci. Leader mondiali, influencer, artisti, esperti, agricoltori, leader spirituali, ONG e cittadini sostengono a gran voce il movimento per ristabilire il rapporto dell’umanità con il suolo.
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