Nuove rotte del jazz, il 21 giugno il concerto che suggella l’accordo fra Controtempo e Conservatorio di Treste | EFFE RADIO

Nuove rotte del jazz, il 21 giugno il concerto che suggella l’accordo fra Controtempo e Conservatorio di Treste

Scritto da il 20/06/2024

Dopo 22 anni, cambiano veste e si presentano con il nuovo progetto, in occasione della Festa della musica che si celebra in tutta Europa venerdì 21 giugno, “Le nuove rotte del jazz”, uno dei tanti format con i quali Circolo Controtempo porta il jazz al pubblico del Friuli Venezia Giulia, nel caso specifico per offrire l’ascolto di sonorità fatte di linguaggi musicali inediti e raffinati.

Sarà il Kulturni Dom di Gorizia ad accogliere venerdì, alle 20.30 (ingresso gratuito) il noto pianista inglese Alexander Hawkins con l’Orchestra laboratorio del Dipartimento jazz del conservatorio “G. Tartini” di Trieste, ovvero Alessia Trevisiol alla voce, Favio Zanuttini alla tromba, Yannis Maizan al sax alto e baritono, Pietro Liut e Gianfranco Guidoli al basso elettrico e Francesco Vattovaz alla batteria.

Il concerto – durante il quale saranno eseguite versioni riarrangiate delle composizioni di Hawkins, insieme a rivisitazioni di brani di artisti come Patty Waters e Ornette Coleman – è il risultato del workshop che Hawkins ha condotto nel conservatorio Tartini, realizzato nel segno del rafforzamento della collaborazione di vecchia data fra l’istituzione musicale e Circolo Controtempo e rientra nell’obiettivo di quest’ultimo di offrire occasioni concrete di crescita, di visibilità e anche di occupazione ai giovani musicisti.

Per questo Controtempo ha sostenuto con un supporto economico e formativo l’ensemble di studenti all’interno del percorso didattico della Scuola di jazz del conservatorio triestino. Ensemble che sotto la guida dell’insegnante di Musica d’insieme Giovanni Maier approfondisce le modalità di composizione, arrangiamento ed esecuzione all’interno di un gruppo di medio organico, nel quale non sono presenti delle sezioni orchestrali di strumenti omogenei come nelle Big band (nelle quali è necessario talvolta rinunciare ad un po’ delle proprie peculiarità espressive per raggiungere una certa omogeneità di suono), ma dove invece ogni musicista deve contribuire con la propria personalità alla creazione del suono collettivo del gruppo

I giovani musicisti hanno quindi avuto l’opportunità di avvalersi del talento e dell’esperienza di un nome di spicco del jazz europeo qual è quello di Alexander Hawkins, compositore, pianista, organista e bandleader considerato come uno dei musicisti più innovativi della sua generazione, pianista che secondo il giudizio unanime della critica “possiede un’abilità tecnica sconcertante e una feconda immaginazione”. Il suo mondo sonoro è caratterizzato da un profondo fascino per la composizione e la struttura, insieme all’amore per l’improvvisazione e le forme aperte. Come pianista, è stato descritto come “notevole…

Si esibisce nei principali club, concerti e festival in tutto il mondo e oltre al suo lavoro come bandleader (documentato dal 2017 sull’etichetta Intakt), può essere ascoltato dal vivo e su disco con figure importanti di tutte le generazioni, tra cui artisti del calibro di Anthony Braxton, Evan Parker, Nicole Mitchell, Tomeka Reid, Mulatu Astatke, Louis Moholo-Moholo, Shabaka Hutchings, Sofia Jernberg e innumerevoli altri. Ha ricevuto numerose commissioni da importanti istituzioni, come la BBC, i festival jazz di Berlino, Londra e Torino, sale da concerto come la Pierre Boulez Saal e gruppi di musica contemporanea come il Riot Ensemble.

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