Coronavirus: Bini, più credito e liquidità a pmi e sostegno a startup
Scritto da Davide Macor il 05/06/2020
Il Fondo per lo sviluppo attivato anche per assicurare liquidità alle imprese, il prolungamento dei finanziamenti a startup e spinoff e l’istituzione di un Fondo regionale per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in crisi. Sono i principali arricchimenti apportati dalla Giunta regionale, con l’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Emidio Bini, al ddl che integra il sostegno alle attività produttive e le misure previste dalla legge regionale 3/2020 a beneficio delle imprese, in relazione alle conseguenze della pandemia. L’assessore ne ha ottenuto l’approvazione in sede di II Commissione del Consiglio regionale. Il primo emendamento presentato da Bini rispetto al testo già licenziato dalla Giunta è l’estensione dell’operatività del Fondo per lo sviluppo, la cui attività, pertanto, non si limiterà più alla concessione di finanziamenti agevolati alle imprese per investimenti e iniziative di sviluppo, ma si allargherà alla fornitura di liquidità alle imprese, anche con riferimento allo smobilizzo di crediti della Pubblica amministrazione e all’anticipazione dei crediti di imposta derivanti dall’anticipo a favore dei clienti dei contributi in forma di sconto sul corrispettivo dovuto concernenti interventi di ristrutturazione edilizia. Sempre per favorire l’accesso alla liquidità finanziaria, viene introdotta la possibilità per le imprese di rivolgersi a tutte le banche convenzionate con la Regione, e non soltanto a Banca Mediocredito Fvg come avviene adesso, per ottenere prestiti diretti al consolidamento di debiti a breve in debiti a medio e lungo termine e per il sostegno di esigenze di credito a breve e medio termine. Il secondo puntello aggiuntivo della legge presentato oggi da Bini riguarda le startup e gli spinoff che siano costituiti, rispettivamente, da almeno uno e due anni. Questi riceveranno finanziamenti a valere sul Fondo sviluppo estesi non più per un massimo di 5 bensì per un massimo di 10 anni. Altri correttivi sono la facoltà per il Frie di riunirsi validamente anche in videoconferenza e la creazione di un unico servizio di segreteria, anziché due, a supporto di Fondo per lo sviluppo e Frie, in modo da ottenere servizi più efficaci ed economici. Terza novità rilevante rispetto al testo del ddl licenziato dalla Giunta e annunciata oggi da Bini è l’istituzione di un Fondo regionale per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in crisi, destinato all’attivazione di interventi finanziari in forma di prestiti e garanzie ai fini del salvataggio e della ristrutturazione delle attività produttive nei settori industriali, artigiano, commerciale, turistico e dei servizi che versano in situazione di crisi nel territorio regionale. “Si tratta – ha commentato Bini – di una sfida importante: ad ora, infatti, gli unici strumenti a disposizione della Regione hanno natura sostanzialmente “passiva”, come è il sostegno del reddito dei lavoratori delle imprese in crisi, mediante le diverse forme di cassa integrazione guadagni o similari. Il Fondo di salvataggio e di ristrutturazione delinea invece meccanismi di sostegno finanziario finalizzati a tenere in vita attività produttive in crisi per il periodo minimo necessario all’elaborazione di un piano di ristrutturazione o di liquidazione, che consenta il rilancio dell’attività o il trasferimento a nuovi investitori. Si tratta di interventi generalmente vietati dalla normativa dell’Unione europea – ha precisato Bini – ma che la Commissione europea può autorizzare se sono rispettate determinate condizioni, in particolare se si tratta di interventi che mirano a prevenire problemi di ordine sociale e a ripristinare la redditività a lungo termine dell’impresa. Ecco perché sarà necessario in questo caso attivare le procedure di notificazione stabilite dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato per la concessione di aiuti alle imprese in difficoltà”. Nel corso della Commissione Bini ha precisato, infine, alcuni importi: 250mila euro sono previsti per il supporto alle spese di gestione degli alberghi diffusi, mentre è di 40mila euro la posta destinata all’operatività del Cluster Legno/Arredo, chiamato ad accelerare lo sviluppo economico in particolare dell’area montana.