Capozzella, piů friulano nella programmazione Rai regionale
Scritto da Davide Macor il 25/04/2020
“L’emergenza Covid-19 ci sta assorbendo moltissimo, ma è giusto non tralasciare un discorso presente già da tempo: l’avvicinarsi della scadenza della Convenzione, tra il Governo e la Rai, sulla trasmissione di programmi radiofonici e televisivi espressione delle minoranze linguistiche”. Lo afferma il consigliere regionale Mauro Capozzella (M5S), dopo una videochiamata avuta con il direttore delle relazioni istituzionali Rai, Stefano Luppi, e con Markus Maurmair, presidente dell’Assemblea della Comunità linguistica friulana e sindaco di Valvasone Arzene. Nella sua nota, Capozzella fa presente che l’accordo “realizza in maniera significativa l’obiettivo, molto sentito dal territorio e dalle realtà di promozione culturale impegnate in questo settore, ovvero l’incremento dei contenuti in friulano nella programmazione della Rai regionale”. “La nuova Convenzione, oltre a vertere solo sulla pianificazione di contenuti in lingua friulana, ne prevederà una trasmissione aggiuntiva tra le 100 le 150 ore annue, per un investimento previsto dai 500mila agli 800mila euro, per un totale, nei 5 anni di vigenza della Convenzione, che potrebbe quantificarsi intorno ai 3-4 milioni. Una Commissione interna – fa sapere ancora il pentastellato – vigilerà sul rispetto degli impegni, con la previsione di poter aggiornare trimestralmente la programmazione in base alle richieste dei tele/radioascoltatori”. “Siamo soddisfatti del risultato raggiunto – afferma Capozzella per il MoVimento – anche se guardiamo anche ad altre opportunità. Ci sarebbe anche l’ipotesi di inserire nel nuovo testo la trasmissione, a margine del telegiornale, di una sezione di notizie in lingua friulana. Al momento si tratta solo di una possibilità che, speriamo, potrà trovare attuazione dell’accordo, a cui collaboriamo già da alcuni mesi e che vede impegnato in prima linea lo stesso Maurmair”. “La ‘marilenghe’ è un elemento identitario importante per molti friulani ed è parlata da circa 600mila persone – conclude il portavoce -. Per una sua maggior presenza nelle trasmissioni radiotelevisive del servizio pubblico, negli anni si sono susseguiti gli appelli delle associazioni impegnate nella valorizzazione di questo elemento culturale, cardine di un’identità viva che non ha mai perso la forza originaria”.