Confcooperative Fvg: gli operatori dei pullman turistici chiedono di essere utilizzati per il trasporto pubblico e scolastico
Scritto da Davide Macor il 21/04/2020
Gli operatori del trasporto persone – che in tempi normali sarebbero in queste settimane nel periodo di più intensa attività tra gite scolastiche, comitive di turisti, navi da crociera e turismo congressuale – si fanno avanti con una proposta: «Si utilizzino i nostri servizi a complemento del trasporto scolastico e del trasporto pubblico locale. È chiaro infatti che, in vista della “fase 2”, dovranno essere adottati standard che evitino l’affollamento di tali mezzi. E sarebbe altrettanto assurdo costringere i gestori di questi servizi ad acquistare mezzi e assumere personale aggiuntivo quando altri attori del comparto, quello privati, devono mettere il personale in cassa integrazione. Quello che proponiamo è di essere chiamati a supportare i gestori, per la “fase 2”, con i nostri mezzi e personale. Una situazione temporanea che la Regione potrebbe regolamentare per il tempo necessario», propone Luigi Donatone, coordinatore di settore per Confcooperative Fvg e presidente di una storica cooperativa di pullman turistici, facendosi interprete di una proposta condivisa con gli altri operatori del settore. «Si, è vero, ci stiamo coordinando con le imprese di altre associazioni per dare una voce unica al comparto che, in questo momento, è in condizioni davvero disastrose – ammette Donatone -. Siamo in chiusura totale sin dal 24 febbraio. Oltre al blocco delle visite didattiche e d’istruzione scolastiche, soffriamo per le continue cancellazioni dei servizi di trasporto persone per il turismo congressuale e crocieristico, per raduni e incoming. Il personale è in cassa integrazione. Quando si parla di turismo ci si dimentica forse che il nostro è un punto fondamentale della filiera. In tempi normali siamo noi a far muovere i tour organizzati e a supportare tutta la filiera turistica. Non possiamo nemmeno utilizzare lo strumento dei voucher, a differenza di altri operatori del turismo perché, di norma, non riceviamo acconti sui servizi prenotati. Nel frattempo, dunque, ci sarebbe anche la necessità urgente di un contributo a fondo perduto per consentire la sopravvivenza del settore, in questi mesi».