Walter è il nuovo lavoro di Stefano Mele. Un inno alla diversità | EFFE RADIO

Walter è il nuovo lavoro di Stefano Mele. Un inno alla diversità

Scritto da il 20/02/2024

Il secondo lavoro in studio del cantautore sardo Stefano Mele, Walter (La Stanza Nascosta Records) arriva dopo “Fato e logica”, pubblicato nell’aprile 2019, e vuole essere un inno alla diversità e alla alterità. Non a caso- spiega il cantautore- il nome Walter può essere scomposto in “W ALTER,” cioè “viva l’altro”.
“In un mondo dominato dall’egolatria e dall’individualismo- spiega il cantautore- un messaggio che promuove l’alterità è un richiamo importante all’empatia, alla comprensione e alla cooperazione, nonché un invito a esplorare nuove prospettive e ad abbracciare ciò che è diverso da noi stessi. Sono consapevole di come la musica non abbia confini ma- anzi- abbia il potere di unire le persone e cerco, attraverso il mio lavoro, di promuovere, in modo potente, l’unità attraverso la diversità. Ho la presunzione di ispirare gli ascoltatori a riflettere sulle proprie opinioni, a non fossilizzarsi, ad esplorare nuovi orizzonti, mostrando rispetto per le esperienze e le peculiarità degli altri.”
Walter è un disco sociopolitico, fortemente attuale nelle tematiche messe in luce, dalle derive nazionaliste al pericoloso narcisismo che alimenta la bolla social, passando per la ferita aperta dell’emigrazione, la quasi assenza di una sanità pubblica, fino al ricatto energetico del Cremlino all’Europa e agli scenari terrificanti aperti dall’emergenza climatica globale.
Il tutto raccontato con un’analisi lucida ma non priva di di sprazzi di trasfigurante poesia. Si ascolti la narrazione del viaggio per mare contenuta in “Trilogia dell’Emigrante”, l’odissea in tre atti di un rifugiato del Nord Africa, disperso in mare dopo l’affondamento nel Mar Mediterraneo del barcone che doveva accompagnarlo verso la salvezza.
L’episodio più riuscito dell’ep è, a nostro avviso, il singolo di lancio, “Sorridi”,accompagnato dal videoclip ufficiale, per la regia di Agostino d’Antonio, che si sposa alla perfezione con la timbrica profonda di Mele, virtuoso della voce dallo storytelling impegnato.


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