Un roccolo di note
Scritto da Davide Macor il 12/06/2020
Riparte la rassegna “Note nei roccoli” in uno dei luoghi più suggestivi del Friuli, dove è possibile assistere a spettacoli musicali e teatrali all’aperto e immersi nel verde. Situate a Montenars nella fascia prealpina friulana, a una trentina di chilometri da Udine, le uccellande storiche che l’Ecomuseo delle Acque sta riconvertendo a nuove funzioni di tipo naturalistico, didattico e culturale, costituiscono un proscenio originalissimo: la scenografia per lo svolgimento dei concerti è costituita dai fitti corridoi di carpini che danno forma alle architetture vegetali, all’esterno degli impianti arborei lo sguardo può allargarsi alla pianura puntando dritto al mare.
Per il quarto anno di fila, l’Ecomuseo in collaborazione con il Comune e la Pro Montenars valorizza dunque i roccoli, vere e proprie opere di ingegneria naturalistica trasformate in preziosi spazi acustici, pure con la volontà di dare un segnale di ripresa dopo le vicissitudini di questi ultimi mesi. Il primo appuntamento è in programma domenica 21 giugno alle 17 nel Roccolo di Pre Checo con uno spettacolo di musica e parole, intitolato “Un guanto per te” e interpretato dal gruppo “Parcè no?”. In caso di maltempo il concerto verrà rinviato a domenica 5 luglio. Successivamente si esibiranno il “Gruppo Folkloristico Val Resia” (26 luglio), il duo “Luisa Sello e Lucija Kovacevic” (23 agosto) e il “QuBa Libre Trio” (27 settembre). Musicisti e spettatori dovranno rispettare norme e distanze di sicurezza.
Il gruppo musicale. “Parce no?”, formato da Sara Rigo, Alessio de Franzoni, Roberto Foglietta e Ilaria Colussi, descrive così lo spettacolo: «Il guanto è un accessorio che ha una lunga storia derivata dalle sue funzioni, ovvero proteggere le mani dal freddo e dallo sporco. Già gli egizi lo usavano come segno di prestigio per gli uomini e ornamento per le donne. Gli antichi romani ne possedevano di due tipi: per coprire le dita della mano o l’intero arto. I barbari lo diffusero come capo d’abbigliamento, i longobardi come pegno nel rito nuziale. Nel Medioevo era lo status symbol di nobili e clero. Poi nei secoli il guanto ha smesso di essere simbolo della classe di appartenenza, mantenendo comunque raffinatezza e fascino. Nella situazione attuale, il guanto non è solo un oggetto che protegge dal contagio ma è pure il simbolo della protezione personale e della solidarietà verso gli altri. “Parcè no?” si propone di indagare la storia del guanto nella poesia, nella storia, nell’arte accompagnando la narrazione con la musica e il canto».
Il roccolo. Il Roccolo di Pre Checo si raggiunge percorrendo a piedi per una decina di minuti la pista forestale che ha inizio dalla strada diretta a Tarcento, all’altezza del Roccolo del Postino. Appartenuto a don Francesco Placereani (1920-1986), presbitero, insegnante, oratore e traduttore in lingua friulana nativo di Montenars, è costituito da un tondo e una passata che prende la forma di una bressana. A margine del roccolo l’Ecomuseo ha provveduto a ricostruire un muro in pietra a secco grazie a un “cantiere del paesaggio” aperto al pubblico.