Track by Track: Il progetto post rock Amphettamine si tuffa nel nuovo album “De: Compondo”
Scritto da Davide Macor il 16/02/2024
L’album di debutto degli Amphettamine “De: Comjunto” mescola influenze dell’universo Grunge e Gothic, creando qualcosa di originale e innovativo nella musica alternativa. Tredici brani compongono l’album, di cui il primo è un’introduzione.
Tutti i testi sono temi personali di Amandha Ribaski (fondatrice degli Amphettamine), seguendo un tema oscuro e quotidiano, cercando di essere il più reale e sincero possibile, con la parte strumentale che segue le sfumature. L’album comprendeva musicisti ospiti ed è stato prodotto presso lo studio “Funds House” a Curitiba-PR, pubblicato da Electric Funeral Records.
Per farti approfondire questo album, vale la pena dare un’occhiata un po’ di più a ogni canzone in base alle parole di Amphettamine in questa traccia per traccia che presentiamo di seguito.
“Decompondo (Intro)”: L’introduzione che porta il nome dell’album è stata creata con un intento “antimusicale” nell’aspetto tecnico, dove si possono osservare note disordinate e incoerenti, ma creando una melodia che possa essere ammirata da chi che lo interpretano in modo meno razionale e con i sensi, alludendo a come ciascuno interpreta e sente il mondo. Sarebbe anche la perfezione dell’imperfetto, la decomposizione dell’anima con tutti i traumi e i dolori, a creare qualcosa di bello e artistico.
“Push me”: In questa canzone sono stati affrontati temi come “azione e reazione”, ovvero tutto ciò che fai ha una conseguenza, sia nel bene che nel male, e come la società si stia muovendo sempre più verso un mondo di futilità in cui sembra che nulla valga più. vita.
“LavAdore”: Il suo titolo deriva dalla combinazione di “culto” e “lava”, cioè adorare tutto ciò che è “caldo”, soprattutto in relazione ai sentimenti, all’avversione alla freddezza e all’indifferenza.
“Hellish Paradise”: In questo brano il tema è incentrato sull’ambiente e sulla stupidità umana, che distrugge la cosa più preziosa che abbiamo, ovvero il nostro pianeta, trasformandolo in un paradiso infernale.
“In Despair”: Probabilmente “In Despair” è la traccia più personale dell’intero album. Si parla di traumi e problemi psicologici come la depressione, la sindrome di panico e il suicidio, nonché la sensazione di disabilità e impotenza quando si viene drogati con antidepressivi/ansiolitici.
“Daughter”: Come suggerisce il nome, “Figlia” è figlia della nostra società malata e problematica basata su una cultura sessista e patriarcale, così come tutto questo impatto negativo viene trasportato per generazioni all’interno della famiglia e normalizzato nella vita quotidiana della maggior parte delle persone che lo fanno. seguire questi comportamenti tossici anche involontariamente.
“Never Gonna be a Boy”: Questo brano parla dell’essere cresciuto da un padre sessista e oppressivo, che sogna di avere un figlio per soddisfare i suoi desideri e aspettative.
“Yellow Eyes”: Questa è una canzone “di lutto”. Un omaggio a Kiara, una gatta dagli occhi gialli molto amata e ricambiata.
“Above Heaven”: È una critica alle religioni, che enfatizza la scienza e il lato scettico delle cose, dove non abbiamo salvatori o punitori, coesistiamo semplicemente con tutto nell’universo, con i nostri sentimenti e le nostre ansie.
“Past”: affronta temi come l’immortalità basata sulla memoria. Vengono affrontati anche la paura della morte delle persone che amiamo e il sentimento di dolore.
“Amphettamine”: Questa è l’unica canzone che non ha un approccio personale, poiché è un dialogo tra la sostanza anfetamina e chi la consuma. È stato effettuato anche un confronto tra l’effetto della sostanza e la sensazione di un attacco di panico.
“Rock Doesn’t Roll”: In questa canzone, il tema principale riguarda un padre assente e negligente che si aggrappa a una falsa morale e cerca di riavvicinarsi a sua figlia, causando ulteriori danni psicologici.
“Constellation Skin”: È l’unica canzone che non ha un tema negativo, poiché è una canzone d’amore. Alla fine di questa canzone abbiamo una parte strumentale che si unisce all’introduzione, rendendo così l’album un loop infinito.