La Sperimentazione Totale di Thom Yorke a Villa Manin | EFFE RADIO

La Sperimentazione Totale di Thom Yorke a Villa Manin

Scritto da il 18/07/2019

Thom Yorke ci ha sempre più abituato negli ultimi anni (sin da “Tomorrow Modern Boxes” del 2014) a una maggiore sperimentazione e libertà espressiva, in particolar modo nelle sue esibizioni dal vivo come solista. Questo si è potuto verificare di persona al concerto del cantante inglese che si è tenuto mercoledì scorso a Villa Manin.

Una performance che è stata un viaggio estraniante nella mente di Yorke, sempre più avulsa dall’affidarsi alle strutture classiche musicali e maggiormente dedita all’improvvisazione e alla “sensazione” del momento. Con l’aiuto del fidato produttore Nigel Godrich, il cantante inglese ha messo in piedi uno show fortemente estraniante, isolante e totalizzante concentrandosi sull’alchimia di due elementi: quello musicale e quello visivo.

L’elemento musicale è a metà strada tra la musica sperimentale vicina al mondo dello space rock/psichedelico di fine anni 60, il Krautrock (ho potuto avvertire anche echi dei Tangerine Dream) e in alcuni momenti la musica rave più moderna. Una musica da poter ballare seguendo le movenze scoordinate di Yorke, ma allo stesso tempo ascoltare concentrati per poterne carpire ogni singolo elemento della sua composizione e struttura.

L’elemento visivo crea invece la vera e propria “immersività” di questo concerto, facendoti dimenticare della location e concentrarti su ciò che viene proiettato. Lo schermo semicircolare è infatti sempre illuminato dagli effetti dell’artista visuale Terik Barri, creati in tempo reale, che ti catapultano in un mondo astratto e irreale in cui la musica fornisce e completa l’esperienza sensoriale.

Due ore in cui la mente geniale di Yorke catapulta gli spettatori in un vortice musicale e di immagini fuori da ogni costrutto musicale e visivo, singole canzoni che vengono unite a formare un unicum musicale e visivo senza elementi di comparazione. Unicum evidentemente apprezzato dal pubblico accorso a Villa Manin in virtù della richiesta di un secondo bis non presente in scaletta poi concesso.

Quello del cantante inglese nella splendida location di Passariano è stato un concerto di rottura. Rottura con il passato, in virtù della quasi totale assenza di strumenti musicali classici sul palco (escludendo la chitarra di Yorke su un paio di pezzi), ma soprattutto rottura con un presente fin troppo ancorato agli stilemi della musica rock e pop classici e poco aperto alle sperimentazioni e innovazioni.

 


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