‘Stand up for Earth’ e i 10 anni del Rototom Sunsplash in Spagna
Scritto da Davide Macor il 08/08/2019
Il Rototom Sunsplash compie quest’estate il suo decimo anniversario in Spagna. Più precisamente a Benicàssim (Castellón), dove atterrò nell’agosto del 2010 e dove ha intenzione di rimanere. Le sedici edizioni anteriori ebbero sede in Italia, paese da dove il festival reggae levò l’ancora per colpa dell’ “abuso” avvallato dalla Legge Fini-Giovanardi, poi dichiarata incostituzionale, e della politica di chiusura delle frontiere che promuoveva la Lega Nord, all’epoca guidata da Umberto Bossi e ora da Matteo Salvini, contraria alla fusione e convivenza di culture che guidava e continua a guidare questo progetto con il reggae come colonna portante.
Il presente e il futuro del Rototom Sunsplash viene scritto a Benicàssim. Perché qui, dicono i suoi organizzatori, il festival ha continuato a consolidare e ad aumentare la sua comunità e si è stabilito “senza pregiudizi e con l’appoggio e il sostegno delle istituzioni”. “La Spagna segna una rivoluzione nella nostra storia.È stato come iniziare un nuovo progetto, iniziare un’altra avventura”, racconta il direttore Filippo Giunta.
Rototom Sunsplash. Osoppo (Italia).
Il progetto culturale e musicale nel formato macrofestival affronta il suo 26º sbarco dal 16 al 22 agosto sotto il motto Stand up for Earth e la formula “pace, rispetto, diritti umani e ambiente” più viva che mai. La sua storia conta più di 3,2 milioni di partecipanti e più di 2.400 artisti in scaletta.
“Il Rototom Sunsplash ha vinto con il suo arrivo in Spagna, e crediamo che la Spagna abbia vinto con l’arrivo del Rototom. La scena reggae nazionale è cresciuta molto in questo decennio. In quantità e qualità di gruppi”, precisa Giunta. “Inoltre, la scena locale ha iniziato a emergere” continua, ponendo come esempio il benicense Bloeman. “La Spagna ci ha aperto anche le porte del Sud America; qui abbiamo stabilito numerose collaborazioni, dalla Colombia all’Uruguay, al Venezuela, Cile e Argentina; e da qui abbiamo ottenuto spazio anche negli Stati Uniti”.
Sulla stessa linea si pronuncia Ander Valverde, voce dei Green Valley, una delle band reggae spagnole referenti, che sarà protagonista il 22 di agosto nel concerto speciale di chiusura dell’edizione 2019. “Il Rototom in Spagna: sempre sarà il benvenuto”, esclama. “La scena reggae spagnola gode di buonissima salute e credo che ciò ha a che fare con l’arrivo del Rototom. Ogni anno ci sono sempre più gruppi buoni, persone scrivendo testi e cantando con suoni di qualità e varietà…”, aggiunge.
Sotto il nome Green Valley & Friends la formazione alavo-barcellonese renderà omaggio a questi dieci anni di storia in Spagna il 22 agosto sul Main Stage. “Saranno due ore di concerto eccezionale, con dieci collaborazioni e dieci artisti in scena. Presenteremo il nuovo disco, suoneremo le nostre canzoni più famose, ma accompagnati da tanti amici”, dice Valverde, senza svelare altri dettagli dello spettacolo che farà calare il sipario a Stand up for Earth.
Ziggy Marley. Foto: Zach Weinberg.
Artista, ma pure fan affezionato – “già andavamo abitualmente al Rototom quando era in Italia”, dice – la voce di Green Valley afferma che il programma musicale di quest’anno è uno dei grandi motivi per non perdersi l’evento. “La line up è incredibile, molto interessante, con nomi molto grossi e con una grande varietà di stile”, osserva. Dal 16 al 22 agosto sfileranno per Benicàssim il vincitore del Grammy e figlio di Bob, Ziggy Marley; l’erede della cultura reggae del secolo XXI, Chronixx; il creativo DJ di dancehall Busy Signal; la prima famiglia del reggae moderno, Morgan Heritage; la versatile cantante rasta Queen Ifrica; il cantante dalla profonda voce Bushman e la pioniera e avanguardista prima dama del reggae, Marcia Griffiths, tra molti e molti altri artisti.
Il bilancio di questo primo decennio in territorio benicense dà da pensare ad altri dieci anni. “Ci troviamo molto bene in Spagna, soprattutto a Benicàssim e nella Comunità Valenciana”, aggiunge Giunta. Rimangono questioni da risolvere. Blindare la stabilità dei terreni della zona accampamento per poter investire in infrastrutture e miglioramenti in uno di essi. Tuttavia, in termini generali, il salto nel vuoto di quell’estate del 2010 è valso la pena. Il reggae del Rototom Sunsplash continua “creando famiglia” e vuole compiere altri dieci anni assieme al Mediterraneo.