Sergo, controlli in reflui e mare su presenza coronavirus
Scritto da Davide Macor il 02/05/2020
“Apprezziamo lo sforzo, profuso da Cafc, Università di Udine e istituto di oceanografia Ogs, di ricercare il coronavirus nei reflui e nel mare: non appena lette alcune notizie provenienti dall’estero, ci siamo confrontati con Arpa FVG proprio su questi temi”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, in una nota. “Siamo profondamente preoccupati perché, nel recente passato, negli scarichi in mare del depuratore di Lignano Sabbiadoro è stata rinvenuta la salmonella (oltre all’escherichia) e nulla dalla fine del 2018 è stato fatto nell’impianto – sostiene Sergo -. Anzi, per tutta la scorsa stagione estiva sono continuati gli sforamenti e le sanzioni di Arpa. L’autorizzazione regionale prevede una capacità depurativa col trattamento secondario e più spinto, visto che si sversano le acque in area sensibile, ma l’impianto non è ancora adeguato per raggiungere tali livelli di depurazione, tant’è che è in corso la progettazione di un altro sedimentatore”. “Soprattutto – sottolinea ancora il consigliere del M5S – se consideriamo che, da maggio scorso, il trattamento deve essere completamente biologico e l’obsoleto trattamento chimico fisico non potrebbe più essere usato da quando è entrato in vigore il decreto legislativo 152/99, più di venti anni fa. Eppure, nonostante il gestore in audizione in IV Commissione consiliare abbia dichiarato che tale procedura non è mai stata utilizzata dal 2015 in poi, i verbali di Arpa attestano invece il suo utilizzo anche a maggio 2019”. “Sebbene non si sappia per quanto tempo il virus Sars-Cov-2 sopravviva in acqua, in passato ci sono stati diversi studi sul Sars-Cov-1 e dagli stessi sembrava che l’acqua di mare non fosse in grado di neutralizzarlo. Perciò c’e da sperare che il coronavirus non venga rinvenuto nelle acque reflue altrimenti, in caso di precipitazioni, i reflui vengono scaricati in Laguna o nel fiume Tagliamento, compresi salmonella, escherichia coli e coronavirus senza essere trattati biologicamente e senza passare la disinfezione degli ultravioletti o dell’acido peracetico”, così ancora l’opinione di Sergo. “Nonostante questi siano i metodi consoni a una depurazione di acque destinate all’allevamento di molluschi e alla balneazione, in passato non sono stati efficaci nell’abbattimento dei batteri, da qui le sanzioni di Arpa. Leggiamo già le solite rassicurazioni che nelle acque e con i raggi del sole i virus potrebbero sparire – fa presente il pentastellato -, ma per i batteri sappiamo che non è proprio così. Infatti continuiamo a ritrovare escherichia coli e salmonella nei molluschi in quantità importanti e a chiederci da dove provengano. Basti pensare che la zona di raccolta denominata Kursal, antistante Lignano Pineta, è stata declassata da un mese e mezzo per valori di escherichia coli nelle vongole 6 volte superiori a quelli consentiti. E non piove da sei mesi”.