Scuola: Zanin, serve alleanza di famiglie, istituzioni e magistratura
Scritto da Davide Macor il 07/06/2020
“Se la scuola è una priorità, lo deve
essere da parte di tutti. Una priorità non solo per la formazione
dei nostri ragazzi, ma come investimento sul futuro, per la
costruzione della comunità del domani. Se si vuole cominciare a
settembre serve un’alleanza fra famiglie, mondo della scuola,
istituzioni, ed anche magistratura, perché è importante che le
responsabilità siano sostenibili”.
A dirlo è il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, a margine del flash mob “A
settembre vogliamo tornare tutti in classe!” organizzato in
Piazza Matteotti, a Udine dal gruppo di genitori, educatori e
insegnanti che qualche settimana fa aveva fatto sentire la sua
voce promuovendo l'”Appello per i bambini e ragazzi” indirizzato
al Comune di Udine e sottoscritto in pochi giorni da oltre mille
firme, con l’obiettivo di ottenere soluzioni efficaci in tempi
brevi per la ripresa dei servizi dedicati ai minori.
Con la manifestazione odierna, alla quale erano presenti anche i
consiglieri regionali Furio Honsell e Massimo Moretuzzo, gli
organizzatori si sono rivolti, oltre che al Comune del capoluogo
friulano, anche alla Giunta Fvg e al Consiglio regionale
chiedendo che il prossimo anno scolastico parta in presenza e in
sicurezza, e torni ad accogliere tutti gli studenti e le
studentesse, eliminando le disuguaglianze che la didattica a
distanza accentuato.
“Negli ultimi mesi da parte del Governo la scuola non è stata una
priorità, ma lo deve diventare. Non sappiamo ancora come
riprenderà a settembre. Come Regione – ha aggiunto Zanin
confermando l’attenzione corale del Consiglio – ci impegniamo ad
affrontare il problema degli spazi, perché le classi saranno meno
numerose, ma il Governo dovrà occuparsi dell’aumento degli
organici perché altrimenti il rischio è quello di ripartire con
la didattica a distanza che non è solo un problema di formazione
ma anche di relazione per i nostri ragazzi. Sarebbe un
fallimento”.
Sull’importanza degli aspetti relazionali il presidente del
Consiglio si è soffermato nuovamente dopo che alcune settimane fa
aveva auspicato che potessero chiudere in presenza almeno i cicli
della quinta elementare e della terza media: “Non è stato
possibile – ha detto Zanin -, ma questa è una ferita nel percorso
formativo che i nostri figli hanno fatto insieme”.