Santi Patroni Fvg: Zanin, da Aquileia lo stimolo per ripartire
Scritto da Davide Macor il 12/07/2020
“Un messaggio di speranza e una
indicazione di impegno concreto da costruire con e per la
comunità regionale ancor più oggi che stiamo ancora attraversando
una emergenza piena di insidie sanitarie, economiche, sociali è
quello che viene dalla celebrazione della festività dei Santi
Ermacora e Fortunato, patroni del Friuli Venezia Giulia. Da qui
viene l’insegnamento ad affrontare tutti insieme la sfida che
abbiamo davanti. Lo potremo fare rilanciando un forte progetto di
federalismo che ci renda autonomi fino in fondo, padroni delle
nostre scelte a cominciare dalle risorse. Così facendo, con il
tratto umile che ci ha caratterizzato all’indomani del terremoto,
potremo davvero rilanciare una nuova stagione di federalismo e
autonomia”.
A dirlo, a margine della cerimonia ad Aquileia, in Piazza
Capitolo, il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin
che, in rappresentanza della Regione, ha ascoltato la lectio
magistralis del Vescovo di Treviso, Michele Tomasi, dal titolo
“Ri-partire per essere ri-generati. Alle radici della fede in
ascolto del Vangelo”, ed ha poi assistito alla solenne
concelebrazione della Santa Messa all’interno della Basilica.
“Questa celebrazione – ha sottolineato ancora Zanin – fa memoria
del significato che nella storia della Chiesa aquileiese ebbero
il primo Vescovo e il suo Diacono ricordandoci una storia
patriarcale fondamentale nell’imprinting del Friuli e dell’intera
regione”.
“Una storia costruita all’insegna di una pluralità etnica e
culturale che ancor oggi – ha aggiunto il presidente del
Consiglio – ci contraddistingue e che ci stimola a custodire con
dignità le peculiarità della nostra complessa identità
storicoculturale e, al tempo stesso, a saper guardare oltre i
confini, vecchi o nuovi che siano”.
“Come istituzioni civili – ha concluso – condividiamo l’invito
ecclesiale per un impegno costante a coltivare il senso di
comunità, nel solco di valori che affondano le radici nella
tradizione cristiana di un Patriarcato che ha unito regioni e
popoli oggi europei e che devono poter credere anche in una
rinnovata solidarietà transnazionale”.