Salute: Riccardi, prevenzione fondamentale nella lotta ai tumori | EFFE RADIO

Salute: Riccardi, prevenzione fondamentale nella lotta ai tumori

Scritto da il 27/06/2020

Incidenza neoplasie in Fvg in linea con Nord Italia Udine, 26 giu – “Il Registro dei tumori del Friuli Venezia Giulia si conferma tra i repertori specializzati a livello nazionale e internazionale con i dati più aggiornati e recenti. Si tratta di informazioni rilevanti quando parliamo di cura e ricerca nel campo dei tumori perché possiamo ricavarne indicazioni fondamentali sulla capacità complessiva del sistema sanitario di salvaguardare la salute dei cittadini. L’esperienza dalla quale non siamo ancora usciti dimostra che dobbiamo rafforzare il nostro sistema di prevenzione, trascurato da troppo tempo, perché è solo grazie all’importante lavoro dei professionisti qualificati, dei nostri dipartimenti di epidemiologia e prevenzione e alla condivisione delle informazioni, che siamo riusciti a compiere delle scelte con la manovra di contenimento del virus che rappresentano una delle chiavi di successo per il Friuli Venezia Giulia in termini di contagio, occupazione di terapie intensive e decessi”. Lo ha indicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante la presentazione dei dati epidemiologici più significativi emersi dall’aggiornamento 2017-2018 del Registro Tumori Fvg che ha dato conto di come le informazioni su incidenza e sopravvivenza ai tumori, rispettivamente al 2017 e al 2018, rilevano una situazione epidemiologica della patologia oncologica in regione complessivamente sovrapponibile a quella registrata nelle altre aree del Nord Italia coperte dalla registrazione dei tumori. Riccardi ha ribadito l’importanza dell’attività di prevenzione e la necessita di rafforzare i servizi dedicati: “sulla prima è necessario informare ancora di più e meglio per raggiungere la più ampia platea di cittadini attraverso ogni strumento utile per far capire l’importanza della diagnosi precoce – ha indicato il vicegovernatore invitando la popolazione a sottoporsi agli screening ora che sono stati riattivati -. Comprendo i timori in questo periodo emergenziale che non è concluso ma le persone devono recarsi in visita con fiducia”. Quanto alla rete dei servizi della prevenzione che rientrano in un’organizzazione complessa, Riccardi ha sottolineato la necessità di un loro rafforzamento per accompagnare le persone nei percorsi di cura “un’importante sfida che il sistema sanitario ha davanti”. Sono intervenuti ad illustrare i dati a Udine nella sede della Regione anche il direttore centrale Salute, politiche sociali e disabilità Gianna Zamaro, il direttore generale dell’Azienda regionale di coordinamento per la salute Giuseppe Tonutti e il direttore della Soc di Epidemiologia oncologica del Cro di Aviano e responsabile del Registro Diego Serraino che ha ricordato come il registro sia stato istituito quale strumento di lotta contro le malattie oncologiche nel 1998 e sia gestito dalla struttura di epidemiologia oncologica del Centro di riferimento oncologico di Aviano, in collaborazione con l’Agenzia regionale di coordinamento alla Salute e Insiel. Nel dettaglio, tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017, ogni anno tra i residenti in Friuli Venezia Giulia sono stati diagnosticati in media 4.502 tumori negli uomini (676 ogni 100.000 abitanti di sesso maschile) e 4.100 nelle donne (510 ogni 100.000 abitanti di sesso femminile), una frequenza paragonabile a quella registrata nelle altre aree del Nord Italia. Il tumore della mammella rimane di gran lunga quello più frequente nelle donne del Friuli Venezia Giulia, con circa 1.300 nuovi casi annui, pari al 31,7% di tutti i tumori femminili con un tasso di incidenza di 168,3 casi all’anno ogni 100.000 donne, di poco superiore a quanto registrato nelle altre aree del Nord Italia (161,8 casi/anno/100.000). Con quasi 1.000 nuovi casi annui, il tumore della prostata rimane la neoplasia più frequente negli uomini del Friuli Venezia Giulia, pari al 21% di tutti i tumori maschili, con un tasso di incidenza di 140,2 casi all’anno ogni 100.000 uomini, simile alla media nazionale e inferiore all’incidenza dello stesso periodo nelle altre regioni del Nord Italia (156 casi/anno/100.000 nel Nord Ovest). I confronti intraregionali hanno evidenziato un’incidenza particolarmente elevata negli uomini residenti in provincia di Gorizia (719,0 casi/100.000 per anno) e nelle donne residenti nella provincia di Trieste (547,0 casi/100.000 per anno). Tra il 2010 il 2017 l’incidenza di tutti i tumori è diminuita in modo statisticamente significativo, in media ogni anno in Friuli Venezia Giulia, del 2,8% tra gli uomini e del 1,1% nelle donne. Altri sedi neoplastiche a frequenza elevata nelle donne e negli uomini includono i tumori del colon retto, del polmone, del fegato e dello stomaco in aggiunta ai tumori dell’apparato emolinfopoietico (linfomi e leucemie). Buone notizie arrivano dalle analisi statistiche della sopravvivenza per tutte le sedi di tumore (escluso i tumori della cute non melanoma) diagnosticate dal 1995 al 2013 con accertamento dello stato in vita al 2018 e riferite ai cittadini residenti in regione: dopo 5 anni dalla diagnosi era vivo il 60% degli uomini (contro una media nazionale del 54%) e il 63% delle donne (pari alla media italiana), una probabilità che saliva all’80% tra gli uomini e all’81% tra le donne che avevano superato il primo anno di malattia. Tuttavia anche in Friuli Venezia Giulia la sopravvivenza dopo diagnosi di tumore mostra notevoli differenze in base alla sede neoplastica: sia negli uomini che nelle donne, la sopravvivenza dopo 5 anni dalla diagnosi variava dal 95-97% (donne e uomini, rispettivamente) per i tumori della tiroide o della prostata al 5-8% per i tumori del pancreas. “Al 2018, la persone in vita dopo una diagnosi di tumore in Friuli Venezia Giulia – ha detto Serraino – sono 79.776 e ben il 41,6% è vivo dopo 10 anni dalla diagnosi e viene considerato guarito”. L’obiettivo del Registro, come è stato spiegato, è l’analisi dei dati di incidenza e mortalità dei tumori per valutare la distribuzione geografica e i trend temporali delle diverse patologie. Il rapporto integrale è disponibile sul sito www.cro.it e a breve sarà consultabile anche attraverso un’app dedicata per smartphone.


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