Rototom avanza verso l’impronta di carbonio zero e sarà il primo festival in Spagna a calcolare e certificare la sue emissioni CO2 | EFFE RADIO

Rototom avanza verso l’impronta di carbonio zero e sarà il primo festival in Spagna a calcolare e certificare la sue emissioni CO2

Scritto da il 14/07/2022

Il progetto sarà realizzato da Tuawa+Global Omnium, punto di riferimento nella decarbonizzazione del settore turistico, e il certificato sarà emesso da Aenor, l’associazione spagnola della normalizzazione e certificazione.

Dopo aver monitorato e valutato i dati, verranno elaborate azioni di compensazione per garantire che l’evento risponda al suo impatto sociale ed economico positivo, con “un impatto ambientale, come minimo, neutro”.

Il festival internazionale del reggae, Rototom Sunsplash, che celebrerà la sua 27ª edizione a Benicàssim dal 16 al 22 agosto, sarà il primo festival in Spagna con le sue caratteristiche ad ottenere un certificato di emissioni di CO2 che verifichi e renda tangibile la sua impronta di carbonio al fine di mitigare e invertire il suo impatto sull’ambiente.Il macro evento culturale aumenta e rinforza così le sue politiche sostenibili, alimentate dalla propria gestione efficiente delle risorse idriche; il suo impegno nel riciclo e la raccolta differenziata dei rifiuti; e dall’eliminazione totale del consumo di plastica all’interno dell’area concerti, che include un sistema di bicchieri riutilizzabili.«Conoscere l’impronta che lasciamo ci permetterà ridurla e avanzare verso l’obiettivo di zero emissioni; alla fine ciò che non si può misurare non si può migliorare» segnalano dall’organizzazione del festival, alludendo a questo nuovo passo dato dal certificato. Attraverso Tuawa, il festival ha delegato Global Omnium, referente della decarbonizzazione del settore turistico, e gestore, tra l’altro, dell’Oceanografico di Valencia e dell’Acquario di Siviglia, l’elaborazione e implementazione di un progetto di neutralizzazione del carbonio che include l’analisi dei propri livelli di consumo energetico e la localizzazione e misurazione dei propri centri di emissione.Attraverso la compilazione di dati primari, del calcolo del tetto di emissioni e di altre misure in tempo reale, si otterrà un certificato di conformità di CO2 convalidato e riconosciuto da Aenor, l’Associazione spagnola della Normalizzazione e Certificazione. «Sarà il primo festival in Spagna ad ottenerlo e uno dei pionieri a livello europeo» conferma Juan Luis Pozo, direttore dell’area di sostenibilità corporativa di Global Omnium. «Il Rototom fa tutto ciò per convinzione. Ha voluto fare un passo in più, perché le sue azioni ambientali sono già ampie. Abbiamo visto il certificato come un’opportunità», aggiunge l’impresa.Si tratta di calcolare l’impatto reale dell’attività del festival sull’ambiente e vedere qual è l’impronta di carbonio per poterla invertire in azioni con impatto positivo. Tramite un gruppo di 15 professionisti, si monitoreranno tutte le attività necessarie per celebrare il festival, da quando si progetta l’edizione fino alla fase dello smontaggio dell’infrastruttura.Si calcoleranno dati come, ad esempio, il numero di partecipanti e il mezzo di trasporto scelto per arrivare a Benicàssim; nell’area produzione, gli spostamenti necessari per stipulare i contratti con gli artisti; i viaggi dei propri artisti per suonare al festival, inclusi quelli di ritorno; quale sistema di illuminazione si utilizza e quante emissioni genera; che impronta lasciano i diversi servizi dentro dell’area concerti, dalla pulizia al merchandise e alla zona di ristorazione. Si quantificheranno anche i consumi durante il festival: energia, acqua ed elettricità; il volume dei rifiuti e la loro rivalutazione; l’attività nel parking e la quantità di veicoli parcheggiati, analizzando i loro modi di spostamento, tra le varie cose.Tutto ciò si completerà con report sui comportamenti sostenibili tra il pubblico. «Quando misuri qualcosa, puoi sensibilizzare. È sorprendente come da un anno all’altro, per esperienze vissute in altri tipi di evento, la gente riflette e si interessa su come può mitigare o compensare l’impronta che la sua attività lascia nel pianeta», aggiunge Pozo.Disporre di tutti questi dati permetterà quantificare l’impatto ambientale, che fino ad ora era ciò che mancava rispetto ai già conosciuti impatti sociale ed economico di questo tipo di eventi culturali. «Il nostro obiettivo è imparare da questa prima misura per implementare migliorie. Alla fine, non sarà sufficiente segnare una percentuale di riduzione di emissioni in vista del prossimo anno, che certo è importante, ma soprattutto vedere come compensare questa quantità di CO2 che non potremo eliminare in dodici mesi, attraverso ad esempio campagne di piantumazione di alberi, di sostegno alla pulizia degli oceani ecc.»Dal Rototom insistono: disporre di questo certificato dell’impronta «dimostra che il nostro impegno ambientale è reale, tangibile e 100% trasparente».Festival plastic free
Con il valore aggiunto di questa azione, il Rototom Sunsplash affronta una nuova edizione come festival “plastic free”. Senza bottiglie di acqua, ma con più fonti e casette di rifornimento idrico, con la collaborazione e partecipazione delle aziende de Tuawa+Global Omnium ed Ecozona Iberian. Il festival punterà nuovamente sul sistema dei bicchieri riutilizzabili con fine solidale. Quest’anno la donazione dei bicchieri sarà destinata all’Asociación Conquistando Escalones – fondata da persone affette da Distrofia muscolare dei cingoli (LGMD), causata da una mutazione che le rende immuni al HIV – e a CASDA, Associazione cittadina contro l’AIDS di Castellón.Secondo i dati dell’ultima edizione, del 2019, le azioni di raccolta differenziata implementate dal festival evitarono l’emissione di 15,94 tonnellate di CO2 nell’atmosfera e il consumo di 60,05 MWh e di 322,44m3 di acqua.

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