Rosolen, 270mila euro per l’alta formazione e le tute blu
Scritto da Davide Macor il 04/06/2020
“Automazione, digitalizzazione e nuove tecnologie creano nuove figure professionali e riqualificano le tute blu. Migliorano, agevolano, semplificano e, allo stesso tempo, rendono più sicuro il lavoro. Con il Fondo sociale europeo stiamo finanziando con 270mila euro nuovi corsi di alta formazione per il programma “Digital Industrial Innovation Manager” e innovativi interventi di trasferimento di esperienze”. Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Ricerca Alessia Rosolen. Si tratta di percorsi dedicati a due fasce di lavoratori: un ramo si rivolge a manager, dirigenti, proprietari d’azienda e amministratori delegati. L’altro costituisce un corso di formazione di operai per altri operai. “E proprio questo secondo aspetto – ha evidenziato l’assessore – merita di essere approfondito: il formatore non è un docente, un accademico, un teorico, ma un operaio che ha già maturato competenze digitali e racconta di quanto sia migliorato il suo lavoro grazie alla crescita legata all’innovazione e alla digitalizzazione”. Secondo Rosolen, “resistere all’innovazione è esercizio vano e poco lungimirante. I mesi appena trascorsi hanno modificato in modo profondo e irreversibile molti degli impieghi che eravamo abituati a conoscere. È ormai chiaro che l’innovazione tecnologica applicata all’automazione potrà, eventualmente, sostituire alcune funzioni specifiche del lavoro, ma non l’intero processo. Di fatto – a giudizio dell’assessore regionale – l’automazione costituisce un pericolo solo per i lavoratori a basso livello di scolarizzazione e senza specializzazioni specifiche. Qui noi vogliamo intervenire, contribuendo alla crescita degli operi 4.0, ovvero figure professionali che sappiano usare la tecnologia, siano in grado di addomesticare e guidare il cambiamento, senza avere il timore di esserne travolti”. Secondo Rosolen, “dal taglio con il laser di lastre di vario materiale al magazzino automatico, dall’analisi e controllo qualitativo dei pezzi della catena di montaggio fino agli aspetti logistici (stoccaggio, carico e scarico delle merci), l’utilizzo consapevole della tecnologia e programmi per collegare diversi uffici e reparti della stessa industria costituiscono un elemento prezioso e irrinunciabile per alzare l’asticella qualitativa del lavoro fatto. Non basta avere macchine adeguate, serve un salto culturale. E questo è, forse, l’aspetto più delicato, quello che trova realmente attriti”. L’intenso programma formativo è stato avviato con il contributo della Regione, dei parchi tecnologici, delle aziende faro, degli enti formativi. “Le aziende manifatturiere del nostro territorio – ha rilevato Rosolen – sapranno affrontare da vincenti le nuove sfide industriali”. Il piano formativo rientra nel progetto divenuto pluriennale Fari manifatturieri Fvg all’interno della piattaforma IP4Fvg (Industry platform 4 Fvg), il digital innovation hub regionale) che, voluto da Regione, Miur e Mise, riunisce 25 partner pubblici e privati con l’obiettivo di creare un sistema in grado di supportare la trasformazione digitale delle imprese del territorio.