Risorse agroalimentari: Zannier, ottimo andamento per melo e nocciolo | EFFE RADIO

Risorse agroalimentari: Zannier, ottimo andamento per melo e nocciolo

Scritto da il 25/06/2020

“La situazione attuale delle colture in Friuli Venezia Giulia conferma il buon andamento del melo con oltre
1.200 ettari e registra il forte incremento della coltivazione
del nocciolo le cui superfici superano i 250 ettari, ripartiti
tra le province di Udine e Pordenone”.
Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Risorse
agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, Stefano
Zannier, sulla base delle rilevazioni su alcune colture
effettuate dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa)
per adempiere agli obblighi Istat attuate nel mese di giugno
I dati delle superfici, in ettari, provengono da Agea,
mentre le produzioni, in quintali, sono state stimate a partire
dalla resa, parametro che cambia a seconda delle condizioni e
Ersa in questo caso ha utilizzato valori validati per il Fvg con
fonti interne e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e
l’analisi dell’economia agraria (Crea).
Alla raccolta e alla validazione dei dati hanno collaborato la
Direzione generale della Regione e la Direzione centrale risorse
agroalimentari, forestali e ittiche. Istat ha chiesto, al
momento, di considerare le seguenti colture: patata novella,
carciofo e alberi da frutto quali melo, pero, pesco, pesco
nettarina, mandorlo, nocciolo.
Per la patata (126 ettari di superfice coltivata) si tratta della
prima raccolta, che coinvolge quelle varietà precoci (circa il
10% di quelle coltivate in regione) inadatte alla conservazione e
destinate alla vendita diretta, mentre il carciofo resta una
coltura marginale (meno di un ettaro investito).
Per quanto riguarda gli alberi da frutto, si nota la marginalità
dell’incidenza del mandorlo (solo 5 ettari in regione) rispetto
alle altre colture fruttifere. Tra queste non sorprendono i dati
raccolti di melo (oltre 1.200 ettari per varietà commerciali come
Gala, Golden Delicious, Red Delicious, Granny Smith, Fuji, Pink
Lady, senza dimenticare la nicchia costituita dalle varietà
antiche tipiche della regione: Gialla di Priuso, di Corone,
Ruggine Dorata, Rosso Invernale, Chei di Rose, Naranzinis,
Striato Dolce, Zeuka, Marc Panara, Blancon), e poi pero e pesco,
in quanto le superfici investite risultano in linea con quelle
degli altri anni (rispettivamente 122 e 109 ettari).
Si registra un’impennata delle superfici destinate al nocciolo,
che superano i 250 ettari, ripartiti tra le province di Udine e
Pordenone. La messa a dimora di nuovi alberi, infatti, è iniziata
circa due anni fa, per soddisfare la richiesta sempre maggiore di
nocciole italiane, sia per il consumo fresco sia per la
trasformazione nell’industria dolciaria. Si tratta di una specie
molto adattabile. Ad oggi, in Italia, la quasi totalità della
produzione avviene solo in Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia.
Per questo motivo, il nocciolo ha attirato l’attenzione di
diversi agricoltori in Friuli Venezia Giulia, ed Ersa ha svolto
un importante studio sull’attitudine dei suoli alla coltivazione
del nocciolo, che ha determinato un rilevante riscontro positivo.
Si ricorda, tuttavia, che la presenza della cimice asiatica nel
2019 ha rappresentato, purtroppo, un problema, in quanto il
nocciolo ne è risultato vulnerabile. Anche nel pesco è stata
segnalata la presenza di adulti di cimice asiatica, talvolta
anche con danni ai frutti.
“La provincia di Udine – ha rilevato Zannier – rappresenta oltre
il 60% della superficie agricola utilizzata, di conseguenza è
facile immaginare che anche le colture esaminate siano
concentrate in questa area: per la patata si arriva al 71% (segue
Pordenone con 22%), per il melo 53% (segue Pordenone con il 45%),
per il pero 78% (segue Gorizia col 20%), per il pesco 77% (segue
Gorizia col 19%), per il pesco nettarina 71% (segue Gorizia col
25%), per il mandorlo l’80% (il rimanente 20% a Pordenone), per
il nocciolo il 54% (segue Pordenone con il 45,9%). Trieste
rappresenta meno dell’1% della superficie agricola utilizzata in
Friuli Venezia Giulia e, per questo motivo, l’apporto alle
colture esaminate è trascurabile (si parla di superfici
totalmente assenti o di molto inferiori all’ettaro)”.


Traccia corrente

Titolo

Artista

Background