Rai: Zanin e Roberti scrivono a Draghi, potenziare offerta in friulano
Scritto da Davide Macor il 15/04/2021
Potenziamento dell’offerta televisiva
e radiofonica Rai in lingua friulana, rafforzamento della sede di
Udine quale centro di produzione, investimenti in campo
tecnologico, visibilità dei programmi anche sul web e nei social
media.
Sono queste le principali richieste contenute in una lettera
indirizzata al premier Mario Draghi da Piero Mauro Zanin,
presidente del Consiglio Regionale, e Pierpaolo Roberti,
assessore alle Autonomie locali e alle lingue minoritarie.
La missiva, che sancisce la piena identità di vedute tra Giunta e
Consiglio, prende di petto la questione del rinnovo della
convenzione sui programmi in lingua friulana, un patto che scade
il prossimo 29 aprile e viene aggiornato periodicamente dal
competente dipartimento di Palazzo Chigi con Rai Com spa. Per
questo la lettera è stata inviata anche al sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio con delega all’informazione, Giuseppe
Moles, e al direttore della struttura commerciale della Rai,
Pietro Grignani, chiamati a firmare l’accordo.
Roberti e Zanin chiedono innanzitutto a Draghi che la prossima
convenzione riguardi le sole trasmissioni in Friuli Venezia
Giulia, superando l’attuale commistione: finora infatti gli
accordi di questo genere trattavano congiuntamente le
trasmissioni in italiano, sloveno e friulano per il Fvg e quelle
in lingua francese per la Valle d’Aosta. Il secondo auspicio è
che la convenzione per il Friuli Venezia Giulia riguardi tutte le
lingue (appunto italiano, sloveno e friulano) “evitando quindi –
si legge nel testo della lettera indirizzata al Presidente del
Consiglio dei ministri – l’ipotizzato sdoppiamento delle
convenzioni, una dedicata alle trasmissioni in lingua friulana e
l’altra a quelle in lingua italiana e slovena”.
La marilenghe dovrebbe dunque avere pari dignità rispetto alle
altre, ed è proprio sul friulano che si concentrano le successive
richieste di Zanin e Roberti. Consiglio regionale e Giunta
chiedono di aumentare “l’offerta in lingua friulana rispetto alla
programmazione radiofonica e televisiva” stabilita poco meno di
un anno fa, il 5 agosto 2020, in un atto integrativo della
convenzione precedente, firmata il 27 aprile 2017.
Andrebbe anche rafforzato il ruolo della Commissione consultiva
prevista dalla convenzione, con un maggior peso specifico per i
rappresentanti della Regione. “Si chiede in particolare di
prevedere – scrivono ancora Roberti e Zanin – una composizione
paritetica con una presenza Rai ai massimi livelli e il
coinvolgimento della Regione a garanzia della comunità”. La
commissione infatti è importante in quanto chiamata a “compiti di
vigilanza sulla destinazione dei fondi e sulla qualità della
programmazione”, e dovrebbe svolgere “un monitoraggio almeno
trimestrale del mantenimento degli standard previsti”.
Il potenziamento del friulano in Rai, come è stato ribadito anche
durante i recenti convegni e incontri, cammina sulle gambe delle
persone e dipende dalle risorse in termini finanziari. Ed è per
questo che Zanin e Roberti sollecitano “un adeguato livello di
organico da mantenere costante nel tempo, con una particolare
attenzione al rafforzamento della sede di Udine, che dovrebbe
divenire il centro di produzione per i contenuti in lingua
friulana”. Alla Rai viene richiesta inoltre la garanzia di
“investimenti in rinnovo tecnologico per i mezzi produttivi, sia
in ambito televisivo che radiofonico”, con adeguate risorse
finanziarie e la previsione “di una disponibilità di cassa per
l’operatività e l’efficienza della sede regionale”.
Pensando alla fruizione dei giovani e soprattutto alle esigenze
“della numerosissima comunità di friulani emigrati all’estero”,
Giunta e Consiglio regionale chiedono infine al presidente
Draghi, al dipartimento di Palazzo Chigi e alla Rai di garantire
la “visibilità dei programmi radiofonici e televisivi nelle
lingue minoritarie anche sulla piattaforma web e attraverso i
social media”.