POST NEBBIA: fra Cronenberg e Foster Wallace, “CANALE PAESAGGI” è il nuovo album in uscita il 23 ottobre
Scritto da Davide Macor il 20/10/2020
Anticipato nei mesi scorsi dai singoli Televendite di quadri, Vietnam e Persone di vetro per i quali testate come Rolling Stone e Rockit hanno parlato dei Post Nebbia come band da tenere d’occhio nel 2020, esce il 23 ottobre per Dischi Sotterranei/La Tempesta Canale Paesaggi, secondo album della band padovana nata dalle esplorazioni di home recording di Carlo Corbellini, classe 1999. Il nuovo album esce a poco più di due anni dal disco d’esordio auto-prodotto Prima stagione.
Canale Paesaggi è un concept album che esplora l’esperienza emotiva e sensoriale dello spettatore televisivo (e non solo), prendendo ispirazione dal flusso commerciale della televisione regionale, da alcuni scritti di David Foster Wallace e dalla nuova comicità americana dell’assurdo (Eric Andre, Tim & Eric).
Bassi funkettoni, ritmi ipnotici, tastierine acide, fulminei accenni di virate jazz: un pop psichedelico di rara eleganza compositiva, sicuramente influenzato dallo stile internazionale di gente come Tame Impala, Arctic
I testi sono brevi, asciutti, e allucinati, raccontano la nostra realtà facendola emergere come dimensione dell’assurdo. Sono versi che producono immediatamente immagini, con uno stile che rimanda chiaramente al cinema di genere degli anni’70, esplicitato ad esempio nell’uso ossessivo dello zoom sporco e veloce nel video della prima versione di Televendite di quadri (singolo uscito nuovamente dopo qualche mese in una nuova veste, con il featuring di Dutch Nazari). O nei versi di Vietnam: “L’effetto della nostalgia/un’Alfa della polizia/Che mi sta pedinando e non riesco a seminarla/Devo spingere sul gas”. Una scrittura che a volte ha anche un sapore fumettistico, come in alcuni passaggi di La mia bolla (“La mia bolla cammina con me/Io vedo solo ciò che vede lei”).
La bolla, naturalmente, è quella dei social network, perché lo spettatore-merce al centro del disco non è solo quello televisivo ma in generale chiunque faccia esperienza del reale attraverso un dispositivo tecnologico o un’interfaccia mediatica. Seppur giovanissimi, i Post Nebbia hanno molto chiaro il legame che unisce la nascita della tv commerciale all’algoritmo di facebook.
Fin dalla traccia introduttiva, scorrendo fra i vari brani come Streaming, Interlace, Lum
Canale Paesaggi è come gli occhiali di John Nada in They live (1988) di John Carpenter, un filtro che ci mette di fronte all’evidenza di una realtà ormai sopraffatta dalla rappresentazione, occultata dalla finzione mediatica, disintegrata dal nuovo mondo sintetico eretto dal capitalismo trionfante, in cui la reificazione dell’individuo è ormai completamente assimilata sia dall’individuo stesso che dalla collettività. È il flusso di Blob, è la colonna sonora della Società dello Spettacolo di Guy Debord, è la radiografia dell’esito drammatico di un conflitto che accompagna la storia del pensiero umano, quello fra realtà e rappresentazione.
Nel caso ci fossimo dimenticati di ciò che hanno provato a dirci gente come David Cronenberg, George Orwell o Philip K. Dick, ci pensa questo gruppo di ventenni a ricordarcelo. E lo fa molto bene.
TRACKLIST
1 Canale Paesaggi
2 Televendite di quadri
3 La mia bolla
4 Vietnam
5 Streaming
6 Persone di vetro
7 Interlace
8 Luminosità alta
9 Nuoto sincronizzato
CREDITS
Prodotto da Carlo Corbellini
Scritto da Carlo Corbellini
Mix di Carlo Corbellini e Exit Exit
Master di Giovanni Versari
Artwork di Riccardo Michelazzo