Piccin (FI), attenzione a linee guida riapertura ristorazione
Scritto da Davide Macor il 13/05/2020
“I servizi di ristorazione quali bar, pub, ristoranti, trattorie, agriturismi e via dicendo incontreranno enormi difficoltà nella fase di ripartenza, secondo quanto sottolineato da numerosi titolari di queste attività e dalle associazioni di categoria, tanto che molti prevedono di non riaprire al pubblico e di proseguire con il servizio di asporto o domicilio. Con il disegno di legge 90 diamo una boccata d’ossigeno anche a queste attività, grazie a contributi diretti e con l’abbattimento di Tari, Tosap e Cosap. Ora, però, si faccia attenzione nello stabilire le linee guida che il settore sarà tenuto a osservare, affinché non si limiti eccessivamente la sua operatività”. Lo afferma,in una nota la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia). “Intanto – sottolinea Piccin – occorre chiarire prima possibile quali saranno le linee guida imposte per la riapertura. La distanza tra i tavoli, ad esempio, farà la differenza per i pubblici esercizi, soprattutto per quelli di piccole dimensioni. Se risulterà proibitiva, molti rimarranno chiusi. La riapertura dei locali deve avvenire in sicurezza ma occorre trovare l’equilibrio con la possibilità di accogliere i clienti. Per questo si tratta di una decisione delicata e sulla quale chi di dovere deve porre la massima attenzione, considerando tutti gli interessi in gioco. Ne va della tenuta di un’ampia fetta di attività e posti di lavoro”. “Nel frattempom – evidenzia la forzista – con il ddl 90 la Regione ha messo in campo risorse anche per queste attività e per i Comuni che riducono imposizioni che, per i servizi di ristorazione, risultano spesso onerosi. A questo proposito, basti pensare alla tassa rifiuti e alla tassa o al canone per l’occupazione del suolo pubblico”. “Forza Italia, con un ordine del giorno, aveva inoltre sollecitato la Giunta a far pressione sul Governo per anticipare la data di riapertura. Ma è chiaro – conclude Piccin – che questo settore ora deve essere messo in condizione di lavorare, al netto della necessità di aiuti economici che richiede”.