Patti finanziari: Fedriga, battaglia unitaria per nostra autonomia
Scritto da Davide Macor il 23/06/2020
“La sfida che abbiamo davanti non si limita
solo alla quantità di risorse che possiamo recuperare rispetto
alla negoziazione in essere con il Governo ma deve riguardare
anche il metodo, come cioè vengono garantite le risorse alla
Regione: un passaggio fondamentale per salvaguardare la nostra
autonomia che deve tenere conto della necessità di correggere
delle norme dettate dall’emergenza, che hanno considerato uguali
le Regioni a Statuto speciale e quelle Ordinarie. Necessario,
quindi, un nuovo accordo pattizio fra Regione e Stato anche per
sanare un iter legislativo convulso e comprensibile visto il
periodo emergenziale. I patti finanziari non sono un motivo di
propaganda elettorale ma di tutela dei servizi essenziali al
cittadino e rappresentano una battaglia da compiere tutti insieme
nel segno della nostra autonomia”.
E’ la sintesi dell’odierno intervento del governatore della
Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in Consiglio
regionale e con la Commissione Paritetica, incentrato
principalmente sulla ridefinizione dei Patti finanziari fra Stato
e Regione alla luce della crisi sanitaria-economica da Covid-19.
Per Fedriga la modalità di erogazione è un elemento necessario
per tutelare la specialità. Il governatore ha ricordato che nella
Carta costituzionale non è previsto che in tempi di crisi si
possa alterare l’assetto dei poteri.
“Su questo aspetto – ha indicato – è importante che la comunità
politica regionale possa farsi portavoce anche rispetto alla
conversione dei decreti al vaglio delle Camere per correggere
quegli articoli in cui vengono considerate uguali le Regioni
speciali a quelle Ordinarie. Sono convinto che sono norme dettate
dal periodo emergenziale, ma il metodo con cui vengono erogate le
risorse non è indifferente”.
Pe Fedriga, infatti, l’erogazione diretta ai Comuni dei
finanziamenti statali squilibra il rapporto di leale
collaborazione fra Stato e Regione che deve regolare anche la
finanza locale e di fatto annulla con legge ordinaria le
competenze previste nel nostro statuto.
“Dobbiamo salvaguardare le competenze della Regione Friuli
Venezia Giulia e sono convinto che sarà un percorso in cui
servirà un lavoro corale per rivedere una norma che necessita dei
correttivi”, ha indicato Feriga.
Quanto alle minori entrate, il governatore ha ricordato le stime
dettate dai dati della Banca d’Italia e dal ministero del Tesoro:
“Se la crisi si protrae, si prevede un crollo del Pil secondo la
Banca d’Italia del 13%, mentre il ministero del Tesoro indica una
percentuale di minor entrate dall’8% al 10,6% che si traduce in
una previsione di minori risorse per il Fvg da 550 a 698 milioni
di euro circa. Un dato certo comunque non arriverà prima di
novembre”.
Il governatore ha informato poi che in merito all’interlocuzione
con l’Esecutivo nazionale “nel decreto in conversione è previsto
1 miliardo e 500 milioni di euro da stanziare a beneficio di
tutte le Regioni, ma c’è una proposta della Conferenza delle
Regioni avanzata al Governo che prevede lo stanziamento di 1
miliardo di euro per le Speciali e 500 milioni per le Ordinarie.
Risorse non sufficienti – ha detto il governatore – ma
migliorative”.
Fedriga ha quindi informato sulla richiesta di un tavolo dedicato
per le Speciali per andare poi ad accordi bilaterali, Regione –
Stato, dove trovare soluzione positive e dare riscontro alle
specifiche e reciproche esigenze.
Oltre alle stime, Fedriga ha evidenziato la natura stessa dei
contributi straordinari che le Regioni speciali sono state
chiamate negli anni a versare per contenere l’indebitamento dello
Stato, “un accordo che, condivisibile o meno sotto il profilo
politico, coinvolgeva tutte le istituzioni del Paese in un’ottica
di coerenza e leale collaborazione verso un obiettivo: ridurre il
debito pubblico. Oggi siamo in una situazione radicalmente
diversa: abbiamo uno Stato che, per ragioni di emergenza, si è
indebitato per 80 miliardi di euro. Vengono meno i principi sui
quali sono nati i patti Stato-Regioni e per questa ragione vanno
nuovamente discussi”.
“Non possiamo permettere che ci sia una dicotomia così forte tra
uno Stato libero di indebitarsi e le Amministrazioni regionali
impossibilitate ad avviare qualsiasi iniziativa politica ed
economica perché impegnate a colmare con le proprie risorse
l’indebitamento a livello nazionale”, ha ribadito Fedriga.
“Anche solo temporaneamente, ritengo che le Regioni debbano
potersi indebitare per spesa corrente così come concesso
all’Europa e agli Stati nazionali anche sottostando a una serie
di parametri che possono essere stabiliti – ha concluso -. In un
momento come quello attuale, nel quale registriamo minori
entrate, siamo chiamati a sostenere il contributo di finanza
pubblica e al tempo stesso ci viene negata la possibilità di
indebitarci per spesa corrente. In queste condizioni il Friuli
Venezia Giulia rischia di non poter erogare quei servizi
essenziali che, come prevede il nostro Statuto di autonomia,
svolgiamo al posto dello Stato per i cittadini e il territorio.
La riscrittura dei patti e la sospensione per questo anno del
contributo alla finanza pubblica è quindi il nostro obiettivo,
una battaglia non di questa Giunta, ma di tutti coloro che hanno
cuore autonomia e specialità del nostro territorio”.