Paolo Fresu sabato 12 al Volo del jazz con la colonna sonora di “Ferlinghetti”, di Vicentini Orgnani, in anteprima al Torino Film Festival
Scritto da Davide Macor il 10/11/2022
SABATO 12 NOVEMBRE
NEL TEATRO ZANCANARO DI SACILE
AL VOLO DEL JAZZ UNO DEI CONCERTI PIÙ ATTESI
PAOLO FRESU, IL PIÙ NOTO DEI JAZZISTI ITALIANI NEL MONDO, IN QUARTETTO PRESENTA IL NUOVO CD
LA COLONNA SONORA DI “FERLINGHETTI”, IL DOCU-FILM SUL PIÙ GRANDE POETA AMERICANO, PADRE DELLA BEAT GENERATION
FIRMATO DAL REGISTA FRIULANO FERDINANDO VICENTINI ORGNANI
CHE SARÀ PRESENTATO IN ANTEPRIMA A FINE MESE AL TORINO FILM FESTIVAL
Concerto d’eccezione quello atteso sabato 12 novembre alle 21 nel teatro Zancanaro di Sacile per la 18. edizione de Il volo del jazz di Circolo Controtempo. Arriva infatti uno dei jazzisti italiani più noti nel mondo e acclamati, il trombettista Paolo Fresu, in concerto con il pianista Dino Rubino, il contrabbassista Marco Bardoscia e il bandoneonista Carlo Maver per presentare il suo nuovo album, uscito da qualche settimana, “Ferlinghetti”, disco colonna sonora del docufilm The Beat Bomb, del regista friulano Ferdinando Vicentini Orgnani. Il docu-film, che sarà presentato in anteprima a fine mese al Torino film festival, racconta la storia del poeta, pittore e attivista Lawrence Ferlinghetti, il più grande dei poeti americani, che di Vicentini Orgnani è stato amico.
La colonna sonora di “The Beat Bomb” prosegue la collaborazione fra Fresu e Vicentini Orgnani iniziata diversi anni fa con la soundtrack del film dedicato a Ilaria Alpi ed è stata definita dai critici “una delle registrazioni migliori del Fresu di questi ultimi anni.
Solare, tagliente, introspettiva, intelligente, l’analisi musicale del trombettista accanto all’ormai suo fidato nuovo trio, riesce ad offrire – specialmente in occasioni live – prospettive profonde attorno ad un tema così bello e discusso quale quello della tanto amata beat generation. Ad allargare il plateau sonoro è stato poi chiamato Carlo Maver il cui bandoneon riesce a dare profonde nuance pittoriche allo scenario tematico ed offrendo così una rara totalità di proposizione ad un tema così positivizzante e peculiare quale quello indagato.
“Nel 2005, – racconta Vicentini Orgnani – in occasione delle riprese per un documentario sul 68’ commissionato da Cinecittà-Luce, ebbi occasione di incontrare per la prima volta Lawrence Ferlinghetti nella sua libreria City Lights a North Beach, San Francisco. Da quell’incontro è nata un’amicizia e una collaborazione che hanno portato diverse interessanti conseguenze nonché la costruzione di un film che si avvale di un materiale inedito composto da frammenti di un girato “familiare” portato avanti in modo casuale, senza un programma o un’idea definita”.
Partendo dalle celebrazioni per la ricorrenza dei 100 anni di Lawrence Ferlinghetti (2019-2021) il film ripercorre la straordinaria avventura della sua vita, focalizzando in particolare le tematiche che rendono l’esperienza del mondo perduto dei Beat estremamente attuale. Un confronto serrato con i valori e le dinamiche che dalla California degli anni 50’ attivarono una rivoluzione culturale nel mondo intero che ha portato a galla le contraddizioni della globalizzazione. Dalle strade di San Francisco le immagini volano a Roma, per raccontare il particolare legame di Ferlinghetti con l’Italia, che oltre al cognome dal padre bresciano, ha avuto molte tappe e momenti fondamentali. Fra presente e passato, le realtà molto eterogenee prese in esame danno al film un’originale chiave di lettura per tentare di meglio comprendere il contemporaneo: un processo storico e culturale che, come un treno in corsa, sta trascinando anche noi.
Info: www.controtempo.org