MELE: LA + GRANDE COOP FRIULIVG CRESCE, ASSUME, INNOVA E TUTELA AMBIENTE
Scritto da Davide Macor il 27/11/2020
Prosegue la crescita della Friulfruct, la più grande cooperativa di melicoltori del Friuli Venezia Giulia, con sede a Spilimbergo: nel corso dell’assemblea annuale, svoltasi sia in presenza che in streaming rispettando le normative anticontagio, i soci hanno approvato all’unanimità il bilancio, chiusosi con un fatturato di oltre 7 milioni di euro e un utile in crescita attestatosi sui 109 mila euro.
Oltre alle cifre che raccontano di una realtà in salute, il presidente Livio Salvador e il direttore Armando Paoli hanno relazionato sul programma di espansione che prevede l’ampliamento della sede (già realizzate, con un gran lavoro e tempistiche record durante l’estate, 20 nuove celle per la conservazione delle mele con un investimento di 4,5 milioni di euro, sostenuti anche dalla Regione), nuove assunzioni e l’aumento della superficie di meleti dei soci con le varietà più apprezzate dal mercato. Mercato che, nonostante il Covid-19, continua a richiedere le gustose mele friulane non solo in Italia ma anche nel resto dell’Europa e altrove (da citare il gradimento dei Paesi Arabi e Nordafrica).
“Nonostante la pandemia – ha dichiarato con orgoglio Salvador – siamo riusciti in pochi mesi, da giugno a ottobre, a costruire la nostra nuova sede di stoccaggio, fondamentale per accogliere la nostra produzione in crescita: si è trattato di un grande lavoro di squadra. Guardiamo al futuro ora, attraverso pure un’azione di capitalizzazione approvata dai soci che renderà la cooperativa ancora più solida. Siamo uno dei motori di sviluppo del territorio, con anche un valore sociale, visto che i prossimi ampliamenti porteranno a un aumento di circa 20 unità tra i dipendenti stagionali più altri 50 nell’indotto e un valore ambientale, dal momento che abbiamo aumentato nel bilancio di previsione lo stanziamento per la lotta integrata”.
Come noto i bilanci delle cooperative agricole coprono la stagione delle colture, ovvero da un mese di luglio a quello dell’anno successivo. Il raccolto 2019, per 118 mila quintali, aveva dovuto fare i conti con una primavera davvero dura a causa della grandine e del freddo. “Ma poi – ha aggiunto il direttore Paoli – siamo riusciti a immettere sul mercato tutta la quantità con una soddisfacente resa dei prezzi, cosa che stimiamo possa avvenire pure per quest’annata 2020, in cui la raccolta si sta concludendo ma che stimiamo già in crescita per un totale di 153 mila quintali, frutto sia delle buone condizioni meteo ma soprattutto dell’ampliamento della superficie coltivata effettuato negli ultimi tre anni con nuove piante di mele che forniscono più prodotto e di qualità. Il nostro piano di sviluppo, che ci ha fatto crescere fino agli attuali 365 ettari coltivati, ci porterà ad avere una produzione prevista di 200 mila quintali nel 2022, da accogliere nella zona produttiva che continuerà a migliorarsi con un secondo lotto da 5 milioni di euro per la riqualificazione delle celle di conservazione esistenti e un terzo da 2,5 milioni di euro riguardante l’ammodernamento dei macchinari. Tutte operazioni che miglioreranno le nostre economie di scala e la redditività per i nostri soci che è già interessante: si tratta di una marginalità di 15 mila euro per ettaro, stando l’attuale livello medio di liquidazione di 0,35 centesimi di euro per chilogrammo di mele conferito che abbiamo saldato loro quest’anno”.
Uno sguardo al futuro davvero convinto, nonostante l’epidemia sanitaria e la cimice asiatica che aveva colpito duro negli scorsi anni. “Noi ci rivolgiamo alla grande distribuzione – conclude Paoli- e questa anche nei periodi di lockdown continua a chiedere mele di qualità come le nostre. La pressione della cimice quest’anno è diminuita, anche in zone dove non sono stati immessi insetti antagonisti: un segnale davvero confortante. In più siamo sempre attenti all’ambiente: le nuove varietà di mele, come la Inored Story che abbiamo piantato in questi ultimi mesi insieme a varietà più tradizionali, sono naturalmente resistenti ai parassiti e hanno ottime qualità organolettiche”.
All’assemblea sono intervenuti anche il presidente di Confcooperative Pordenone Luigi Piccoli (in videocollegamento), che ha lodato la cooperativa per il gran lavoro di riqualificazione della sua attività compiuto in questi anni e il revisore indipendente Daniele Tosolini che ha certificato, al pari del collegio dei revisori dei sindaci, la solidità di Friulfruct.