LUCA CROVI con ‘Copiare, reinventare. Andrea Camilleri falsario’ e GIANCARLO MALACARNE con ‘Tradizione’, le novità di Oligo del 21 ottobre | EFFE RADIO

LUCA CROVI con ‘Copiare, reinventare. Andrea Camilleri falsario’ e GIANCARLO MALACARNE con ‘Tradizione’, le novità di Oligo del 21 ottobre

Scritto da il 06/10/2022

LUCA CROVI, Copiare/ Reinventare. Andrea Camilleri falsario

GIANCARLO MALACARNE, Tradizione

LUCA CROVI, Copiare/ Reinventare. Andrea Camilleri falsario

Prefazione di Giovanni Capecchi (Università per Stranieri di Perugia)

Postfazione di Giuseppe Marci (Università degli Studi di Palermo)

Pagine 50, 12 euro

Andrea Camilleri ha spesso giocato con la sua capacità eclettica e camaleontica di reinventare i modelli di altri, ha elaborato un’abilità di imitazione che gli ha spesso permesso in maniera invisibile di riscrivere con la propria voce opere non sue. Fra gli scrittori che ha “falsificato” ci sono Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giovanni Boccaccio. Se la fedeltà alle fonti dello studioso è fondamentale per non attuare falsificazioni, la reinvenzione dello scrittore lo è altrettanto per aumentare la qualità emozionale delle sue storie.

LUCA CROVI è redattore alla Sergio Bonelli Editore. Collabora con quotidiani e periodici, ed è autore della monografia Tutti i colori del giallo (2002) trasformata nell’omonima trasmissione di Radiodue. Per Rizzoli ha pubblicato L’ombra del campione (2018), L’ultima canzone del naviglio (2020) e Il gigante e la Madonnina (2022). Per Oligo ha curato i testi del volume illustrato da Paolo Barbieri Draghi, dirigibili e mongolfiere. C’era una volta a Milano (2019), ha tradotto L’Isola del tesoro. Il mio primo libro di Robert Louis Stevenson (2020, a cura di Claudio Gallo) e ha curato il saggio di Giustino Ferri, Dietro le quinte del cinema (con Claudio Gallo, 2021).

GIANCARLO MALACARNE, Tradizione

Pagine 60, 12 euro

L’imperativo è rimemorare, perché dimenticare è un poco rinnegare; restare indifferenti è come affermare che tutto quello che è accaduto nel secolo scorso e in quello precedente nei nostri territori, nelle nostre campagne, sia accaduto a casa d’altri e non abbia avuto rilevanza sul processo storiografico e antropologico del Mantovano. Correre tanto rischio di inettitudine in un tempo in cui ogni giorno siamo oggetto di una strisciante ma pervicace colonizzazione, non pare il massimo delle conquiste, né ci potrà essere in futuro perdonato. L’indagine esperita nell’universo contadino, si interseca con un dettato culturale incardinato in una proposta articolata attraverso elaborazioni documentarie ma soprattutto interviste, che vedono come protagonisti coloro che questa storia hanno vissuto sulla loro pelle. Dunque l’analisi, variegata e complessa, si presenta non soltanto sotto l’aspetto narrativo, ma come studio di problematiche e simbolismi di carattere strettamente antropologico.

GIANCARLO MALACARNE, storico e giornalista, è dal 1996 direttore della rivista d’arte, storia e cultura “Civiltà Mantovana”. Ha curato varie mostre, tra cui ricordiamo Gonzaga. I volti della storia (Museo Diocesano Francesco Gonzaga, 2015). Tra i molti libri dedicati a Mantova e alle tradizioni virgiliane, segnaliamo almeno la trilogia “Solenni allegrezze” – con Le cacce del Principe (1998), Sulla mensa del Principe (2000, Premio Orio Vergani 2004), Le feste del Principe (2002) –, l’opera in cinque tomi I Gonzaga di Mantova (2004-2009) e Rituali e ricette della tradizione dolciaria mantovana (2019, Premio Mario Soldati 2020).


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