L’origine della critica cinematografica italiana di G. Ferri e A. Rimbaud con la Lettera del veggente: le novità di Oligo in libreria il 25 novembre | EFFE RADIO

L’origine della critica cinematografica italiana di G. Ferri e A. Rimbaud con la Lettera del veggente: le novità di Oligo in libreria il 25 novembre

Scritto da il 04/11/2021

La prima proiezione pubblica a pagamento di una pellicola dei fratelli Lumière avvenne a Parigi il 28 dicembre del 1895. Già nel marzo dell’anno successivo i due pionieri del cinema riuscirono a organizzare delle serate a Torino, Roma e Milano. Agli italiani la loro invenzione apparve subito come una incredibile meraviglia, ma anche un mondo nel quale poter impiegare il proprio ingegno e la propria originalità. Così, nel giro di pochi anni, anche nel Belpaese sorsero sale cinematografiche e case di produzione, come la Cines (Roma, 1905), la Itala Film (Torino, 1906) e la Partenope Film (Napoli, 1907). Fu un momento particolarmente fecondo per gli sviluppi della cinematografia e quando lo scrittore Giustino Ferri siglò (nel settembre del 1906) sulle pagine de “La lettura” allegata al “Corriere della Sera” il suo testo Tra le quinte del cinema fu probabilmente il primo critico a raccontare in presa diretta lo sviluppo e le suggestioni di quell’arte visiva che tanto stava stupendo il mondo.

CLAUDIO GALLO, già bibliotecario, è docente di Storia del Fumetto presso l’Università degli Studi di Verona e direttore de “Ilcorsaronero”, rivista salgariana di letteratura popolare. Tra le sue monografie ricordiamo Emilio Salgari. La macchina dei sogni (BUR 2011, firmata insieme a Giuseppe Bonomi). Per Oligo Editore ha curato l’edizione di Robert Louis Stevenson, L’Isola del tesoroIl mio primo libro, tradotto da Luca Crovi e con la prefazione di Mino Milani.

LUCA CROVI è redattore alla Sergio Bonelli Editore, dove cura le serie del commissario Ricciardi e di Deadwood Dick. Collabora con diversi quotidiani e periodici, ed è autore della monografia Tutti i colori del giallo (2002) trasformata nell’omonima trasmissione radiofonica di Radiodue. Per Rizzoli ha pubblicato L’ombra del campione (2018) e L’ultima canzone del naviglio (2020). Per Oligo Editore ha curato i testi del volume illustrato da Paolo Barbieri Draghi, dirigibili e mongolfiereC’era una volta a Milano (2019) e ha tradotto L’Isola del tesoroIl mio primo libro di Robert Louis Stevenson (2020, a cura di Claudio Gallo).

 

 

  

Arthur Rimbaud /LA LETTERA DEL VEGGENTE A PAUL DEMENY

Traduzione e cura di Davide Bregola
pagine 66, prezzo 12 euro

In libreria il 25 novembre

Questa lettera all’amico poeta Paul Demeny è un vero e proprio manifesto della poetica sviluppata dal giovane Rimbaud. All’interno del veloce scritto troviamo liriche che accompagnano passi in prosa che esplicitano la nuova concezione di poesia dell’autore, fatta di stravolgimenti dei canoni estetici ancora in voga nella Francia del XIX secolo. Come nota Bregola nella sua introduzione critica, Rimbaud si definisce un “ladro di fuoco”, asserendo come l’artista debba rubare la sacra ispirazione al modo di Prometeo. Difficile non notare un’antitesi tra il poeta rivoluzionario e idealista da un lato e l’uomo senza scrupoli dall’altro, il quale dopo grandi capolavori come Una stagione all’inferno, per il resto dei suoi giorni sarà venditore d’armi e (secondo alcuni) negriero in Africa. In questa nuova traduzione, Bregola rispetta il testo francese con una attenzione alle singole parole fin qui inedita, restituendoci così un piccolo capolavoro della letteratura mondiale.

DAVIDE BREGOLA lavora da sempre nel mondo del libro, pubblicando e aiutando a pubblicare, ma tiene anche laboratori, atelier e workshop in scuole e biblioteche dove racconta la sua esperienza nell’universo della scrittura. Tra i suoi libri recenti ricordiamo La vita segreta dei mammut in pianura padana (Premio Chiara 2018) e Fossili e storioni, entrambi per Avagliano Editore. Scrive sulle pagine culturali de “Il Foglio” e de “Il Giornale”, all’interno del quale tiene la rubrica I solitari da cui è nata l’idea di questo libro. Per Oligo Editore cura le collane Daimon e Oro.

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