Lo smart working diventa workation: campeggi e villaggi vacanze accolgono i lavoratori agili in vacanza
Scritto da Davide Macor il 30/08/2021
L’emergenza sanitaria ha portato a una vera e propria rivoluzione e ha mutato le vite delle persone sia dal punto di vista personale che professionale. Con il distanziamento sociale e le restrizioni imposte a livello internazionale, infatti, molte aziende hanno investito nella digitalizzazione ricorrendo, quando possibile, allo smart working, modalità che subito dopo l’esplosione della pandemia, tra marzo e maggio 2020, ha interessato (secondo ISTAT) il 21,3% delle imprese italiane con almeno tre addetti; un valore che è sceso all’11,3% tra giugno e novembre.
Nonostante l’allentamento delle misure di sicurezza e la progressiva possibilità di rientrare in sede, però, oltre 4 milioni di lavoratori hanno scelto di continuare a lavorare da casa, raggiungendo così il 19,4% tra giugno e novembre e segnando un netto distacco rispetto allo stesso periodo del 2019, dove la percentuale era appena del 4,6%.
Se fino al 2019, quindi, lo smart working era un fenomeno di nicchia, con l’arrivo della pandemia si è diffuso in maniera capillare cambiando radicalmente le abitudini di imprese e lavoratori, tanto che il 54% delle aziende ha affermato che continuerà a utilizzare questa modalità in modo permanente, anche solo in forma parziale.
La maggiore flessibilità ha portato non solo a un nuovo modo di vivere il lavoro, ma anche alla nascita di un fenomeno totalmente nuovo: la workation, termine nato dall’unione delle parole inglesi “work” e “vacation” e che indica lo svolgimento del proprio lavoro in un luogo di vacanza. Tra le mete preferite per la workation ci sono in particolare campeggi e villaggi turistici, strutture che permettono di sfruttare una connessione Wi-Fi in mezzo alla natura fornendo così un ambiente di lavoro più rilassante rispetto a quello tradizionale, ma ugualmente funzionale.
“Sono contento del fatto che sempre più turisti scelgano di approfittare della possibilità offerta da molti camping village di lavorare all’interno delle strutture stesse”, afferma Cristian Capizzi, fondatore di KoobCamp S.r.l. e Campeggi.com, il portale leader in Italia per campeggi e villaggi vacanze. “Questa modalità di smart working permette di coniugare la sana vita all’aria aperta con le esigenze lavorative di molte persone che, così facendo, riescono anche a trascorrere più tempo con le rispettive famiglie, in un ambiente riservato, sanificato e che garantisce l’indipendenza e la privacy degli ospiti”.
Per venire incontro alle esigenze dei lavori agili, molti camping italiani tra il 2020 e il 2021 hanno implementato o migliorato i propri servizi digitali e le reti internet a disposizione degli ospiti o hanno dato vita a iniziative esclusivamente dedicate a chi lavora in smartworking. Tra questi ci sono per esempio le strutture del Club del Sole: il gruppo ha messo a punto la formula “Smart Working Village”, pensata per chi ha necessità di continuare la propria attività lavorativa ma non vuole rinunciare a vivere una vacanza all’aria aperta con la famiglia. Per questo sono state predisposte comode mobilhome immerse nella natura, con in più fondamentali servizi aggiuntivi per lo smart working come servizio di food delivery, soluzioni per open air meeting e servizio stampa, ideali anche per le aziende che vogliono conciliare la produttività con il benessere dei propri dipendenti.
Ad assecondare il trend anche il Camping Europa Silvella di San Felice del Benaco (BS), sulle sponde del Lago di Garda, che ha predisposto alcuni degli alloggi al lavoro agile, predisponendo il Wi-Fi interno. “Il Camping Europa Silvella si è molto impegnato sul tema dello smart working: abbiamo 3 tipologie di casette con un potente wifi integrato che, quindi, rappresentano il luogo ideale per lo smart working”, racconta Andrea Giustacchini, Campsite Manager presso Camping Europa Silvella. “Abbiamo lanciato l’iniziativa dello smart working già lo scorso anno e quest’anno qualcuno è tornato con entusiasmo. I numeri possono ancora crescere in tal senso, crediamo sia un trend che si rafforzerà sempre di più”.
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