LIBRI, IN ANTEPRIMA A PORDENONELEGGE “E POI? SCRIVERE IL FUTURO” DI ANDREA SEGRE’ E ILARIA PERTOT, IN USCITA PER EDIZIONI AMBIENTE
Scritto da Davide Macor il 14/09/2021
Un libro che guarda oltre la pandemia ed è il primo grande esperimento di crowd foresight – previsione collettiva del futuro – incrociato a una grande mobilitazione di crowd writing, scrittura collettiva. Centinaia di lettori hanno formulato 4.494 scenari, e offerto 157.151 parole e 979.908 caratteri per scrivere insieme il libro del futuro!
20 SETTEMBRE 2021: ESCE “… E POI? SCRIVERE IL FUTURO”.
A pordenonelegge domenica 19 settembre
Elisa e Carlo: due amici di lunga data che amano la montagna e discutere sulle grandi questioni che l’umanità dovrà affrontare nel futuro. Sullo sfondo, un maestoso ghiacciaio alpino che si sta fondendo per effetto del riscaldamento globale. L’uso insostenibile delle risorse naturali, la società della produzione illimitata e del consumo di massa, lo stile di vita bulimico e frenetico vengono sezionati per capire cosa non funziona nel mondo. “… e poi? Scegliere il futuro” è il libro di Edizioni Ambiente, in uscita lunedì 20 settembre, firmato a quattro mani dall’agroeconomista Andrea Segrè e dalla patologa vegetale Ilaria Pertot: entrambi accademici ed esperti di strategie di sviluppo sostenibile. I protagonisti del romanzo sono uniti da un’amicizia che si alimenta della passione comune per la natura e la tutela dell’ambiente. Poi alcuni eventi inattesi scatenano il cambiamento: l’irruzione in scena di un ragazzo scombina le dinamiche del dialogo fra Elisa e Carlo, mentre una pandemia mette in crisi il Pianeta e le sue certezze. Come i protagonisti, anche l’umanità è di fronte a delle scelte: che si possono fare o non fare, ma che decideranno il futuro. … e poi? Come andrà a finire? Dipende. Saremo noi a scegliere la fine della storia, e l’inizio del futuro. Realizzato con la prefazione dello scrittore Gian Mario Villalta, il libro si presenta in anteprima a pordenonelegge domenica 19 settembre (ore 11, Spazio Gabelli).
Andrea Segrè. “La buona notizia, oltre alla voglia di leggere e di scrivere delle persone, è la grande consapevolezza rispetto alle emergenze globali e alle soluzioni per affrontarle. Ora la palla sta nel campo delle istituzioni e della politica per favorire l’adozione di misure concrete che portino l’umanità ad adottare stili di vita equilibrati e sostenibili, prima che sia troppo tardi”.
Ilaria: Pertot: “Attraverso i tre protagonisti abbiamo raccontato il malessere e lo stallo in cui la nostra società si trova di fronte alla catastrofe imminente del cambiamento climatico, ma anche le possibili vie di uscita. La crisi, rappresentata nel racconto da qualcuno che rompe gli schemi e nella nostra quotidianità da una pandemia che ha sconvolto il mondo, è l’opportunità per fermarsi e scegliere con consapevolezza il futuro che vogliamo”
NEL LIBRO DEL FUTURO INDAGINE COLLETTIVA + SCRITTURA COLLETTIVA.
… e poi? È la domanda che fanno i bambini quando insistono per sapere come andrà a finire una storia. Cosa ci aspetta nel futuro? Oggi ce lo chiediamo con il peso incombente di una pandemia che non vuole saperne di finire. Che ne sarà della Terra con la temperatura che aumenta e i ghiacciai che si fondono? Cambieremo i nostri stili di vita? Non siamo in grado di predire il futuro, ma possiamo immaginarlo. E’ proprio quello che hanno fatto Andrea Segrè e Ilaria Pertot, che hanno coinvolto 642 lettori non solo nella scrittura di un libro (crowd writing), ma anche in più ampio progetto di ricerca e di comunicazione scientifica (crowd foresight) per coinvolgere e sensibilizzare i cittadini sui grandi temi che riguardano il futuro dell’umanità cercando di cogliere nella crisi attuale un’opportunità di cambiamento degli stili di vita: dal lavoro alla mobilità, dalla produzione al consumo, dal tempo libero al turismo. La metodologia è totalmente innovativa e inedita: il Libro del futuro è tale anche a partire dal suo approccio partecipato e “dal basso”, un metodo che esce dalle logiche delle task force e degli esperti che calano dall’alto modelli che poi non si applicano. Il foresight infatti, messo in atto attraverso una indagine con sistema Keyphrase Digger (messo a punto da Moretti et. al. della Fondazione Bruno Kessler, Trento) è un processo partecipativo che permette di raccogliere e analizzare informazioni che aiuteranno a immaginare e costruire una visione di futuro a medio-lungo termine». L’obiettivo non è quello di fare profezie su uno scenario futuro, come se fosse predeterminato, ma considerare il futuro come qualcosa che possiamo creare o modellare, quindi influenzare con i nostri comportamenti e le scelte del quotidiano». In questo modo le visioni di 642 lettori intorno a 7 scenari futuri sono state elaborate basandosi su un totale di 157.151 parole e 979.908 caratteri. E poi c’è la scrittura collettiva, il crowd writing che si è incrociato alla previsione di futuro. Centinaia di lettori hanno inviato il loro finale, le ultime pagine del libro, che esce quindi con 10 finali diversi: quello degli autori stessi, innanzitutto: e spiega perché “cambiare” è urgente. “Da dove si comincia? Per esempio da se stessi …”. Ma ci sono altri 9 finali: 9 sliding doors arrivate dai lettori che spiegano che si può “Fare una scelta” ma anche “sorprendersi”, “fuggire”, “migliorare” …
ECCO GLI SCENARI DEL FUTURO PREFIGURATI DAI LETTORI
“… e poi? Scegliere il futuro” è un libro concepito come modalità originale per promuovere la cultura della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, insieme agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. L’indagine di crowd foresight ha prospettato scenari e linee guida importanti, sulla base del sentire e della prefigurazione collettiva. Da qui ai prossimi cinque anni, nell’ordine:
– avremo cibi semplici, in tavola, con prodotti principalmente freschi. Sceglieremo piatti tradizionali e sani con l’aggiunta di qualche cibo nuovo, preparato, per esempio, con farina di insetti
– i pasti saranno soprattutto domestici, o qualche volta in locali vicino a casa. Già, perché dopo la pandemia ci muoveremo soprattutto con trasporti pubblici e il treno ad alta velocità farà la parte del leone nei nostri spostamenti. Quando il mezzo pubblico non potrà assisterci useremo auto elettriche o ibride e, per brevi distanze, soprattutto la bici elettrica – l’agricoltura sarà soprattutto biologica, si ridurrà molto l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici prediligendo la filiera corta che favorirà l’acquisto nel negozio di prossimità, nel supermercato vicino a casa o direttamente dal produttore
–anche il mondo del lavoro e il nostro modo di lavorare cambieranno: il nostro sarà soprattutto un lavoro gestito in autonomia e in un contesto altamente tecnologico, caratterizzato prevalentemente da smart working. Per chi lavora in città, gran parte dell’attività si farà da casa, molti si proietteranno in un lavoro in campagna a contatto con la natura.
– i vestiti saranno comodi, combinando eleganza, qualità e praticità, in fibre naturali per garantire innanzitutto il benessere, mentre le fibre sintetiche rimarranno per i capi tecnici.
– saremo più saggi, forse: al punto da assicurarci il bene più prezioso nella vita, più tempo da passere con le persone care e per vivere la casa.
Andrea Segrè, professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna, studia e applica i fondamenti dell’ecologia economica, circolare e sostenibile. I suoi ultimi saggi: Le parole del nostro tempo (con Matteo Zuppi, EDB 2020), Il metodo spreco zero (BUR, Rizzoli, 2019), Il gusto per le cose giuste (Mondadori, 2017), Cibo (Il Mulino 2015).
Ilaria Pertot, professore ordinario di Patologia vegetale all’Università di Trento, è esperta di produzione agricola sostenibile, in particolare dello sviluppo di biopesticidi alternativi ai prodotti chimici in agricoltura. È autrice di numerosi articoli scientifici e tecnici e di manuali specialistici del settore.
… e poi? è un progetto di Andrea Segrè, professore ordinario di Politica Agraria Internazionale e Comparata – Università Alma Mater Studiorum Bologna, fondatore Last Minute Market e campagna Spreco Zero, e di Ilaria Pertot, professore ordinario di Patologia Vegetale – Università di Trento/Fondazione Edmund Mach, con Il supporto di un comitato scientifico di esperti internazionali. Il format è promosso in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge, campagna Spreco Zero, Università di Trento, Università di Bologna, Trento Film Festival, main supporter CCPB Srl.