Le migliori esperienze da fare in Erasmus secondo Volagratis.com | EFFE RADIO

Le migliori esperienze da fare in Erasmus secondo Volagratis.com

Scritto da il 04/09/2019

Settembre: tempo di rientri a lavoro o a scuola e, per molti studenti universitari, di partenze accademiche con il programma Erasmus.

Come rivela Volagratis.com, un terzo degli italiani sarebbe pronto ad affrontare un’esperienza che coniughi la possibilità di viaggiare e quella di scoprire la cultura e la lingua del Paese. Quale migliore occasione di un viaggio studio come quello proposto dall’Erasmus? Da una parte permette di trascorrere alcuni mesi all’estero uscendo dalla propria comfort zone, dall’altra consente di incontrare persone provenienti da ogni parte del mondo.

Secondo uno studio* ripreso da Volagratis.com, tra le destinazioni Erasmus più gettonate dagli studenti italiani c’è la Spagna, seguita da Francia e Germania. Paesi che, insieme agli altri della Top 10, non vanno vissuti solo con la testa tra i banchi e con i libri in mano: per questo Volagratis.com suggerisce alcune delle migliori esperienze da fare in Erasmus. Dall’imparare a cucinare il cibo locale, per scoprire una cultura anche a tavola, fino agli spettacoli più affascinanti per assaporare realmente l’atmosfera di strade e locali: ecco 10 idee da mettere in pratica in alcune delle città più frequentate dagli studenti per vivere l’Erasmus a trecentosessanta gradi.

 

1 – Spagna. Andare alla scoperta delle leggende della città a Salamanca  

Detta anche “la dorada” per i suoi edifici che sembrano interamente ricoperti d’oro, Salamanca vanta la seconda università più antica di Spagna, la prima tra quelle ancora attive: un vero e proprio polo culturale tra i più importanti d’Europa. Tra churros e tapas da gustare dopo le lezioni, la città nasconde anche due leggende che tutti gli studenti devono conoscere. La prima è legata alla Casa de Las Conchas, la casa delle conchiglie: la sua facciata è ricoperta da tante conchiglie e si narra che sotto una di queste sia nascosto un tesoro. La seconda è legata proprio all’Università e alla sua facciata decorata. Tra le tante figure si nasconde quella di una rana appoggiata sopra un teschio: chi riesce a trovarla senza aiuti sarà in grado di passare tutti gli esami. Tentar non nuoce.

 

2 – Francia. Fare un corso di cucina a Lione

Con ben 18 poli di ricerca di diverso livello sparsi per tutta la città e nella vicina Saint-Étienne, l’Università di Lione è una delle più sviluppate di Francia. Chi la raggiunge per studio, però, deve ricordare che Lione è considerata anche la capitale della gastronomia francese con oltre 20 ristoranti Michelin all’attivo. Tra scuole e laboratori le opzioni sono tantissime: si possono seguire corsi dedicati a menù completi, concentrarsi sulle crêpes o sui formaggi, oppure sulla cucina gourmet per imparare a realizzare piatti ricercati e degni dei migliori ristoranti.

 

3 – Germania. Visitare uno degli orti botanici più antichi del mondo a Lipsia

Fondata nel 1409, l’Università di Lipsia è una delle scuole più famose e celebrate del Paese. Accanto all’università si trova il più antico orto botanico della Germania: i giardini coprono oltre 3 ettari e risalgono al 1542, anche se nel corso dei secoli hanno subìto ampliamenti e restauri. Oggi ospitano oltre 7000 specie diverse provenienti da tutto il mondo, molte delle quali incluse in collezioni speciali e uniche nel loro genere.

 

4 – Regno Unito. Scoprire come viene fatta la birra ad Aberdeen

La Scozia vanta ben tre tra le università più antiche del Regno Unito, tra cui quella di Aberdeen, cittadina affacciata sul Mare del Nord. Nonostante questa parte del Paese sia generalmente nota per i distillati, la zona dell’Aberdeenshire è famosa anche per le birre artigianali: nessuna esperienza Erasmus può dirsi completa senza una visita guidata in un birrificio per scoprire i segreti della sua produzione. Il BrewDog di Ellon, per esempio, si trova a meno di trenta chilometri dal centro città ed è il più grande di tutta la regione. Per raggiungerlo si può seguire la costa ammirando alcuni tra i panorami scozzesi più belli, unendo così la scoperta del territorio ai suoi sapori più tradizionali.

 

5 – Portogallo. Assistere a uno spettacolo di fado a Coimbra

Coimbra ospita una delle università più antiche d’Europa. Con le sue case intonacate di bianco e ricoperte da tetti rossi, il saliscendi di strade e la sua atmosfera vivace è uno dei luoghi più belli dove respirare l’atmosfera portoghese, magari ascoltando le note di uno dei generi musicali che meglio rappresentano lo spirito del Paese: il fado. “Patrimonio intangibile dell’umanità” secondo l’UNESCO, il fado mescola il suono di strumenti a corda a voci malinconiche che raccontano storie ricche di emozioni, dolore, lontananza ed emigrazione. Tra un esame e l’altro, il consiglio è quello di assistere a uno spettacolo di fado per lasciarsi invadere dalla saudade lusitana.

 

6 – Belgio. Camminare tra i banchi di uno dei mercati più grandi d’Europa a Liegi

Nota soprattutto per la famosa corsa ciclistica Liegi-Bastogne-Liegi, per gli amanti di sport e buon cibo la città belga permette anche di vivere un’esperienza quasi da record: camminare tra i banchi di uno dei mercati più grandi del mondo. Il Marché de la Batte, che si tiene ogni domenica, segue il lungofiume del Mosa e si estende per oltre tre chilometri proponendo prodotti di ogni tipo: dai libri ai formaggi, passando per animali da compagnia e oggetti di seconda mano, fino ad arrivare a banchi di ottimo street food.

 

7 – Polonia. Imparare a preparare dolcetti di pan di zenzero a Toruń

Toruń, in Polonia, è la città natale di Nicolò Copernico ed ancora oggi è possibile visitare la casa dove nacque il 14 febbraio 1473. Oltre al suo cittadino illustre, al suo centro storico medievale e alla sua torre pendente, Torún è famosissima anche per i suoi dolcetti di pan di zenzero, spesso a forma di cuore o ricoperti di cioccolato e ripieni di marmellata. Sono così importanti per la città che a loro è stato dedicato anche un intero museo (Muzeum Piernika) che, oltre ad avere uno shop fornitissimo, permette anche di seguire lezioni e corsi per imparare a cucinarli. Un’esperienza dolcissima da affiancare a lunghe e intense sessioni di studio.

 

8 – Paesi Bassi. Entrare nel vivo della scena musicale di Leiden
Gli studenti che raggiungono Leiden hanno la fortuna di studiare nella più antica università dei Paesi Bassi e di vivere in un luogo con una scena culturale della città ricca di appuntamenti musicali. L’anno inizia con la Leiden Jazz and Blues week, un’intera settimana dedicata alla musica jazz, ma chi arriva in città in estate può assistere ai concerti che si tengono su piattaforme che galleggiano sul canale Rapenburg. A luglio Leiden ospita anche il Werfpop, un festival pop che attira ogni anno migliaia di visitatori. Ce n’è per tutti i gusti, basta seguire le note e lasciarsi coinvolgere.

 

9 – Svezia. Fare una gita in barca tra le isole vicino Göteborg

Göteborg è una delle città Erasmus più settentrionali, con un’importante università specializzata soprattutto nelle materie scientifiche. Tra una sessione di studio e l’altra, uno dei modi migliori per vivere l’intera zona  è immergersi nella sua natura: il vicino arcipelago meridionale, composto da oltre 20 isole, è perfetto per ammirare la fauna e la flora di questa parte di Scandinavia, tanto che vengono organizzate continuamente uscite guidate in barca per ammirarlo da un punto di vista privilegiato. In alcuni casi è anche possibile scendere a terra, noleggiare una bicicletta (le auto non sono consentite) ed esplorare i piccoli e pittoreschi villaggi o, semplicemente, il panorama.

 

10 – Irlanda. Leggere di miti e folklore irlandesi in mezzo alla natura a Sligo foto

Sligo, sulla costa occidentale dell’Isola di Smeraldo, non è solo la casa di una delle università più importanti d’Irlanda, ma anche la città che ha influito più di altre sul poeta William Butler Yeats, Nobel per la letteratura nel 1923. L’autore ha trovato proprio qui l’ispirazione per le sue poesie impregnate di folklore e miti irlandesi: quale modo migliore per rendergli omaggio se non leggere le sue opere immersi nella natura che circonda la città? Magari ai piedi del monte Ben Bulben, che secondo tanti ricorda un tavolo con una tovaglia ricamata posta sulla cima ormai appiattita dagli agenti atmosferici e dai forti venti irlandesi.


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