L’Alveare che dice Sì punta sull’offline e apre le sue prime Boutique a Milano con prodotti scelti e a Km0
Scritto da Davide Macor il 28/09/2021
L’Alveare che dice Sì!, la startup che permette di fare la spesa online direttamente dai piccoli produttori del territorio, consolida il suo progetto anche offline e apre a Milano L’Alveare Boutique con ben quattro negozi fisici, situati rispettivamente in: Via Piero della Francesca, 15 (angolo Via Agudio), Via Thaon di Revel, 9 (zona Isola), Via Eustachi, 46 e Corso Lodi, 12 (apertura prevista per fine ottobre).
Dopo l’apertura a maggio 2019 a scopo di test di un punto vendita nel cuore del quartiere Isola, L’Alveare che dice Sì! ha dunque scelto di investire, in modo ancor più deciso, nell’esperienza dello store fisico: una bottega contadina di quartiere dove acquistare quotidianamente frutta e verdura rigorosamente di stagione, pane e uova e altri prodotti locali che arrivano freschi in negozio ogni giorno da produttori locali, per lo più piccole aziende a conduzione familiare e che praticano agricoltura biologica.
“Può sembrare controintuitivo che in un momento come quello attuale, in cui l’online sta conquistando sempre più spazio, il nostro progetto decida di sbarcare più concretamente offline”, spiega Claudia Consiglio, Country Manager dell’Alveare che dice Sì!. “Lo facciamo perché siamo convinti che un sistema alimentare più giusto per chi acquista e per chi produce sia possibile, ma affinché un cambiamento in questo senso si inneschi, l’offerta di cibo fresco, buono, sano e di stagione deve essere alla portata di tutti”.
“Abbiamo quindi voluto portare a Milano un vero e proprio negozio di quartiere che fosse nuovo nel concept ma che per spazi e umanità ricordasse quelli di una volta: è un esperimento sfidante e bellissimo che ad oggi conta all’attivo l’apertura di tre Boutique e una quarta che aprirà alla fine di ottobre”.
La piattaforma online de L’Alveare che dice Sì! è attiva in Italia dal 2015 proprio per consentire una distribuzione più efficiente dei prodotti locali e dar vita ad un modello di impresa sociale: le ordinazioni e il pagamento si effettuano tramite il sito, mentre la distribuzione dei prodotti avviene una volta alla settimana nell’ “Alveare” di zona: un bar, un ristorante, un’associazione del territorio che mette a disposizione i propri spazi trasformandosi così in una sorta di piccolo mercato effimero.
“Tra l’altro, in un’ottica di omnicanalità, affiancare il portale online a uno store fisico permette di andare incontro alle abitudini di acquisto di tutti i consumatori e di arrivare anche a coloro che non sono avvezzi ad acquistare frutta e verdura tramite i mezzi digitali”, aggiunge Consiglio. “Infine contribuiamo in questo momento di ripartenza così delicato alla crescita del tessuto imprenditoriale locale, riabituando i cittadini a rivolgersi ai negozi di quartiere”.
Gli store offrono dunque una selezione di prodotti a filiera corta provenienti direttamente dai produttori della zona, presenti anche sulla piattaforma online. Dalla Lombardia arrivano principalmente la frutta e la verdura di stagione, fatta eccezione per i prodotti che non si reperiscono (come le arance, che arrivano da Ribera). Il pane di pasta madre è quello di Slow Bread Lab micro bakery di Milano, mentre formaggi freschi e stagionati sono forniti da il Boscasso e dal Caseificio Paje. Ma nell’Alveare Boutique è possibile trovare molto altro: yogurt, kefir, pasta, conserve e marmellate, vini, gastronomia (anche vegana), piadine, biscotti, succhi di vera frutta, carne da allevamenti etici, biologica di manzo (Bordona Farm) e pollo (Vetta d’Italia).
“Per noi è molto importante fidelizzare i clienti: gli iscritti alla nostra piattaforma si fidano dei prodotti e dei produttori selezionati e vogliamo quindi permettere loro di ritrovare questa stessa qualità anche nella nostra boutique”.
I negozi vanno così ad affiancare una rete di acquisto solida che nel 2020 ha festeggiato i suoi 5 anni con 276 Alveari attivi in 10 regioni d’Italia e ricavi record per i produttori iscritti al sito: più di 11 milioni di euro, con una crescita del 193% rispetto all’anno precedente. Un successo testimoniato dai numeri: oltre 170mila utenti iscritti, più di 30mila ordini mensili di prodotti contadini sul sito, 3184 produttori che utilizzano la piattaforma e gli Alveari per promuovere la propria realtà.
Neanche l’emergenza da Covid-19 ha fermato gli Alveari, anzi: “Sempre più persone si sono rivolte all’Alveare per assicurarsi prodotti freschi e genuini. Diversi Alveari si sono attrezzati per affiancare alle distribuzioni ordinarie anche il servizio di consegna a domicilio della spesa”, conclude Consiglio.