Il gioco del biliardo nei dipinti di Chardin e Degas, Van Gogh e Otto Dix. ‘Giochi di posizione. Storie di biliardi dipinti’, un saggio di Victor Claass (Biblotheka)
Scritto da Davide Macor il 06/03/2025
Victor Claass
Giochi di posizione. Storie di biliardi dipinti
Traduzione Mario Cucca
Pagine 60, 15 euro con illustrazioni a colori
Bibliotheka
Dal 21 marzo in libreria
Gioco dalle origini enigmatiche, ampiamente diffuso nelle corti reali d’Europa in epoca moderna, il biliardo conquista le famiglie benestanti nel Settecento per poi imporsi progressivamente nei caffè di città e di campagna. I più convinti sostenitori di questo passatempo in piena espansione ne esaltano i benefici culturali ed educativi teorizzandone la pratica come ginnastica della visione e trasformando il tessuto verde in un paesaggio naturale propizio all’esercizio contemplativo.
Affascinati dal gioco, dai luoghi, dai giocatori, dai movimenti, ma anche dalle forme, dai colori che si materializzano sul panno verde facendo del tavolo un doppio del quadro, molti artisti osservano, disegnano, dipingono, incidono scene di biliardo. E ci riconsegnano l’atmosfera di un frammento di vita sociale oltre che una tendenza a sessualizzare i corpi femminili coinvolti nel gioco, veicolando un discorso (maschile) sui comportamenti di emancipazione delle donne.
Guardando alla storia di questo gioco di abilità e fortuna, divenuto ormai sport professionalizzato, l’autore decifra l’evoluzione delle sue rappresentazioni e stila un corpus di opere invitandoci a pensare la storia dell’arte come un “gioco di posizioni” in perpetua riconfigurazione. Una sfida divertita alla storia dell’arte, nella sua tortuosa ricerca di equilibrio tra il visivo e il sociale.
L’autore, Victor Claass, coordinatore scientifico all’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte, ha insegnato Storia dell’arte contemporanea nelle Università Parigi-Sorbona, Tours, Basilea, Sorbona-Abu Dhabi, Picardie e all’École du Louvre. Dal 2014 al 2018 è stato membro di un gruppo di ricerca internazionale in collaborazione con il Warburg Institute di Londra.