Giornata Internazionale della Donna – SumUp a fianco dell’imprenditoria femminile che resiste e si reinventa: 5 storie di donne, artigianato e innovazione | EFFE RADIO

Giornata Internazionale della Donna – SumUp a fianco dell’imprenditoria femminile che resiste e si reinventa: 5 storie di donne, artigianato e innovazione

Scritto da il 01/03/2021

In tutta Europa, nonostante negli ultimi anni sia aumentato il numero di donne lavoratrici, la disparità di genere nel mercato del lavoro è ancora molto elevata, con una percentuale di professionisti maggiore di quella delle lavoratrici. L’Italia è tra i Paesi versanti in una situazione critica con 8 punti percentuali di divario rispetto alla media UE, attestata all’11,5% (2017). È quanto sottolinea una elaborazione dati realizzata da Inrete per SumUp, fintech leader nel settore dei pagamenti digitali con mobile POS, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Una disparità che – dimostra l’elaborazione – dipende soprattutto dalle responsabilità di assistenza, in particolare la genitorialità, che spesso ricadono unicamente sulle donne.
A conferma del dato si veda anche quanto verificatosi nell’ultimo anno: il 55,9% dei posti di lavoro persi per gli effetti della crisi sanitaria da Covid-19 ha coinvolto l’occupazione femminile. In particolare, tra il secondo semestre del 2019 e lo stesso periodo del 2020 sono stati persi 470 mila posti di lavoro al femminile, a fronte del totale di 841 mila con un incremento di 707 mila donne inattive (+8,5%).

 

Rilevante l’impatto – come osserva l’analisi di Inrete e SumUp – che ha avuto  anche l’avvio della didattica a distanza sulle professioni: per assistere i propri figli, molte donne si sono trovate costrette a ridurre l’investimento sul lavoro, ad usufruire di permessi e aspettative, in alcuni casi anche ad abbandonare definitivamente l’occupazione. La riduzione maggiore dei livelli occupazionali durante la pandemia ha colpito la fascia giovanile di età compresa tra i 25 e i 39 anni, fra cui la quota di donne con figli a carico è significativamente elevata.

La pandemia ha rievocato messaggi e stereotipi che, con molta fatica, erano in via di derubricazione, su tutti quello che pone la figura femminile ambientata nello scenario domestico. Il Governo sta lavorando per attivare delle contromisure, ad esempio istituendo fondi per incoraggiare l’imprenditoria femminile, o introducendo sgravi del 100% per le aziende che assumono lavoratori under 35, donne disoccupate nel Sud Italia o senza lavoro da almeno 24 mesi.
Inoltre, il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato l’avvio dell’Alleanza G20 Empower per la promozione della parità di genere con specifica attenzione all’occupazione femminile e alla valorizzazione delle donne nel lavoro, privilegiando il supporto alla crescita del talento femminile nelle imprese e il rafforzamento delle competenze digitali e tecnologiche.
“Molte dei titolari di piccole imprese che utilizzano SumUp sono donne, che negli ultimi mesi hanno scelto di reinventarsi e di correre dei rischi per lanciare o sostenere il proprio business. Vogliamo condividere le storie delle nostre imprenditrici e commercianti più ispirazionali, per riconoscere e valorizzare il loro lavoro e coraggio. A volte, tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono storie di esempio e modelli positivi, di stimolo per tutti a non demordere e vivere i nostri sogni”, sottolinea Felizitas Lichtenberg, Head of Diversity and Inclusion di SumUp.

 

Bilanciando dati statistici non rassicuranti SumUp, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ha raccolto storie di artigiane e piccole imprenditrici coraggiose, testimonianze esemplari di donne che hanno saputo reinventarsi o che hanno individuato in un periodo di estrema incertezza uno stimolo in più per correre il rischio di cambiare vita, provando a fare della propria passione una vera e propria professione e forma di business.

 

Mimosa, la chef che ha reinventato il catering
Napoletana classe 1992 e con una laurea in storia dell’arte, Mimosa Misasi ha deciso di seguire la propria passione e intraprendere la carriera da chef: dopo essersi formata ad ALMA, la corte di Gualtiero Marchesi, nel gennaio 2018 ha lanciato Mimosa Milano, per offrire servizi di catering, event planning, private chef, lezioni di cucina e  food experience a privati e aziende. “Il concetto alla base del mio lavoro è quello di offrire un servizio rispettoso delle materie prime, attento ai dettagli, alla qualità dei  prodotti e alla bellezza in senso ampio”, spiega Mimosa. La pandemia non ha scoraggiato Mimosa, che ha reinventato la propria attività trasformando il servizio di catering in un delivery di food box per ogni occasione e totalmente personalizzabili, per non perdere di vista i clienti più affezionati e allo stesso tempo aprirsi ad una nuova audience, assicurando piccoli catering per eventi digitali. Allo stesso tempo, Mimosa ha dato vita ad un progetto di beneficenza, “SOSTENIAMOCI”: acquistando una bag di ingredienti da Mimosa, è stato possibile sostenere le realtà di piccoli produttori locali e il CAF, che si occupa di minori con situazioni difficili.

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