GAZEBO PENGUINS: il nuovo singolo in uscita il 28 febbraio per Dischi Sotterranei
Scritto da Davide Macor il 25/02/2025
Online da mercoledì 5 marzo il videoclip, un mockumentary sul pogo.
cover Inospitale
Foto Gazebo Penguins – credit Gio Fato
Una canzone impetuosa, un vortice emotivo che si trasforma in una forza propulsiva audace e liberatoria: in un pogo.
Inospitale è il nuovo singolo dei Gazebo Penguins in uscita il 28 febbraio per Dischi Sotterranei, secondo estratto dall’album Temporale in arrivo il 21 marzo.
Presave Inospitale: https://
Pre-order Temporale: https://dischisotterranei.
Dopo Gestalt, la band di Correggio torna con una canzone dirompente e incalzante, una scarica elettrica che accende la seconda sinapsi dell’indagine musicale del gruppo attorno al cervello e al suo funzionamento, fil rouge dell’album in uscita.
Inospitale è un viaggio allucinatorio in balia delle incertezze create dalla nostra mente, che perde ogni riferimento fino a renderci le cose più complicate di quello che sono, fondendo percezione e concretezza fino a smarrire il senso e il confine della realtà. Uno spaesamento che si riflette in un’urgenza musicale battente e travolgente, intensa e stratificata, in cui basso e batteria premono con potenza quasi rabbiosa su chitarre scheggiate e affilate.
Nel mezzo di questo caos, a volte l’unica soluzione è lasciarsi andare alle emozioni più crude, alle sensazioni più primarie e primordiali. Come quelle sprigionate dai concerti, in particolare da quelli dei Gazebo, che da sempre trovano il loro momento apicale in quella danza tumultuosa dei concerti rock: il pogo.
Un rito catartico e apotropaico, un continuo fluire di energia sopra e sotto il palco che scuote e percuote, in cui i corpi sono in costante contatto e dialogo tra loro: si scontrano e spingono fino a liberarsi da ogni pensiero, anche il più inospitale (appunto).
Da qui nasce l’idea del videoclip-mockumentary sul pogo e i suoi effetti benefici che accompagna il brano, in uscita mercoledì 5 marzo. Abbiamo intervistato scienziati ed esperti internazionali per rispondere alla domanda: cosa c’è davvero dietro il pogo? dichiarano i Gazebo Penguins. Abbiamo scoperto in particolare che ha effetti sorprendenti sul lobo temporale del cervello.
Ecco perché il live – e di conseguenza, appunto, il pogo – è un elemento imprescindibile nella concezione di musica della band, che si prepara infatti ad attraversare tutta Italia in un tour, organizzato da Pentagon Booking, che parte il 26 marzo dal Circolo Magnolia a Milano per poi proseguire il 10 aprile al Cap10100 a Torino, l’11 all’Astro Club a Pordenone, il 17 al Monk a Roma, il 9 maggio al Viper Theatre a Firenze, il 10 al Locomotiv Club a Bologna e il 17 al Dong Music Club a Macerata.
BIOGRAFIA
I Gazebo Penguins nascono a Correggio nel 2004, e ora si dividono tra Correggio e Zocca. Sono sempre stati in tre ma negli ultimi anni hanno suonato in quattro sul palco, se non in cinque.
Hanno pubblicato cinque dischi: The name is not the named (2009), Legna (2011), Raudo (2013), Nebbia (2017), Quanto (2022) oltre all’EP Invasion (2005). Alcuni di questi – o alcune loro canzoni – sono finite in varie classifiche della musica rock/emo/sticazzi più importante degli ultimi anni. Nel 2020 stavano facendo un tour per festeggiare i 15 anni di vita quando tutta la musica dal vivo si è fermata. Nell’estate 2021 hanno suonato 30 concerti in una versione più soft per via delle norme anti-Covid. Tra una balla e l’altra, con questi cinque dischi, hanno fatto più di 500 concerti in tutta Italia, e l’idea sarebbe quella di farne altrettanti prima di diventare ancora più dei vecchi di merda di quanto non lo siano già. Suonano assieme da più di 20 anni ma non lo dimostrano. Il 24 gennaio 2025 esce Gestalt e il 28 febbraio Inospitale, singoli che anticipano il nuovo album Temporale in arrivo il 21 marzo per Dischi Sotterranei.