Fuori ora “L’ECO DELLA NOSTRA INFANZIA” in nuovo album degli Smitch in Blu Ray | EFFE RADIO

Fuori ora “L’ECO DELLA NOSTRA INFANZIA” in nuovo album degli Smitch in Blu Ray

Scritto da il 07/07/2023

ALBUM
Track by Track
 
Andrea Concu su IO MI DO FUOCO
Io mi do fuoco è il modo che noi Smitch abbiamo di fare satira, di prendervi in giro. Per quanto all’apparenza sia una canzone di facile fruizione, semplice e dal ritornello accattivante, è pregna di sotto letture, di cliché, di modi di dire, di luoghi comuni, di frasi fatte, di meme, di citazioni (e perché no, forse anche di omaggi). Quasi che ci verrebbe da dire che a momenti non l’abbiamo neanche scritta noi! È il nostro modo di contestare una società che punta a promuovere solo la forma e che sta andando sempre più verso l’annichilimento totale dei contenuti. Ormai vince solo quello che può essere riconducibile più ad uno slogan che non ad un vero e proprio messaggio, vince ciò che non ti fa comprendere bene la realtà ma che ti fa divertire. Tutti si ricordano il meme del signore con la coda che in diretta sul tg2 tentò di cospargersi di benzina e di darsi fuoco, ma nessun in realtà sa chi sia Nicola de Martino o le ragioni dietro quel gesto. E sapete perché? Perché intendo poco e mi diverto tanto!
 
Simone O’Meara su CHILLOUT
Quando penso a Chillout penso al modo in cui è nata. Fra mille limiti mentali una sera ci siamo sciolti, Lorenzo propose questo mood molto chill al piano e improvvisammo un po, senza pensieri, cosa che all’ epoca facevamo di rado. Io e Simone Stacchiotti  ( ex componente ) iniziammo a palleggiarci, canto e controcanto, in inglese. Era tutto nuovo, il modo di approcciarci alla creazione per una sera fu stravolto ed il pezzo fluì liberamente senza dover dimostrare nulla a nessuno. Solitamente in quel periodo partivamo da uno spunto di testo o musicale e cucivamo le toppe sul vestito finché non suonava bene, ma quella sera fu quasi magico e tornai a casa veramente gasato. Non avevo nulla da dire e andava bene così, non dovevo limitarmi all’ utilizzo della lingua italiana e musicalmente non dovevamo dimostrare alcuna cultura, era semplicemente bello. Credo che forse grazie anche a questo pezzo abbiamo sentito per la prima volta in quel periodo un senso di appagamento dal modo il cui il pubblico reagiva ad esso. E’ stata una micro presa di coscienza, ognuno poteva esprimersi liberamente al servizio dello ” Yeah “. Generi diversi necessitano approcci diversi e Chillout è stato il nostro primo approccio differente alla creazione, e credo si senta. E’ un brano a cui teniamo molto perché alza la testa fra gli altri pezzi che abbiamo composto, stona un po , ma è come un 10 minuti di sole durante una tempesta intermittente, ti fa respirare e ti fa ricordare che non tutto deve essere complicato,  che c’è del bello nella libertà.
 
Stefano Franchi su SGATTAIOLO VIA
Sgattaiolo via è una vera e propria fuga, un viaggio in un mondo dove non si è mai al sicuro da niente e da nessuno. Dovremmo difenderci da noi stessi? A voi la scelta.
 
SUPERLUNA 
È trasformazione, evoluzione, senso di smarrimento, confusione che sfocia in impeto e in una disperata richiesta di aiuto. È in qualche modo la presa di coscienza che i film mentali che ti sei fatto su qualcosa non sono reali ed è il mio personale modo in cui la mia mente passa da desiderare una cosa a ripudiarla
 
Luca Magnaterra su BOLLA
Dal Treccani:
Bolla:Cavità sferoidale gassosa in seno a un liquido, prodotta per esempio da un gas che gorgoglia nel liquido o dal vapore che si sviluppa nel liquido portato alla temperatura. Variabile è la sua consistenza, cioè lo spessore e la densità delle sue pareti e quindi variabile la sua durata( distanza tra formazione e scoppio) In senso figurato, area, zona, dimensione protetta e isolata. La bolla esistenziale è quel limite che l’esistenza pone ai sogni e al desiderio di realizzazione, e che distorce la percezione del vissuto. Viviamo tutti in una bolla esistenziale in cui persistono diverse restrizioni, concezioni o fievoli compromessi. Questi nostri punti di vista ridotti spesso mantengono alcuni stereotipi e pregiudizi, mostrandoci solo ciò che vogliamo vedere o che, dal luogo in cui siamo seduti, possiamo apprezzare. Questa è la bolla esistenziale che ci protegge, ma ci imprigiona e di cui non sembriamo, però, preoccuparci.
 
Lorenzo Marchesini su BLACKOUT
Un po’ come tutti i pezzi degli Smitch, il titolo e le sonorità del brano finiscono per intrecciarsi inesorabilmente con la realtà e le vicende personali. Mentre lavoravamo su “Blackout” è successo realmente che andasse via la luce della sala prove, e quell’auspicio ci ha subito convinti della potenza del pezzo.
L’accordatura bassa degli strumenti, la voce graffiante e gli ostinati ritmici trasmettono un messaggio di critica, evocando un senso di ribellione nei confronti del mondo ma anche di noi stessi.
 
 
Se NON FOSSE CHE (INTRO STRUMENTALE MUSA)
Simone O’Meara su MUSA
Questo pezzo è nato da un momento di puro stallo, mi sentivo incapace di scrivere, senza alcuna direzione o emozione da tirar fuori. Cercavo disperatamente la mia motivazione e non la trovavo, forse perchè guardavo al passato, saltavo a piedi pari il momento presente e mi preoccupavo del mio futuro. In un momento di rilascio completo ho scritto l’ interezza del testo in meno di 10 minuti abbozzando una linea di basso con la chitarra. Quando l’ ho proposta mi è stato chiesto : ” sei davvero sicuro di quello che dici ?” ma non vi erano altre parole per esprimere come mi sentivo, così sono stato crudo con me stesso. Molti pensano io mi rivolga ad una ragazza, tuttavia il vero destinatario del pezzo sono io, parlando alla mia coscienza , empatizzando con la coscienza di  altri artisti che hanno vissuto quello stesso
momento. La canzone si è sviluppata in maniera completamente inaspettata perché ognuno ha sentito bene cosa bisognava esprimere e nonostante io fossi  riluttante nel modificare la sua natura semplice , il risultato è stato di un impatto così grande che per me ora è impossibile pensare di esprimerla in altro modo. In quel periodo ho imparato molto a non fare affidamento sul ” momento propizio “, ma ad essere sempre pronto e ricettivo verso le idee e le emozioni che mi circondano. Sarebbe bello essere sempre così ispirati, diretti e puliti da canalizzare chiaramente ogni emozione che ci pervade, ma non è sempre questo il caso. Ogni tanto bisogna sporcarsi volontariamente, sbilanciarci consapevolmente per distruggere ogni pensiero costruito, ogni idea stigmatizzata e smettere di cercare di dare un senso a tutto. Raccontare le cose come stanno, senza cercare di farlo. Perché le parole più vere nascono dalla bocca dello stomaco e vengono vomitate senza filtri. Così, senza tossine in corpo, possiamo continuare e garantire uno scorrere fluido delle nostre emozioni. Un tagliando urgente dopo una mancata attenzione nei propri confronti.

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