Friulano: Patto, la Rai riconosca diritti minoranze linguistiche
Scritto da Davide Macor il 27/06/2020
“Un plauso all’iniziativa del presidente del Consiglio regionale Zanin, dell’assessore Roberti, del presidente della V Commissione Bernardis e del presidente dell’Assemblea di comunità linguistica friulana Maurmair per l’iniziativa assunta per sollecitare la Rai alla firma della nuova convenzione per la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in lingua slovena, italiana e friulana sul nostro territorio”. Questa la dichiarazione, in una nota, dei consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, dopo che il presidente Zanin ha annunciato alla conferenza dei capigruppo l’invio di una lettera ai vertici Rai in cui vengono ribadite le richieste affinché i diritti delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia siano pienamente rispettati. “Riteniamo fondamentale – proseguono Moretuzzo e Bidoli – che quanto fino ad oggi riconosciuto alla minoranza slovena continui ad essere pienamente garantito e che, finalmente, anche alla minoranza linguistica friulana sia dato lo spazio previsto dalla legge 482 del 1999. È necessario che le risorse aggiuntive messe a disposizione dal ministero vengano utilizzate per garantire ciò che ancora non è stato fatto: la creazione di una struttura formalmente dedicata alla radio e alla tv in lingua friulana, con personale dotato di competenze adeguate, e la messa in onda di una striscia quotidiana di informazione in friulano”. “Come Gruppo consiliare – concludono i due esponenti del Patto – abbiamo presentato all’inizio della legislatura una mozione, poi approvata dall’Aula, che chiedeva di andare esattamente in questa direzione. Ricordiamoci che in altre Regioni e Province autonome, i diritti delle minoranze sono salvaguardati da convenzioni che riconoscono finanziamenti e spazi di programmazione e di informazione redazionale ben più elevati di quelli cui noi chiediamo di accedere. È tempo che anche la minoranza linguistica friulana veda riconosciuto il proprio diritto all’informazione radiofonica e televisiva nella sua lingua”.