Fase 2: Patto, misure di maggiore tutela per l’agroalimentare locale
Scritto da Davide Macor il 27/05/2020
Cosa intende fare la Regione, per tutelare la produzione agroalimentare locale rispetto alle novità normative europee in fatto di etichettatura degli alimenti: lo chiedono alla Giunta Fedriga, con una interrogazione riportata in una nota, i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, sollecitando al contempo “una maggiore tutela per un settore strategico che in Friuli Venezia Giulia secondo i più recenti dati Istat è rappresentato da 18.611 aziende agricole attive”. “L’entrata in vigore della nuova regolamentazione europea – osservano Moretuzzo e Bidoli – introduce la possibilità di una generica indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento, assolutamente insufficiente per una corretta informazione per i cittadini. Queste disposizioni rappresentano un potenziale rischio per la vendibilità all’estero dei prodotti del settore agroalimentare italiano e conseguentemente regionale, creando una ulteriore criticità in un settore già fortemente colpito dall’emergenza da Covid-19. Tanto che la Regione ha giustamente ritenuto di dover procedere con l’attivazione di un punto di ascolto presso l’agenzia di cluster Agrifood Fvg, a servizio delle aziende agroalimentari esportatrici, per denunciare eventuali situazioni di abusi in cui venissero richieste certificazioni Coronavirus-free”. “Il Gruppo consiliare del Patto per l’Autonomia chiede, pertanto, alla Giunta Fedriga quali azioni intende intraprendere per tutelare i prodotti agroalimentari regionali e se considera la possibilità di avviare azioni di confronto con il Governo, eventualmente sollecitando un suo intervento presso le istituzioni comunitarie”.