Fase 2: misure anti Covid-19, ok Fedriga a dialogo con Opposizione
Scritto da Davide Macor il 06/05/2020
“Sono del tutto favorevole al dialogo con l’Opposizione, ma siamo circondati da moltissime incertezze e l’obiettivo finale può essere fissato solo quando si vede una strada da percorrere. Se la saracinesca davanti a noi non si apre, ci ritroveremo a fissare solo il cimitero economico alle nostre spalle”. Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, al termine della discussione generale sul ddl 86 inerente misure tecnico-contabili urgenti per fare fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19. In apertura di interventi, il consigliere regionale Tiziano Centis (Cittadini) aveva sottolineato che il suo gruppo “non è contrario al provvedimento, tanto che il voto si dirigerà anche in considerazione degli emendamenti presentati. Tuttavia, eravamo e siamo convinti che si poteva fare di più già in questa fase. Ci saremmo aspettati alcune revisioni necessarie, perché il fondo di riserva si esaurirà presto a causa dell’emergenza e i dati portati in Commissione dall’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, fanno paura: sarà un bagno di sangue per imprese e cittadini”. Pertanto, secondo Centis, serve “una revisione completa del bilancio di stabilità 2020, rinunciando a scelte ideologiche e di bandiera, liberando risorse che difficilmente potranno essere disponibili”. “Nulla da dire sul ddl e sulla sua necessità – ha commentato Massimo Moretuzzo (Patto) -. Manterremo un profilo di collaborazione, come fatto fino a oggi: non abbiamo neppure presentato degli emendamenti perché riteniamo serva soprattutto un dibattito veloce. Anche noi, però, abbiamo delle riserve, già espresse in Commissione: l’analisi fatta sui singoli capitoli poteva essere fatta meglio. Per esempio, il tema dei rimpatri con i suoi 350mila euro avrebbe potuto costituire una delle voci da toccare”. Anche Moretuzzo auspica perciò “uno spirito di condivisione per essere più forti nella trattativa con il Governo: sarebbe una sconfitta per la Regione se questa si svolgesse in base alle appartenenze politiche. Invece, deve appartenere a tutto il Consiglio regionale”. “Siamo nella Fase 2: se volete una reale condivisione – la premessa del consigliere Sergio Bolzonello (Pd) – dovete passare attraverso un progetto molto faticoso che ci permetta di far uscire tutti insieme il Fvg da questa emergenza. L’ho detto anche all’assessore Pierpaolo Roberti il giorno dopo la presentazione del documento: si tratta di un atto politico, non tecnico”. La sua preoccupazione è che “se non si fa un ragionamento immediato e complessivo, ogni volta tornerà fuori il solito ragionamento del perché si tocchi la singola cifra di un capitolo. Come ha detto Moretuzzo, è necessario mettere tutto sul tavolo: inutile e stupido scannarci per 10mila euro. Ognuno deve guardare oltre con la sua visione politica e provare a fare ragionamenti post emergenza”. Infine, un esplicito invito a Fedriga: “Solo lei, fin da ora, può prendersi la responsabilità di guidare questo processo con le forze politiche presenti in Consiglio. A partire da questo ddl – l’auspicio di Bolzonello -, ragioni con l’assessore competente e poi vediamo tutti insieme come dare delle risposte concrete ai concittadini. Facciamolo in modo congiunto e non ognuno per conto proprio”. La replica del governatore nell’ottica della medesima condivisione ventilata da Bolzonello. “Garantisco – ha spiegato – la totale disponibilità da parte della Giunta in questo senso, anche se credo sia svilente per questo Consiglio sentire dire che Fedriga toglie 10mila euro alla lotta alla mafia. Non è vero. Questo è il momento delle scelte di carattere tecnico, poi ci sarà tempo anche per quelle di carattere politico”. I capitoli non intaccati in questo momento per l’emergenza, ha quindi sottolineato il governatore Fvg, “verranno presi in considerazione in seguito perché sappiamo che quelle risorse non verranno spese. Sono d’accordo che, come ha detto il consigliere Roberto Cosolini, i bilanci di tutti gli enti si debbano salvare, ma la differenza è che le Regioni non possono indebitarsi per la spesa corrente a differenza dello Stato”.