Esce oggi in radio e in digitale “Woman”, nuovo singolo del chitarrista, compositore e cantante blues campano Aristide Garofalo
Scritto da Davide Macor il 29/01/2021
Esce oggi in radio e in digitale “Woman” (ascolta qui), nuovo singolo del chitarrista, compositore e cantante blues campano Aristide Garofalo: nato come brano di matrice Delta Blues, si è gradualmente trasformato in una composizione che, pur pescando dalla tradizione afroamericana 50’s, porta con sé sonorità attuali attraverso arrangiamenti moderni e l’utilizzo di strumenti atipici per il genere, quali i synth.
“Woman”, che sarà accompagnata dal videoclip (girato da Denise Galdo, GUARDA TRAILER), è nata di getto: “L’intenzione era quella di scrivere un brano Delta Blues ma poi, in studio, il brano è evoluto in altro, perché ne abbiamo alterato la “grammatica”, pur restando aggrappati alla struttura iniziale – racconta Aristide Garofalo -. Credo che la radice blues sia comunque tangibile, nonostante la canzone suoni molto più attuale. L’evoluzione del brano, dalle sonorità molto vicine ad alcune composizioni dell’artista statunitense Fantastic Negrito, ha subito una forte virata grazie al lavoro portato avanti da me insieme al producer Maurizio Sarnicola all’interno della Goldmine Record.”
Nel video il cantante campano racconta il brano attraverso flash, fotografie e immagini molto significative: “È un animale selvatico racchiuso in quattro mura di pelle angelica ad essere immortalato in un bianco e nero sporco, consumato. È un ossimoro suadente, è una donna che fuma brutalmente il suo tabacco e che al contempo danza lieve nel buio di una stanza. È istinto, brace, è un corpo che fluisce al suono di un blues rude, uno sguardo che stride come corde, che lascia le sue impronte come passi pesanti che sollevano polvere e confondono la vista. È Madre Natura, la più severa, è l’amante accogliente, è l’animale che non conosce compassione quando la sopravvivenza è l’unica matrice d’impeti.
Il brano è stato prodotto da Aristide Garofalo, registrato e mixato da Maurizio Sarnicola, che si è occupato anche degli arrangiamenti in coppia con l’artista, presso la Goldmine Records e masterizzato da Frank Arkwright (già a lavoro con artisti del calibro di Arcade Fire, The Smiths, New Order, Joy Division, Coldplay, Oasis, Snow Patrol, Primal Scream, Blur, Mogwai, Bryan Ferry, Johnny Marr, Biffy Clyro, Lucy Rose, Birdy, Ash, Belle and Sebastian, Frank Turner, Scott Walker, Sunn O))), Morrissey, Rudimental, The Charlatans, Electronic e Fatboy Slim) presso gli Abbey Road Studios. Al brano, oltra ad Aristide Garofalo (chitarre, piano e voce), hanno preso parte Jerry Popolo al sax (vanta collaborazioni con artisti quali Buddy Miles, Andrea Bocelli, Enzo Avitabile, Loredana Bertè, Mango, Gigi D’Alessio, Renzo Arbore, Sergio Cammariere, Alan Sorrenti, Mario Biondi, Dario Deidda e Nick The Nightfly); Gianluca Perazzo alle batterie; Fortunata Monzo (voci); Maurizio Sarnicola, basso e synth; Rosario Tedesco, armonica; Carmine Rosalia, chitarra elettrica.
Chitarrista, compositore e cantante blues, Aristide Garofalo nasce ad Agropoli (SA) il 25 giugno 1984. Inizia a studiare chitarra classica all’età di sei anni e, pochi anni dopo, passa alla chitarra elettrica. Già in età adolescenziale si avvicina al blues, ascoltando e trovando interesse per i dischi di Stevie Ray Vaughan, Eric Clapton, Buddy Guy, T-Bone Walker e B.B. King, che diventeranno, in seguito, veri e propri punti di riferimento sia nella crescita artistica, sia come fonte di ispirazione. Il movimento che lo colpisce di più è il blues (e il rock blues) anglosassone di artisti quali Cream, John Mayall e Peter Green. Concluso il percorso scolastico superiore, si iscrive al Saint Louis College of Music di Roma, dove frequenta il corso di Rock & Blues con i Maestri Lello Panico e Marco Manusso. Sono anni durante i quali Aristide Garofalo scopre il delta blues e il blues acustico: è così che ha inizio la sua ricerca verso le origini dello stilema. Si ritrova presto in una sorta di storia ad “imbuto”, dove tutto sembra ricondurre al bluesman Robert Johnson. Skip James, Charlie Patton e tanti altri ancora contribuiscono alla sua formazione e ad arricchire il suo vocabolario musicale. Si ritrova presto a militare in diverse formazioni blues capitoline, dove ha la possibilità di mettere in pratica tutti i propri studi e dove inizia a perfezionare il suo stile, una fusione dello stile di Chicago con quello texano e quello inglese dei primi anni ‘60. Ad agosto 2005 vola a Dallas, in Texas, per studiare da vicino il blues texano. Nel 2011 entra nei Juke Boys Blues, band salernitana attiva in tutta Italia. Parallelamente, sempre nel 2011, fonda la Aristide Garofalo Blues&Jazz Experience, band attiva su tutta la penisola che nasce dall’esigenza da un lato di proporre degli inediti, dall’altro di riproporre classici del blues rivisitati con contaminazioni jazz, reggae, rock. Al suo fianco, nella formazione, compagni di viaggio d’eccezione quali Jerry Popolo al sax e Paolo Pelella al basso. Con questa formazione, partecipa a vari festival ed eventi, fra cui il Serre Jazz&Blues Festival, DiWine Jazz Festival, MEI, Stratocaster Day, Blues delle Dolomiti, Campania Blues Festival, Notte del blues, Fiera del Disco, Meeting del Mare, South Italy Blues e Challenger Blues Italy. Nel giugno 2015 la band si esibisce sul palco del padiglione KIP durante l’EXPO di Milano. inoltre, durante la stessa estate, la band è gruppo di apertura dei concerti della PFM. Nel 2019 intraprende un tour acustico “Unplugged Side”, durante il quale, chitarra e voce, porta in giro in tutta Italia classici del blues acustico, rivisitati. All’attività blues, negli anni Aristide Garofalo affianca varie altre esperienze, fra cui ricordiamo i Controfase e i Comunicazione di Servizio, due formazioni pop-rock con le quali pubblica due album e un EP e, con entrambe, partecipa a Sanremo Rock, Meeting del Mare, Rock Targato Italia, MEI, Fiera del disco di Napoli e Salerno. Nel 2015 e nel 2020 con l’artista di musica popolare Peppe Cirillo si esibisce sul palco di Casa Sanremo e sul Nutella Stage, dove Cirillo presenta le sue ultime pubblicazioni in chiave folk-blues.