Enzo Costa si racconta e presenta il suo singolo “Salta”

E’ in distribuzione da marzo, su etichetta Universal Indie Record, e in circuitazione radiofonica il singolo “Salta” del cantautore casertano Enzo Costa. 

Il brano, con l’arrangiamento e la produzione artistica di Mimmo Cappuccio (collaborazioni con Riccardo Fogli, Gatto Panceri, Jean Michel Byron dei TOTO,Giuseppina Torre, Leonardo Monteiro ecc.) è firmato da Andrea Magini e anticipa la pubblicazione del quarto album in studio del cantautore.

Giocosamente irridente e sovversiva, “Salta”, dal piglio ska-punk, è un invito a staccarsi di slancio da terra rimanendo per qualche istante sospesi in aria, sorvolando-letteralmente- su categorizzazioni, stereotipi e pregiudizi che spesso inquinano le relazioni sociali.

 Il divertente videoclip che accompagna il brano, ideato e diretto dallo stesso autore Andrea Magini, per Libera Musica, ha un epilogo quasi corale dal sapore gioiosamente catartico: una serie di salti collettivi ci solleva dalla pesantezza del mondo, dimostrando che la gravità custodisce anche il segreto della leggerezza. 

Link videoclip: 

https://www.youtube.com/watch?v=We-wR89Cx1k

Effe Radio ha incontrato per voi l’artista casertano Enzo Costa.

Ma che ne sai se non hai fatto il piano bar– cantava il mitico Trio Melody (Gigi Proietti, Peppino Di Capri, Stefano Palatresi). Lei, che viene proprio da lì, cosa ha imparato da questa esperienza?

Sicuramente la cosa più importante, la capacità di interagire con la gente.

Ha fondato la Sugar Band, tribute band di Zucchero Fornaciari e la Enzo Costa Band, con la quale, oltre a presentare i suoi brani inediti, propone il repertorio della grande canzone italiana. Il pubblico italiano accoglie con migliore entusiasmo le cover o gli inediti?

Purtroppo è sempre più difficile proporre gli inediti, il pubblico apprezza maggiormente le cover…la maggior parte delle band nei locali o nei pub è costretta a proporsi con cover o tributi perché il mercato vuole questo.

Ha all’attivo tre lavori discografici: quale brano che ha inciso è secondo lei il più rappresentativo del suo repertorio?

Fa parte del mio primo album, il brano è Addio rivoluzione, è stata la spinta giusta per intraprendere poi il lavoro sulla costruzione di una figura ironica e sarcastica, che tuttora porto avanti.

Che rapporto c’è con il suo produttore, Mimmo Cappuccio?

Oramai c’è un’amicizia datata e tanta stima reciproca.

Il testo del suo ultimo singolo, “Salta”, firmato da Andrea Magini, è al tempo stesso leggero e profondo. Lo sente particolarmente “suo” o si limita ad interpretarlo in modo convincente?

Diciamo che un po’ mi rispecchia, perché anche io sono un po’ anticonformista.

Quali sono state, a suo avviso, le tappe più importanti della sua carriera?

La più importante in assoluto penso sia stato l’incontro con Toto Torquati e gli anni di lavoro nel suo studio assieme a Roberto Smeraldi; in quel periodo penso di aver raggiunto la maturità artistica. Anche il successivo incontro con Cappuccio è stato estremamente positivo per la mia carriera discografica.

Il cantautore secondo lei più sopravvalutato nella scena italiana?

Nessuno. Penso che ogni artista abbia un suo perché…un lavoro può piacere o meno, ma se un artista arriva a riempire uno stadio o un palazzetto allora vuol dire che ha ragione di esistere e di proporsi. Il successo di pubblico è un dato indiscutibile.

E quello più sottovalutato?

Purtroppo ne conosco tanti che avrebbero tanto da dire, ma per colpa del sistema non hanno questa possibilità.

Una canzone che le piacerebbe aver scritto lei?

Mille giorni di te e di me.

Il suo motto?

Parlate di me, bene o male, l’importante è che ne parliate.

A quale regista affiderebbe un suo brano come colonna sonora di un film?

Leonardo Pieraccioni.

Un’anticipazione sui suoi nuovi progetti, live e in studio?

Sarà un album di 10 brani, tra cover e inediti, che porterò anche in giro in copia fisica nei miei live.