E’ uscito il nuovo videoclip di Traindeville con Max Manfredi: “Gorizia” | EFFE RADIO

E’ uscito il nuovo videoclip di Traindeville con Max Manfredi: “Gorizia”

Scritto da il 05/03/2024

GORIZIA

Traindeville e Max Manfredi, 2024

Videoclip realizzato da Todomodo

Prodotto da Traindeville e Todomodo

Link videoclip Youtube https://youtu.be/H17KBMy-ckk

“Le canzoni si nutrono del sangue della Storia. La Storia si nutre del sangue degli uomini. Gli uomini si nutrono del sangue delle canzoni. Questa canzone, si dice che i fanti che erano sorpresi a cantarla durante la prima guerra mondiale venivano passati per le armi. Questa canzone causò una rissa al Festival di Spoleto negli anni sessanta. Questa canzone continua ad essere cantata, a piacere e a piacerci. E continua a dispiacere a qualcuno”, così il cantautore genovese Max Manfredi a proposito di “Gorizia”, celebre canzone della tradizione anarchica e antimilitarista che la band romana Traindeville ha reinterpretato con lui in un intenso videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle sapienti cineprese del collettivo Todomodo, documentaristi da sempre impegnati nel campo della Memoria.

In un momento storico in cui parlare di pace o anche solo di cessate il fuoco sembra un’eresia rispetto alla narrazione dominante, il duo di Ludovica Valori Paolo Camerini, già in sintonia con Manfredi dopo vari incontri artistici – tra cui quello dell’estate 2023 a Frosolone (Isernia) per l’apprezzata rassegna musicale e culturale Rocciamorgia – ha deciso di cimentarsi con un brano che rimane ancora spiazzante nella sua potenza, nella sua disperazione, nella pretesa utopica di dire no alla violenza e alla guerra, che sia essa per uno straccio di bandiera o per la conquista di un fazzoletto di terra.

I musicisti – Ludovica Valori al pianoforte, fisarmonica, voce e trombone, Paolo Camerini al contrabbasso e all’elettronica, assieme a Fabio Gammone alla chitarra – camminano così con Max Manfredi in un Mausoleo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale e sulle assi del palco di un piccolo teatro indipendente. Artisti dallo sguardo vero, sempre in viaggio sul sentiero della consapevolezza, ci esortano a credere ancora in un mondo libero dalla violenza e dagli autoritarismi.

Scrive “Canzoni contro la guerra”:

La versione originale venne raccolta da Cesare Bermani, a Novara, da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916.

Le strofe di questo canto sono spesso inestricabilmente connesse con quelle di Addio padre e madre addio, che a volte ricorrono del resto già in fogli volanti del tempo della guerra italo-turca. […] Secondo Oreste Ronfani la canzone – che si diceva fosse stata scritta da un sardo – venne cantata clandestinamente, sebbene un ordine del giorno del comando supremo la proibisse pena la fucilazione”.

Da C. Bermani, “Guerra guerra ai palazzi e alle chiese”, ed.Odradek, p.311

1964: scandalo nazionale al “Festival dei due mondi” di Spoleto. Nel 1964 venne presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto dal Nuovo Canzoniere Italiano nello spettacolo “Bella ciao”, suscitando l’ira dei benpensanti. Quando Michele L. Straniero e Fausto Amodei iniziarono a cantare “Gorizia” avvennero incidenti in sala; la destra cercò di impedire le rappresentazioni; Straniero, Leydi, Crivelli e Bosio furono denunciati per vilipendio delle forze armate.

(Fonte: “Canzoni contro la guerra” – antiwarsongs.org)

Sito Max Manfredi https://www.maxmanfredi.com/

Sito Traindeville www.traindeville.com

Sito Todomodo https://todomodofilms.wordpress.com/

Max Manfredi

Vagabondo musicale da più di quarant’anni, autore di 7 album dal 1990 ad oggi, Max Manfredi è considerato uno dei cantautori più interessanti a cavallo del millennio. Ha vinto due targhe Tenco e numerosissimi premi. Ha pubblicato cinque libri di versi, prosa e un audiolibro. Il suo linguaggio personalissimo lo ha reso oggetto di studi e tesi universitarie.

Ma tutto questo si dimentica quando è sul palco: a chi gli presta attenzione, è in grado di procurare emozioni antiche e nuove e la sensazione di ascoltare ciò che non ci si aspettava ma che si presagiva segretamente . O, per chi già lo conosce e lo ama, farsi condurre ospiti in un mondo scosceso e luminoso, inequivocabilmente suo. Sperimentatore da sempre, si tende invece a considerarlo uno degli ultimi (grandi) cantautori. Un suo concerto è un misto curioso e minimale di teatro, musica, Reading poetico, persino, a volte, discreto cabaret. Chi diffidasse dei comunicati stampa e non lo conoscesse già potrebbe prendere in considerazione la definizione che diede di lui Fabrizio De André, quando gli fu chiesto chi, fra i giovani (allora) cantautori genovesi, gli sembrasse il più degno di interesse : “Voi qui avete il più bravo di tutti, Max Manfredi”. De André volle cantare poi in un disco di Max, proprio per dimostrargli la sua stima, la canzone “La fiera della Maddalena”.

Sito https://www.maxmanfredi.com/

Pagina Facebook https://www.facebook.com/manfredimax

Canale Youtube https://www.youtube.com/user/MaxManfrediPuntoCom

Traindeville

Un treno metropolitano che tocca le stazioni più colorate della musica etnica, dall’indie folk ai Balcani, da Roma al Flamenco passando per il klezmer, sulle ali del ritmo e della giocosità. Il duo di Ludovica Valori Paolo Camerini ha viaggiato per le strade dell’Italia, degli USA, della Germania, della Polonia e dell’India, raccogliendo dovunque gioia e partecipazione e organizzando laboratori musicali con i bambini degli orfanotrofi e delle scuole indiane. Il loro percorso lungo la Memoria li ha portati a essere ospiti nella Cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria 2020 al Quirinale, dove le loro reinterpretazioni di brani klezmer e yiddish sono state molto apprezzate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In occasione della Giornata della Memoria 2022 il videoclip del brano di Ludovica Valori “Roma città Persa” eseguito dal duo in una nuova versione è stato pubblicato in anteprima su Repubblica Roma ed è stato presentato con un mini live in diretta a TV2000. A Roma i due si sono esibiti in numerosissime manifestazioni estive, serate di comicità, danza e poesia, mercatini, presentazioni di libri e mostre artistiche oltre a tante altre situazioni di strada e di festa. I componenti del duo provengono dalle più varie esperienze musicali, dalla storica formazione gypsy-folk-rock Nuove Tribù Zulu alla tradizione romana rielaborata da Ardecore e BandaJorona, fino al klezmer del Dragan Trio, agli scatenati ottoni della street band Titubanda e alle collaborazioni con attori, giocolieri e danzatori: percorsi che si sono spesso intersecati creando nuove sonorità e affascinanti suggestioni narrative.

Dal 2023 il duo si avvale della collaborazione del chitarrista Fabio Gammone.

Sito www.traindeville.com

Pagina facebook www.facebook.com/traindeville

Canale Youtube https://www.youtube.com/channel/UCphX3MOsSXAz185Ha1B9L0Q

Todomodo

Gruppo d’affinità di filmmaker/documentaristi, composto da Claudio Di MambroLuca Mandrile e Umberto Migliaccio. Da più di vent’anni realizzano, in autonomia e a volte su commissione, documentari che, per quanto diversi tra loro, condividono la stessa attenzione per personaggi o vicende storico-sociali considerate “marginali”, che rischiano di scomparire dalla memoria collettiva. In particolare, nei loro primi anni di attività, si sono concentrati su artisti italiani importanti ma dimenticati come Vittorio De Seta, il padre del documentario italiano, Nico D’Alessandria, uno dei principali registi underground italiani degli anni ‘80, Piero Ciampi, cantautore e poeta degli anni ‘60/’70, molto conosciuto in ambito musicale, ma pressoché sconosciuto al grande pubblico.

A partire dal 2007 si sono occupati di Resistenza, realizzando tre lavori, tra il Piemonte e Roma. L’obiettivo di questi documentari era quello di fare memoria e demolire la retorica, raccontando persone comuni che avevano fatto delle scelte fondamentali nel loro percorso di vita tra il 1943-45. Non con l’intento di raccontare gli eroi, come la retorica resistenziale aveva fatto per anni, ma con l’urgenza di raccogliere le ultime testimonianze dirette di un’esperienza fondamentale nella storia italiana, purtroppo soggetta, a partire dall’inizio degli anni ‘90, di un’intensa opera revisionista. Il loro lavoro più conosciuto tra questi è Bimba con il pugno chiuso, un documentario con animazioni sulla figura di Giovanna Marturano, vincitore del Premio della giuria al Festival di Annecy e proiettato oltre 200 volte in festival e proiezioni in tutto il mondo.

In questi ultimi anni hanno concentrato la loro ricerca sui concetti di reclusione e privazione della libertà, lavorando sul territorio delle isole pontine di PonzaVentotene e Santo Stefano, storicamente luoghi di confino politico e di prigionia. Hanno girato un documentario all’interno del carcere panottico di Santo Stefano, Magnifche sorti e progressive, facendo un parallelo tra la struttura carceraria e la rete internet e un documentario che ricostruisce la vicenda storica della colonia di confino di Ponza tra il 1928 e il 1939.


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