Dal Christmas Stuffing turkey al Christmas pudding: da Cambridge Assessment English i consigli per un Menù di Natale in stile British | EFFE RADIO

Dal Christmas Stuffing turkey al Christmas pudding: da Cambridge Assessment English i consigli per un Menù di Natale in stile British

Scritto da il 23/12/2020

È sicuramente un Natale diverso dal solito quello che ci attende in questo 2020. La pandemia da Coronavirus e le conseguenti restrizioni impediranno le riunioni di famiglia per i tradizionali cenoni e pranzi.

Tuttavia, può diventare un’occasione per regalarsi, assieme ai propri familiari più stretti, una sera di Natale diversa dal solito, almeno a tavola. Per questo Cambridge Assessment English, che da oltre 80 anni opera nel nostro paese come ente certificatore del livello di lingua inglese, ha stilato una guida per preparare una perfetta Christmas Dinner: la cena di Natale in stile British.

La preparazione della tavola: dai side table ai Christmas crackers

Prima di tutto, la preparazione della tavola. Un ruolo fondamentale lo giocano i side table, presenti in ogni cena inglese: sono i tipici piattini guarniti con fettina di burro e pane.

Immancabili, sulla tavola natalizia, sono invece i Christmas cracker, tipici segnaposto a forma di caramella, solitamente di cartone, che nascondono al loro interno delle piccole sorprese. La caramella può essere aperta da soli o con tutta la famiglia.

In questo secondo caso, tradizione vuole che ci si metta in cerchio, prima di iniziare la cena, e invece di tenersi per mano, ci si lega al proprio vicino condividendo un’estremità della caramella. Questa vera e propria catena di parenti, al segnale stabilito, si prodiga per tirare le estremità delle sweeties cartonate che producono un piccolo scoppio, il crack che dà loro il nome. A quel punto, con un po’ di fortuna, ci si può ritrovare per le mani l’estremità più lunghe del Christmas cracker, quelle cioè che contengono le sorprese.

Christmas Stuffing Turkey, piatto unico e “re” del Natale britannico

La tradizione natalizia anglosassone non prevede portate di antipasto o primi piatti ma l’attesa è tutta per il “re del Natale”, il Christmas Stuffing Turkey. Accompagnato da patate al forno, cavoletti di Bruxelles (brussels sprouts), carotine e salse tipiche (immancabile quella di mirtilli), il tacchino è solitamente riempito con un mix di carne di maiale, pane, frutta secca e erbe aromatiche.

Piatto unico della tradizione anglosassone la scelta del tacchino per la cena di Natale corre indietro nel tempo, ed è datata al Sedicesimo secolo, ai tempi di Enrico VIII il quale viene appunto definito anche il primo re a mangiar tacchino a Natale.

L’inserimento nel menù natalizio del tacchino sostituì la carne di cinghiale, servita in epoca medievale, e l’anatra. Secondo il tabloid Daily Express, fu un commerciante e avventuriero dello Yorkshire, tal William Strickland, ad importare dalle americhe i primi sei esemplari di tacchino sul suolo britannico. Il piatto è servito quasi esclusivamente a Natale e Capodanno (qui, spesso con variante di castagne nel ripieno), e nel giorno del Ringraziamento, negli Stati Uniti.

In tutte le sue varianti, ogni ricetta che si rispetti, consiglia di far cuocere il tacchino a lungo. Bisognerà quindi attivarsi già dal mattino, e avere la pazienza di aspettare.

Le salse tipiche, i contorni e i pigs in blankets

Il Christmas Turkey occupa quasi la totalità del menu British di Natale, ma porta con sé tutta una serie di deliziosi accorgimenti, come salse, contorni e piccole pietanze di accompagnamento. Per condire l’arrosto di tacchino, infatti, oltre alla già citata salsa di mirtilli, si possono trovare la Bread sauce (salsa di pangrattato, latte, panna e cipolle), la Gravy sauce (salsa con farina e brodo di tacchino) e la Pumpkin soup (salsa di zucca).

Come contorni, vengono generalmente serviti i cavoletti di Bruxelles, le patate arrostite (roasted potatoes) e le carote, che vengono tagliate rigorosamente a striscioline e vanno fatte cuocere lungamente nel burro.

Fanno la loro comparsa anche i funghi selvatici, ma il piatto più particolare, in attesa del dolce, è rappresentato dai cosiddetti maialini sottocoperta: i pigs in blankets, ovvero le salsicce arrotolate nel bacon.

I dolcetti che arrivano dal Medioriente: i Mince Pies

Risalenti addirittura al Tredicesimo secolo, i Mince Pies sono tortini ripieni di tradizione mediorientale, importati in terra britannica dai crociati. Inizialmente farciti con shredded meat, carne tritata (per lo più di montone), e spezie tipiche della Terra Santa, i Mince Pies sono un’immancabile presenza natalizia, carica di simbolismo cristiano: equivalgono infatti ai doni dei re magi al messia appena nato.

I secoli hanno lasciato intatta questa usanza, ma il ripieno non vede più la presenza della carne, lasciando spazio a frutta secca, mele, uvette, frutta candita, spezie varie. Il tutto intriso di rum o brandy. I Mince Pies sono tradizione del Natale per l’intero mondo anglofono.

Piatto finale: Christmas Pudding, il dolce di Re Giorgio

Nel 1714 Re Giorgio I ripropone il Plum Pudding (budino a base di prugne) come dolce natalizio, dopo che questa portata aveva vissuto tante trasformazioni, abbinando ripieni di carne e frutta. Alle prugne, nel tempo, sono succedute mandorle e mele, noce moscata e burro dolce, per il Christmas Pudding così come è oggi noto.

Nelle sue mutazioni, il pudding di Natale ha però mantenuto un’usanza di buon augurio, risalente all’epoca di Edoardo II (XIV secolo): un fagiolo, un piccolo anello (o una moneta come si usa oggi), viene inserito nel dolce e il commensale che lo ritrova nella sua fettina avrà fortuna assicurata per tutto l’anno a venire.

Non mancano le varianti vegane del Christmas Pudding, che uniscono la tradizione British all’inclusione e alle nuove ricette contemporanee.

Il tocco finale: il discorso della regina e il Christmas Jumper

Per completare la tradizione natalizia inglese, Cambridge Assessment English ricorda di non perdere il discorso ufficiale della regina e di vestire un Christmas Jumper, il maglione strettamente a tema natalizio.


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