Da Benicàssim per il mondo: Rototom Sunsplash ritrova il suo ruggito
Scritto da Davide Macor il 09/06/2022
Il ruggito dell’iconico leone che artiglia il festival internazionale reggae Rototom Sunsplash torna a Benicàssim (Spagna), avvolgendo l’esperienza globale che, al di là dell’aspetto musicale, segna edizione dopo edizione l’arrivo dell’evento.
Due anni di silenzio imposti dalla situazione sanitaria vengono interrotti ora – dal 16 al 22 agosto 2022 – con i circa 80 artisti da 20 Paesi che compongono e completano una “lineup incredibile per un’edizione spettacolare”, promette il direttore del Rototom, Filippo Giunta. L’attesa è servita, dice, per non “tradire” né la formula né la filosofia dell’evento. E nemmeno le aspettative di un pubblico, che fino ad oggi supera le 50 nazionalità di provenienza, “che ci ha dato fiducia fino al momento opportuno”. E tutto per “poter realizzare un festival come quello che è il Rototom”, aggiunge Giunta.
E qui, in termini strettamente musicali, inizia il decollo. Si parte con Burning Spear (Winston Rodney), il cantante giamaicano di roots reggae per eccellenza “che tutto il mondo vuole vedere almeno una volta nella vita”, alimentando con il suo tanto atteso ritorno sul palco un promettente show spiccatamente roots. Perché è così, la lineup transita, e molto, per il reggae dalle radici più mistiche rappresentato dallo stesso Spear, insieme ad altri pezzi forti del genere come Luciano, Black Uhuru, The Abyssinians, Max Romeo, Clinton Fearon o Sly Dunbar and The Revolutionaries; però si ramifica anche verso il reggae attuale dei Marley, Damian ‘Jr. Gong’ e Julian, Morgan Heritage o Alborosie; passando per l’apertura all’afrobeats guidata da Davido e un ventaglio musicale diverso, come è lo stesso festival, dove non mancano lo ska (The Skatalites), il dub (O.B.F), la dancehall (Sean Paul), l’hip hop (Mala Rodríguez) o la cumbia (La Dame Blanche). Né i tributi alle leggende del reggae che hanno spento la voce durante la pandemia.
Burning Spear
Così, questa “parata di stelle” del Rototom 2022 sarà testimone essenziale del ritorno di Burning Spear, uno degli artisti più influenti del reggae, leggenda vivente dei questo genere e meritatamente elevato al podio della musica giamaicana insieme a Bob Marley e Dennis Brown. Quello di Benicàssim sarà uno spettacolo esclusivo in Spagna. Nel 2016 annunciò il suo ritiro e pochi speravano di poterlo più ascoltare dal vivo. La reunion di Burning Spear con il pubblico al Rototom definisce la particolarità di questa edizione. Cattura la fiduciosa ventata di aria fresca che questo tipo di colpi di scena inaspettati, ma temprati dalla tenacia e capaci di ribaltare le cose, portano a un macroevento musicale-sociale come il Sunsplash.
“Abbiamo molto entusiasmo. La scommessa sul programma è stata forte, molto forte, e il risultato musicale è la miglior base per il resto dell’esperienza Rototom che possiamo offrire”, aggiunge Giunta.
Damian Marley.
Si rompe il silenzio. E il ruggito leonino risuona ancora. Gli esponenti della dinastia Marley, i figli di Bob Damian ‘Jr. Gong’ Marley e Julian Marley (insieme a The Uprising), unico membro del clan nato in Inghilterra e che è stato fedele all’impegno di suo padre con il reggae roots rock fondamentale, si uniscono a questa edizione del rincontro. Su di essa ruota Davido, esponente dell’afrobeats che porta il festival in un’immersione musicale ‘dalla Nigeria intorno al mondo’. Ballabile. Molto. E infiammante. Tanto quanto la contagiosa proposta sonora di Sean Paul. Di Kingston, uno degli artisti dancehall con maggior posizionamento commerciale, ha raggiunto un successo internazionale praticamente inedito dall’epoca di Bob Marley.
Sean Paul
L’italiano Alborosie, fedele al festival dai suoi inizi, insieme al reggae eclettico dei giamaicani plurivincitori di premi Grammy Morgan Heritage, aprono la sfilata roots. Della quale sono protagonisti l’inconfondibile voce e gli infuocati testi di protesta di Max Romeo (& The Charmax Band), il messaggero rasta Luciano, i veterani Black Uhuru (‘libertà’, in swahili), promotori di un cambio di sonorità roots reggae e per la prima volta al Rototom, The Abyssinians e Clinton Fearon, ex bassista e co-vocalist dei The Gladiators, accompagnato dalla band Riddim Source.
Sly Dunbar
Spiccano nella lineup anche i tributi alle leggende del reggae recentemente scomparse. Per l’edizione 2022, Rototom Sunsplash presenta uno spettacolo con unica data in Europa: Sly Dunbar and The Revolutionaries offrirà uno show esclusivo dedicato a Robbie Shakespeare, l’altra metà di Sly & Robbie, morto lo scorso dicembre, e a Tabby & Bunny, del trio armonico Mighty Diamonds, deceduti quest’anno. Sly Dunbar, accompagnato dai membri del leggendario gruppo da studio The Revolutionaries, sarà alla batteria circondato dai celebri musicisti dell’era dello studio Channel One e dell’etichetta Taxi: Earl ‘Chinna’ Smith alla chitarra principale, Rad ‘Dougie’ Bryan alla chitarra ritmica, Lloyd Parks al basso, Franklyn ‘Bubbler’ Waul e Lenky Marsden alle tastiere, Dean Frazer al sassofono, Everol ‘Sting’ Wray alla tromba, insieme a Peter Gayle dei Taxi Gang alla voce. “È un dream team. Un’opportunità unica per vedere sullo stesso palco i migliori musicisti della Giamaica”, sottolinea l’organizzazione.
Nel 2020, la scena musicale giamaicana ha perso anche Frederick Toots Hibbert, autore di successi nell’epoca dello ska, del rocksteady e del reggae, record di singoli numero uno in Giamaica e figura chiave nella cultura popolare dell’isola caraibica. La sua vecchia band, con musicisti dello studio originale dei Maytals, come Jackie Jackson e Paul Douglas, renderà omaggio al suo leader sotto il nuovo nome di O’Bessa. Il Rototom toccherà con We remember Toots – una celebrazione della straordinaria carriera di Toots – uno dei vertici di questa edizione.
Il ventaglio ritmico del Sunsplash si agita con The Skatalites, con una nuova generazione di virtuosi musicisti alla testa di una formazione che mantiene il nome originale dei massimi esponenti dello ska del principio degli anni ’60 ed elemento portante di questo stile. A questa diversità sonora contribuiscono anche Natiruts, propulsori del reggae moderno e fenomeno di massa in Brasile, così come un’altra delle artiste più attese, l’ivoriana-maliana Fatoumata Diawara, capace di abbinare con successo la strumentazione tradizionale del Mali con lo spirito e la compostezza delle leggende classiche del jazz del XX secolo come Nina Simone.
Davido
Fuggendo dai canoni più stretti del reggae emerge Mala Rodríguez, uno dei nomi più importante del rap spagnolo che, entrando nel programma del Rototom, mette in luce la conversazione sempre più globale fra il reggae e la dancehall con l’hip hop e le sue forme affini. L’hip hop è anche la bussola sonora del duo francese L’Entourloop, altro rappresentante dell’apertura musicale del festival nel quale torna il reggae con sapori hip hop e dub del duo spagnolo Iseo&Dodosound.
Il sound system e studio di produzione francese O.B.F., influenzato dalla musica giamaicana d’avanguardia con rimandi al dub britannico più potente, porterà al Rototom uno spettacolo speciale e diverso insieme a Belen Natalí, Sr Wilson, Charlie P e Junior Roy.
La giovane artista giamaicana, rappresentante della nuova scena reggae Hempress Sativa, gli Africa Unite, che festeggiano il loro 40 anniversario, il tandem italo-spagnolo formato da Mellow Mood ft Emeterians, il madrileno Morodo, o il gruppo femminile barcellonese Balkan Paradise Orchestra, accompagnato da Tribade, Maruja Limón e Travis Birds, daranno altro impulso all’edizione 2022.
La scena puramente dub ruggirà, con un cenno al roots, nell’area più grande di Spagna dedicata a questo genere. dalla quale emerge sotto l’ibrido dei 24 scoops di GreenLight e Watts Attack con artisti come il terzetto britannico Aba Shanti-I, Channel One e Iration Steppas.
Nel territorio dancehall, il Rototom conferma i rappresentanti di questo stile: i giamaicani Jazzy T e Freddie Krueger, Seani B e English Fire dal Regno Unito, i tedeschi Warrior Sound e Jugglerz, insieme a nomi emergenti come la spagnola Dj Alicia o l’ugandese Ratigan Era. Inoltre Code Red, vincitori dell’ultimo World Clash, l’apertura al grime e all’hip hop con l’artista inglese Lady Leshurr; le lezioni dal vivo di un’equipe di ballerini internazionali, animano questa ingente proposta musicale per l’edizione 2022. Quella del rincontro.