Covid-19, BLS lancia le nuove mascherine a becco Made in Italy e certificate
Scritto da Davide Macor il 22/10/2020
L’emergenza Covid-19 ha avuto – e sta continuando ad avere – un forte impatto economico nel campo dei dispositivi di protezione. In particolare, i DPI per le vie respiratorie sono i prodotti con i maggiori valori in euro tra le merci acquistate in Italia dall’estero: come riportato da Assosistema Confindustria (su elaborazione dati Istat) da febbraio a maggio sono stati importati prodotti per un valore complessivo di circa 1.100.000.000 euro e il 90% degli articoli acquistati proviene dalla Cina. A fronte di questi numeri, è fondamentale promuovere una pianificazione oculata dei fabbisogni del Paese e assicurare per i prossimi mesi la disponibilità di DPI certificati correttamente CE.
Per questo motivo, BLS, azienda italiana con sede a Cormano (MI) specializzata al 100% nella produzione di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, ha triplicato in questi mesi la propria produzione per far fronte all’aumento della domanda interna. BLS lancia ora sul mercato due nuove tipologie di maschere usa e getta a becco, certificate CE in accordo al regolamento europeo 2016/425 e alla normativa tecnica EN 149:2009: la BLS 502 (FFP2) e la BLS 503 (FFP3).
Con una capacità filtrante superiore al 94% per le FFP2 e superiore al 99% per le FFP3, le nuove mascherine BLS sono DPI senza valvola, in grado di bloccare la dispersione del virus sia in entrata che in uscita: sono infatti a tenuta sul viso e fabbricate con un processo di “saldatura” in modo che non ci siano cuciture, perforazioni sul tessuto da cui potrebbero passare microparticelle, creando così una barriera in espirazione in grado di proteggere l’ambiente dall’utilizzatore. Ideali quindi nell’industria alimentare, in campo medicale e tutti gli ambienti lavorativi dove la contaminazione da parte dell’utente deve essere evitata. Allo stesso tempo, le maschere della linea BLS 500 offrono un’efficace protezione delle vie respiratorie in quegli ambienti dove l’utilizzatore è esposto a particelle solide e/o liquide non volatili (polveri, fumi, nebbie).
Con il suo design a becco a due lembi, la maschera si adatta a diversi tipi di visi con dimensioni e forme diverse, è confortevole da indossare e semplice da riporre, quando non utilizzata. Il ferretto stringinaso è posto internamente tra gli strati di materiale filtrante, pensato per adattarsi in modo ottimale al profilo di naso e occhi, garantendo allo stesso tempo una buona visibilità e la massima compatibilità con gli occhiali. Infine, essendo pieghevoli, le maschere della linea BLS 500 sono ideali nell’uso intermittente: possono essere facilmente riposte in tasca senza rovinarsi e prevenendo la contaminazione dell’interno maschera, in diretto contatto con il viso, prima e dopo l’utilizzo.
Le BLS 502 e BLS 503 saranno destinate alla fornitura del settore medicale, farmaceutico ed industriale, tramite distributori autorizzati.
“L’emergenza generata dalla diffusione del Coronavirus negli scorsi mesi ha scatenato un significativo aumento della domanda di mascherine protettive delle vie respiratorie, rendendo le stesse di difficile reperibilità portando all’autorizzazione di utilizzo di DPI non marcati CE privi di certificati che ne comprovino la reale efficacia”, spiega Pier Paolo Zani, amministratore delegato BLS. “Noi dall’inizio dell’emergenza abbiamo messo a punto un piano che – passando da 2 a 3 turni lavorativi e assumendo 30 nuove persone – ci ha permesso di triplicare in tempi brevi la produzione per assicurare nel momento di maggiore emergenza mascherine FFP2 e FFP3 – per protezione da virus e batteri – certificate CE, prodotte in Italia, e tra l’altro realizzate con macchinari progettati e ingegnerizzati internamente da una equipe tecnica”.