Costi PMI, Selectra: prezzo energia fino al +210% rispetto al periodo pre-Covid
Scritto da Davide Macor il 28/11/2021
Nel 2021, con le nuove misure prese a livello nazionale per contrastare la pandemia, si è ridotto progressivamente il numero dei dipendenti in smart working: sono infatti passati dai 5,37 milioni di marzo ai 4,71 milioni a giugno, con il calo più consistente nel settore pubblico (1,08 milioni), seguito da microimprese (1,02 milioni), PMI (730 mila) e grandi aziende (1,88 milioni). I lavoratori “agili” sono ulteriormente scesi a 4,07 milioni nel terzo trimestre, segnando quindi un graduale ritorno in ufficio.
Sempre più PMI italiane hanno riaperto le proprie sedi, ritrovandosi a fare i conti anche con i costi di gestione: in particolare, per alcune aziende, il rientro è stato particolarmente spiacevole, soprattutto per quanto riguarda le bollette dell’energia.
A fare il punto sul “back to office” e il mercato dell’energia è Selectra (selectra.net), il servizio gratuito che confronta le offerte di luce, gas e internet, ricordando che gli importi che le PMI italiane si sono ritrovate negli ultimi mesi del 2021 nella bolletta di energia elettrica sono trainati al rialzo dalla crescita vertiginosa dei prezzi dell’energia all’ingrosso. Un rialzo che ha portato ad una vera e propria stangata a partire da questo autunno, nonostante le manovre straordinarie messe in atto dal Governo per abbassare le quote degli oneri di sistema.
A rendere la situazione più complessa la fine del Mercato di Maggior Tutela. Le PMI che non hanno scelto un fornitore sul Mercato Libero a gennaio 2021 sono passate automaticamente al Servizio a Tutele Graduali e dal 1 luglio 2021 sono state poi assegnate ad uno dei venditori selezionati tramite procedure concorsuali. Questo significa che molte PMI potrebbero aver perso il loro fornitore “storico” e di conseguenza potrebbero trovarsi bollette con nuovi fornitori e costi variati.
Quanto costa il back to office alle PMI
Per le PMI con un ufficio con un organico di 20-25 dipendenti e con un consumo di 10.000 kWh/anno, Selectra ha calcolato come il costo della spesa materia prima energia nel primo trimestre 2020 (quindi pre-Covid) fosse pari a 228 euro/trimestre sul Mercato Tutelato. Al rientro in ufficio, che per molti è avvenuto a settembre 2021, le PMI si sono ritrovate di fronte ad una spesa per la materia prima energia che ammonta a 330 euro/trimestre (+45% rispetto al Q1 del 2020) per chi è già passato al Mercato Libero e di 358 euro/trimestre (+57%) per chi non ha fatto questo cambio e si è ritrovato con il Servizio a Tutele Graduali. Adesso, nel quarto trimestre 2021, questa voce in bolletta ha subito un altro aumento, si parla già di 452 euro/trimestre per chi è nel Libero (+98% rispetto a Q1 del 2020) e di 651 euro/trimestre per il Servizio a Tutele Graduali (+185%).
Secondo le stime di Selectra, la bolletta mensile a novembre 2021 per queste PMI, si aggira mediamente sui 197 euro/mese per il Mercato Libero e sui 263 euro/mese per il Servizio a Tutele Graduali, IVA esclusa.
L’aumento del prezzo dell’energia e la differenza tra Mercato Libero e il Servizio a Tutele Graduali sono ancora più evidenti andando a considerare le bollette di una PMI più grande, con 75-100 dipendenti e consumi di 30.000 kWh/anno. Selectra sottolinea che mentre nel primo trimestre del 2020 il costo della Materia Prima Energia per questi consumi era pari a 622 euro/trimestre, a luglio-settembre 2021 bisogna considerare 920 euro/trimestre (+48%) per il Mercato Libero e 1054 euro/trimestre (+69%) per le Tutele Graduali. Per gli ultimi 3 mesi del 2021 i costi salgono a 1290 euro/trimestre per il Libero (+107%) e a 1932 euro/trimestre (+210%) per il Servizio a Tutele Graduali.
Parlando dell’importo totale nella bolletta elettrica, quindi, una PMI di queste dimensioni pagherà a novembre 2021 circa 513 euro/mese con Mercato Libero, mentre con il Servizio a Tutele Graduali il costo mensile è di circa 727 euro, IVA esclusa.
Scegliendo un’offerta sul Mercato Libero, le PMI oggi possono quindi risparmiare mediamente circa un 22% in bolletta rispetto al Servizio a Tutele Graduali. Il passaggio al Mercato Libero non comporta interruzione della fornitura e non ha costi aggiuntivi per il cliente.