Coronavirus: Rosolen, misure emergenziali per scuola e formazione
Scritto da Davide Macor il 15/04/2020
Audizione assessore in VI Commissione, Honsell insiste su connettività (ACON) Trieste, 15 apr – Impatto della situazione emergenziale da Covid-19 su temi quali l’aggiornamento della Pianificazione periodica delle operazioni anno 2020 (Ppo 2020) del programma sociale europeo Por Fse 2014-20 nell’ambito del sistema della formazione in Friuli Venezia Giulia e l’analisi della situazione del sistema scolastico regionale in rapporto ai servizi offerti alle famiglie. A parlarne, in videoconferenza alla VI Commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau (ProgettoFvg/Ar), è stata l’assessore regionale a Lavoro e Istruzione, Alessia Rosolen. ‘La riapertura delle scuole non dipende dalla Regione. Immaginiamo interventi – afferma l’esponente della Giunta Fedriga – che valgano anche per il medio e lungo periodo, non solo per l’immediato, nell’ottica di investimenti talvolta anche di natura sperimentale’. ‘Due i filoni di intervento individuati per il Ppo: da un lato il rafforzamento del lavoro agile o smart working, dall’altro il potenziamento della didattica e della formazione a distanza (Fad). Per quanto attiene al lavoro agile, la scelta – ha evidenziato Rosolen – è stata quella di intervenire sia nel sistema pubblico sia in quello privato, ponendo particolare attenzione ai Comuni con meno di 3.000 abitanti e alle imprese, soprattutto le piccole e medie. Per quanto riguarda la Fad, si opera sul sistema degli enti di formazione accreditati dalla Regione, con interventi addizionali per la formazione tecnica superiore’. In merito alle risorse finanziarie, il Ppo 2020 ha una previsione di spesa complessiva di 18,852 milioni di euro così ripartita a livello di asse prioritario: occupazione 9.759.050 euro, istruzione e formazione 8.773.092,90, capacità istituzionale e amministrativa 500.000. Le risorse destinate alle misure Covid-19 ammontano a 4,6 milioni di euro (3,6 del Ppo 2020 e 1 mln del Ppo 2019). Rosolen ha quindi sottolineato il fatto che ‘sono stati accantonati ulteriori 4,6 milioni di euro per interventi di politiche passive complementari a quelli nazionali attesi con il previsto nuovo decreto di aprile’. L’assessore ha poi elencato i vari programmi specifici per l’Emergenza Covid-19 ‘che vanno a rafforzare in modo flessibile tutto il sistema della formazione regionale’. Si tratta di 2,4 milioni di euro per promuovere e rendere sostenibile la modalità di lavoro agile presso le imprese di piccole dimensioni del territorio regionale, con particolare riguardo a quelle collocate in zone sfavorite (si pensa di poter soddisfare circa 300 domande), 600mila per il potenziamento del lavoro agile del personale dipendente degli enti locali, con priorità per i Comuni con meno di 3.000 abitanti, 600mila al sistema della formazione professionale e dell’istruzione tecnica superiore per le attività formative con la didattica a distanza, 1 milione (in più rispetto al milione e 700mila messo a disposizione a livello nazionale) per l’acquisto di materiale adatto alla didattica a distanza nelle scuole pubbliche statali di ogni ordine e grado. Quanto agli interventi complementari, sono avvisi che si stanno predisponendo per migliorare l’istruzione tecnica per quasi 5,9 milioni di euro e per implementare la digitalizzazione delle Pmi, ovvero per la riqualificazione dei lavoratori occupati e disoccupati per circa 2,6 milioni. Analogamente a quello formativo, anche per il sistema scolastico, ovvero per i suoi 141.191 studenti, la Regione punta principalmente sull’individuazione di un modello didattico sempre più orientato al digitale e alla distanza. Tra le misure citate dall’assessore vi sono fornitura di libri di testo in comodato gratuito, contributi straordinari una tantum agli istituti statali di istruzione professionale e agli istituti tecnici statali diretti all’acquisto di nuove attrezzature di laboratorio, all’adeguamento dell’impiantistica e delle strutture di laboratorio, assegni per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado per l’abbattimento delle spese di trasporto scolastico, l’acquisto libri di testo e l’abbattimento delle spese di ospitalità presso convitti accreditati e, infine, assegni per l’abbattimento delle rette di frequenza delle scuole paritarie primarie e secondarie. Qualche chiarimento è poi stato fornito per l’utilizzo dei fondi regionali per l’assunzione di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) e di docenti di sostegno. ‘La Regione ha auspicato che i contratti posti in essere possano essere portati a termine – ha detto Rosolen – e ha fornito una serie di indicazioni sulle forme di flessibilità che consentono da un lato la prosecuzione del rapporto contrattuale e dall’altro l’ammissibilità della spesa. Terremo conto di tale rinegoziazione, garantendo l’ammissibilità di spese per attività originariamente non previste, determinate dalla situazione di emergenza. Per quanto riguarda i docenti di sostegno, è auspicabile che l’attività prosegua utilizzando la didattica a distanza. I termini di utilizzo dei fondi concessi sono stati prorogati a novembre 2020’. Rosolen si è soffermata anche sulla didattica digitale facendo sapere tra l’altro che, per quanto riguarda gli interventi nel brevissimo termine, nell’ambito del Programma regionale scuola digitale e in collaborazione con la Rete di scuole dell’Alto Friuli Sbilf e con l’associazione Media educazione comunità (Mec), sono state elaborate delle Proposte operative per la didattica a distanza per supportare gli insegnanti nell’analisi delle opportunità esistenti e per poter scegliere le soluzioni più adatte alle proprie necessità. Inoltre, ‘in accordo con l’assessore regionale ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, intendiamo individuare nella dotazione informatica di Insiel un numero di computer fissi usati che potranno essere donati alle scuole secondarie di II grado affinché, a loro volta, possano concederli in comodato d’uso gratuito agli studenti che ne sono sprovvisti per garantire la fruizione delle attività educative a distanza’. ‘Nell’ottica del medio periodo – ha inoltre spiegato Rosolen – si prevedono investimenti per 4,7 milioni di euro per assicurare la banda ultra larga al 100% delle scuole superiori, al 58% delle scuole medie, al 48% delle scuole elementari e al 47% delle scuole dell’infanzia’. ‘Non da ultimo – ancora l’assessore – sono state esaminate con le due associazioni che rappresentano la quasi totalità degli enti gestori delle scuole paritarie regionali, la Federazione italiana scuole materne (Fism Fvg) e la Federazione istituti di attività educative (Fidae Fvg),le azioni possibili a sostegno degli enti gestori delle scuole paritarie e delle famiglie per gestire al meglio gli impatti causati dall’emergenza’. ‘In proposito – ha chiarito Rosolen – sono emerse delle possibili soluzioni che saranno suggellate all’interno di un protocollo di intesa, la cui sottoscrizione è auspicata entro aprile. L’impegno preso dalle associazioni è di verificare una rimodulazione delle rette ma ricordiamo che si tratta di contratti di natura privatistica con le famiglie’. A seguire, le domande di Furio Honsell (OpenFvg) si sono concentrate sui problemi di connettività, riferiti anche all’aspetto delle possibilità economiche delle famiglie, mentre Chiara Da Giau (Pd) ha chiesto tra l’altro che cosa stanno facendo le scuole per gli insegnanti di sostegno. Da Alessandro Basso (FdI) un discorso sulle incertezze causate dalle decisioni del Governo e sulla necessità di maggiore chiarezza sulla Fase 2 in merito alla riapertura degli istituti. Il presidente Sibau ha riproposto il tema delle rette già pagate dalle famiglie alle scuole paritarie e la possibilità di rimborsi, nonché la richiesta dei centri di formazione professionale di poter riaprire già ora con le dovute misure di sicurezza. Farsi portavoce, presso il Governo, di fare ripartire le lezioni è la richiesta anche di Edy Morandini (ProgettoFvg/Ar), mentre Stefano Turchet (Lega) ha auspicato siano messe a disposizione a livello nazionale maggiori risorse per la formazione.