Coronavirus: Riccardi, nuova sfida è risolvere condizioni di fragilità
Scritto da Davide Macor il 29/06/2020
“Il nostro pensiero oggi, va prima di tutto a coloro che sono rimasti colpiti dal virus e non ce l’hanno
fatta, e quindi ai loro familiari cui l’emergenza epidemiologica
ha negato anche la possibilità di vivere gli ultimi momenti
vicino ai loro cari. È stato questo uno degli aspetti più duri
della pandemia che ci ha investito quattro mesi fa, una
condizione drammatica e inaspettata verso la quale abbiamo
reagito adottando scelte talvolta anche difficili e contrastate,
ma che rifaremo tutte perché mosse unicamente dalla volontà di
operare al massimo delle nostre possibilità per difendere la vita
e la sicurezza delle persone”.
Lo ha detto oggi il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo a Gorizia,
alla presenza di molte autorità tra le quali il sindaco Rodolfo
Ziberna e l’arcivescovo Carlo Maria Redaelli, alla cerimonia di
commemorazione organizzata dall’Amministrazione municipale e
dedicata alle vittime del Covid e a tutti coloro che si sono
adoperati nelle settimane di emergenza.
“Gorizia ha segnato la storia di questa epidemia registrando il
primo contagio avvenuto in regione esattamente quattro mesi fa”,
ha aggiunto il vicegovernatore ricordando brevemente le prime
decisioni assunte “contro un nemico difficile da combattere
perché sconosciuto” e il lavoro compiuto a inizio emergenza dagli
operatori del Nue, della Protezione civile, dai professionisti
afferenti ai Dipartimenti sanitari e di prevenzione: “uno sforzo
ha detto – teso a individuare in tempi brevi una strategia di
ricostruzione dei contagi e a creare un sistema rapido ed
efficace, capace di fronteggiare un fenomeno del tutto nuovo per
eccezionalità e violenza”.
“Straordinaria è stata poi la risposta della comunità – ha
aggiunto -, che ha seguito le restrizioni prescritte adottando un
comportamento rigoroso, civile e responsabile e ai sindaci in
prima linea nei giorni di emergenza e vere sentinelle del
territorio. Uno sforzo di tutta la comunità grazie al quale oggi
il Friuli Venezia Giulia registra dati che la posizionano in coda
tra le regioni del nord Italia per diffusione ed effetti del
contagio”.
“I mesi che abbiamo davanti non saranno facili – ha concluso
Riccardi -, poiché ci aspetta una nuova sfida forse ancora più
difficile della precedente, tesa a ricostruire condizioni di
normalità di una comunità che manifesta nuove fragilità legate a
chi, in seguito l’emergenza ha perso il proprio lavoro e si
rivolge per la prima volta ai servizi sociali dei Comuni e
fragilità già note come quelle che riguardano anziani e mondo
della disabilità, ambiti per i quali stiamo lavorando con grande
impegno, anche per superare le complessità legate al mantenimento
delle precauzioni determinate dal virus non ancora del tutto
sconfitto”.