Coronavirus: Riccardi, indicazioni per servizi sostitutivi a disabili
Scritto da Davide Macor il 30/03/2020
“Dopo aver ascoltato le criticità e le proposte che ci sono state espresse dai rappresentanti delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie e dopo un confronto con alcuni degli enti gestori sulle difficoltà di organizzazione degli interventi sostitutivi da garantire a seguito della sospensione dell’attività dei Centri diurni, la Regione ha fornito prime indicazione operative”. Lo rende noto il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi in merito al documento che è stato inviato all’attenzione degli Enti gestori dei servizi per la disabilità, alle Aziende del servizio sanitario regionale e ai Servizi sociali dei Comuni (Ssc). Sono circa 1000 le persone che in Friuli Venezia Giulia frequentano i Centri diurni e che attualmente quindi, dal giorno della chiusura prevista dalla nota del vicepresidente della Regione datata 11 marzo e confermata dal decreto-legge del 17 marzo, sono a totale carico delle famiglie. Gli operatori dei servizi semiresidenziali sono invece 686, di cui oltre la metà con funzioni educative e circa 300 con ruolo assistenziale. Ciò che chiedono i rappresentanti delle associazioni sono la fornitura di servizi alternativi, la dotazione di dispositivi di protezione individuale agli operatori che si dovessero recare a domicilio o la preventiva attenzione al contenimento del rischio di contagio nel caso in cui venissero riattivati alcuni servizi nei centri, rispettando il distanziamento e la necessità di evitare assembramenti. “Si tratta in particolare di definire – spiega Riccardi – un coordinamento stabile tra i Distretti delle Aziende sanitarie, i Ssc e gli enti gestori per valutare con precisione i bisogni degli utenti in carico, considerando le condizioni di bisogno sul fronte clinico funzionale della persona e del nucleo famigliare/caregivers di riferimento; individuare le risorse necessarie, prevedere le priorità e quindi organizzare la fruizione delle prestazioni essenziali non differibili, anche avvalendosi del personale dei soggetti privati che gestiscono i servizi semiresidenziali in convenzione, secondo quanto previsto dal decreto”. Il decreto prevede che le prestazioni possano essere rese secondo la triplice modalità della domiciliarità, della erogazione nel luogo abituale od anche a distanza, ovvero con consulenze telefoniche o on-line. La nota diramata dalla Regione prevede che nel periodo di sospensione dei servizi semiresidenziali, nel territorio di ciascuna Azienda Sanitaria operi un nucleo di coordinamento stabile costituito tra i referenti dei servizi distrettuali, dei Servizi Sociali dei Comuni e i referenti degli enti gestori con l’obiettivo di presidiare in forma integrata l’organizzazione e l’operatività degli interventi sostitutivi/compensativi. In caso di ricorso alla coprogettazione con i soggetti privati convenzionati, saranno adottati specifici protocolli che definiscono tutte le misure necessarie per assicurare la massima tutela della salute degli operatori e degli utenti. I protocolli saranno soggetti alla validazione del Dipartimento di prevenzione delle Aziende sanitarie. Il processo di organizzazione degli interventi si chiuderà con la predisposizione di piani individuali a favore delle persone selezionate, che prevedono il dettaglio delle modalità di realizzazione, nel rispetto delle misure di sicurezza. La Regione raccomanda nella nota di garantire per tutta la durata dello stato di emergenza un’adeguata e accessibile comunicazione alle persone con disabilità e alle loro famiglie, nonché una costante relazione con le stesse per garantire un monitoraggio continuo dell’evoluzione della situazione.