Coronavirus: Riccardi, coinvolgimento professioni sanitarie per fase 2
Scritto da Davide Macor il 12/05/2020
“Sono certo che le competenze delle professioni sanitarie continueranno ad essere preziose all’interno dei gruppi che lavoreranno alla gestione della prossima fase dell’emergenza. In particolare su alcuni temi strategici, tra i quali: gli ospedali, le forniture dei dispositivi di protezione e dei reagenti per i tamponi, oltre all’integrazione dei servizi territoriali, che è l’ambito in cui si svilupperà principalmente la risposta sanitaria a un eventuale ritorno del contagio”. Lo ha detto ieri a Palmanova il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso dell’incontro in videoconferenza con i rappresentanti regionali degli ordini professionali di ostetriche, assistenti sociali, infermieri e tecnici sanitari. Come ha spiegato lo stesso Riccardi, a breve sarà istituita la costituzione dei gruppi, all’interno dei quali verrà individuato un coordinatore. “Il sistema – ha spiegato il vicegovernatore – ha bisogno del coinvolgimento di tutte le proprie competenze; quando formalizzeremo questo procedimento, gli ordini professionali verranno tempestivamente informati”. Riccardi ha anche sottolineato come, avendo scelto con il Governo un rapporto costruttivo e il più possibile lontano dalle diatribe di carattere politico, non si è mai inteso aprire il campo alle polemiche, nonostante la competenza sulle forniture dei dispositivi di protezione individuale sia in capo all’Amministrazione centrale. “Bisogna considerare – ha rimarcato Riccardi – che proprio su questo tema, in particolare relativamente alla difficoltà nel reperire i dispositivi di protezione, si sono registrate le più significative criticità, seppur in un quadro generale che ha visto il Friuli Venezia Giulia essere una delle regioni, dati alla mano, che ha saputo contrastare meglio l’emergenza”. Per quel che riguarda la scelta della nave per garantire l’adeguatezza delle cure agli anziani ospiti delle case di riposo triestine positivi al virus e prevenire una possibile diffusione del contagio nelle strutture che non possono garantire una separazione degli spazi, Riccardi ha ribadito che si tratta di una decisione di carattere prettamente tecnico, elaboratata da chi ha una responsabilità di carattere sanitario. “In questo – ha osservato – il ruolo della politica, come prevede la legge, è quello di dare gli indirizzi e non di prevaricare competenze e ruoli che non le sono propri”. Senza entrare nei dettagli del piano, il vicegovernatore, consapevole che si tratta di una “scelta di impatto”, ha risposto ai rappresentanti degli Ordini richiamando alcune condizioni di sicurezza (tra queste: le aree per la vestizione/svestizione del personale, la distribuzione dei percorsi in orizzontale e in verticale e la diversità degli stessi percorsi) che le relazioni tecniche presentano come risolvibili, nei tempi e nei modi idonei, indicando l’opzione della nave. “Non mi sono innamorato di una soluzione ma – ha concluso – di documenti sottoscritti dai vertici dell’Azienda sanitaria e del Dipartimento di prevenzione, che né la parte politica né i tanti virologi dell’ultima ora avrebbero, sul piano scientifico, titolo a contestare”.