Classic Rock On Air: dai Red Hot Chili Peppers agli Yellow Straps | EFFE RADIO

Classic Rock On Air: dai Red Hot Chili Peppers agli Yellow Straps

Scritto da il 14/10/2024

In apertura, per i Grandi classici, la redazione ha scelto Californication dei Red Hot Chili Peppers, questo mese in copertina del Magazine Classic Rock Italia. Il gruppo si è formato a Los Angeles nel 1983 ed è composto da Anthony Kiedis (voce), Flea (basso, cori), John Frusciante (chitarra, cori) e Chad Smith (batteria, percussioni).

Californication è il loro settimo album di studio e forse il più grande successo di sempre della band: nato dalla reunion con John Frusciante dopo un periodo di crisi.

Una divisione il cui eco fu talmente forte da essere citata anche nel titolo di un celebre romanzo e poi film di Enrico Brizzi “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (il nome di Frusciante fu poi cambiato da John in Jack per non incorrere in possibili problemi per questioni di diritti d’autore).

Il testo di Californication, singolo e titolo dell’omonimo album pubblicato nel 1999, contiene così tanti riferimenti alla cultura pop di fine anni ’80 e inizio anni ’90 da rappresentare quasi un manifesto storico e culturale della Los Angeles di fine millennio.

Ma questo album è anche una storia di amicizia: originariamente avrebbe dovuto essere prodotto da David Bowie, ma i Chili Peppers fecero dietrofront e affidarono i lavori di produzione dell’album in mani più che salde e conosciute: Rick Rubin. E una storia di sperimentazione tecnologica: l’ormai leggendario video realizzato dai Red Hot Chili Peppers proprio per questo brano mescolava riprese in live action con quelle di un videogioco realizzato in realtà virtuale in cui ogni membro della band viveva una diversa avventura virtuale, molto simile a “The Sims”. La realizzazione del video non è stata di semplice realizzazione nel 1999, all’epoca la motion capture era ancora agli inizi. Nonostante la resa su schermo renda questo videoclip indubbiamente molto datato, il concetto e il significato così innovativi hanno preceduto operazioni analoghe sviluppate per il cinema di quasi due decenni: Ready Player One di Spielberg uscirà nel 2018.

Sempre numerosi gli appuntamenti segnalati come ogni settimana da Claudia D’Agnone, nella sua ormai nota rubrica realizzata in collaborazione con Ferrovie del Gargano.

Iniziamo con un giovane talento di casa nostra, vincitrice dell’ultima edizione di Sanremo, Angelina Mango è una certezza della musica italiana che inizia il suo tour nei club in giro per il paese.

Il professor Roberto Vecchioni inizia a ottobre il live tour che continuerà nei primi mesi del 2025+.

Tornano in Italia dal Canada per una sola data Crash Test Dummies che festeggiano l’anniversario del loro album che li portò al successo internazionale, saranno a Milano il 17 ottobre.

Il metal del Powerwolf arriva nel Belpaese a Milano il 14 ottobre.

Con Ferrovie del Gargano arriviamo a Foggia dove domenica 13 ottobre c’è l’imperdibile concerto di Noemi che diventerà ancora più speciale grazie all’accompagnamento di un’orchestra sinfonica.

Come brano proposto dal MEI, la Redazione ha scelto Bonsai di Raesta, all’anagrafe Stefano Resta, cantautore, medico e polistrumentista barese.

Bonsai è il suo ultimo singolo: un brano che che unisce romanticismo e ironia. Esce accompagnato da un videoclip firmato da Giovanni Grandoni. La sua vena ironica concepisce un ipotetico viaggio in Grecia, dove i due protagonisti, Raesta e Chloé Lafitte, sognano con un gratta e vinci in mano, in un caldo pomeriggio metropolitano.

In questa puntata della rubrica di Soundtrack City a cura di Marco Testoni e Massimo Privitera si parla, invece, di due film molto diversi ma entrambi di grande interesse: il coreano A Taxi Driver un dramma storico diretto da Jang Hoon con le musiche di Jo Yeong-Wook che ricostruisce le atrocità del massacro di Gwangju del 1980, dove furono uccise dall’esercito più di un migliaio di persone inermi e disarmate tra studenti e dimostranti; e Beetlejuice Beetlejuice, una commedia horror del regista Tim Burton con la colonna sonora di Danny Elfman che è il sequel di un film del 1988: Beetlejuice – Spiritello porcello.

Il brano scelto in coda a questa puntata di Soundtrack City vede come autore Richard Harris che noi conosciamo come attore ma che in realtà era anche cantante e cantautore. In questo caso è interprete di un brano di Jimmy Webb usato come title track del film Beetlejuice Beetlejuice: MacArthur Park.

La scelta della redazione di Classic Rock questa settimana propone Rose dei Yellow Straps, un duo di fratelli fuori dalla gabbia dei generi: nella loro musica troviamo hip-hop, jazz, R&B, beat downtempo e soul. Il risultato è sorprendentemente coeso, affascinante e a volte sensuale, tanto che, arrivati agli outro, sembra quasi che ti spingano verso il loro altro materiale.

Ne parliamo perchè il 18 ottobre saranno a Roma ospiti all’Alcazar per la Biennale Martelive, il più grande festival multidisciplinare diffuso d’Europa con oltre 1500 artisti provenienti da tutto il mondo, diciassette giorni e in oltre 100 location (liveclub, teatri, gallerie, piazze, muri, parchi archeologici, ville) tra Roma e Lazio, con molteplici espressioni artistiche, che vanno dalla musica al teatro, dalla danza alla street art, dall’illustrazione digitale alla scultura, dalla moda ai videoclip.

Per la sigla di chiusura del mese di ottobre la redazione ha scelto Sweet Jane di Lou Reed, cantautore, chitarrista e poeta statunitense, in copertina nel numero di Ciao2001 in edicola in ottobre. Artista crudo e ironico dei bassifondi metropolitani, dell’ambiguità umana, della dipendenza da sostanze stupefacenti ma anche della complessità delle relazioni di coppia e dello spleen esistenziale, Reed ha finito con l’incarnare lo stereotipo dell’Angelo del male, immagine con cui ha riempito i media per oltre tre decenni divenendo una delle figure più influenti della musica e del costume contemporanei. Con i Velvet Underground, fondati nella sua New York a metà anni sessanta insieme al musicista d’avanguardia John Cale, pur non riscuotendo alcun successo commerciale rivoluzionò i dettami della musica rock, gettando le basi per quell’estetica nichilista che anni dopo sarebbe stata ribattezzata Punk. Dopo lo scioglimento del gruppo avviò una lunga e proficua carriera solista, segnata dall’album Transformer, prodotto da David Bowie, il concept album Berlin, il live Rock N Roll Animal e l’album-provocazione Metal Machine Music.

I suoi tratti caratteristici erano il look (giacca di pelle nera, jeans e Ray-Ban scuri), la sua voce apatica e apparentemente monocorde e il suo stile chitarristico abrasivo e dissonante.

Sweet Jane è un brano musicale del gruppo rock statunitense The Velvet Underground. La canzone venne scritta da Lou Reed ed apparve per la prima volta nell’album Loaded del 1970. Nel 2004, la rivista Rolling Stone classificò la canzone alla posizione numero 335 nella lista delle 500 Greatest Songs of All Time da loro redatta. Nel marzo 2005, la rivista Q ha inserito Sweet Jane al 18º posto nella lista dei migliori pezzi musicali di chitarra. Il 30 ottobre 2009, in occasione del 25º anniversario della Rock and Roll Hall of Fame, Sweet Jane è stata suonata con un nuovo arrangiamento da Lou Reed accompagnato dai Metallica.


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