Cantiere – scuola sui muri a secco
Scritto da Davide Macor il 19/07/2021
Per il settimo anno consecutivo, l’Ecomuseo delle Acque e il Comune di Artegna organizzano i cantieri del paesaggio, corsi di formazione sul recupero dei muretti in pietra a secco. Il cantiere-scuola si svolgerà dal 30 agosto all’11 settembre nella frazione di Sornico, puntando a riproporre un mestiere del passato per creare nuove opportunità di lavoro, tutelare il paesaggio e dimostrare che una gestione sostenibile del territorio è possibile. L’iniziativa è rivolta a tutti: muratori, imprenditori agricoli, dipendenti pubblici, liberi professionisti ma anche semplici cittadini. Non sono previsti prerequisiti per l’accesso al corso, che verrà condotto dall’artigiano della pietra Tommaso Saggiorato di ITLA Italia. Quest’anno è prevista una giornata di studio che offrirà un contributo teorico al tema, con la partecipazione di tecnici ed esperti che interverranno sugli aspetti progettuali, naturalistici, idrogeologici e normativi, con visita ai muretti ripristinati con i cantieri.
Il paesaggio murato e terrazzato è un carattere distintivo del territorio del Gemonese, anche se a rischio di scomparsa per la mancanza di manutenzione e il conseguente abbandono, con il degrado e il cedimento delle opere. Questo comporta la perdita dei valori culturali, ambientali, identitari propri di un “patrimonio vivente” riconosciuto dall’Unesco con l’iscrizione dell’arte dei muri a secco nella lista dei beni immateriali dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Compito dell’Ecomuseo è creare consapevolezza su questo patrimonio storico che deve essere tutelato, conservato e recuperato, anche attraverso un lavoro di ricognizione e schedatura avviato da tempo sul territorio.
«La scomparsa o la rarefazione dei muri in pietra a secco incide negativamente sul paesaggio e sull’ambiente. In queste costruzioni sopravvive infatti una ricca fauna e flora che rappresenta un importante elemento di diversificazione ecologica e paesaggistica. I muri a secco svolgono inoltre un ruolo vitale nella prevenzione delle slavine, delle alluvioni, delle valanghe, nel combattere l’erosione e la desertificazione delle terre, migliorando la biodiversità e creando le migliori condizioni microclimatiche per l’agricoltura». (Unesco)
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