BOLO MAI / FUORI ORA IL NUOVO SINGOLO E VIDEO “FARE SENZA” DEL CANTAUTORE ROMANO | EFFE RADIO

BOLO MAI / FUORI ORA IL NUOVO SINGOLO E VIDEO “FARE SENZA” DEL CANTAUTORE ROMANO

Scritto da il 29/11/2021

Da giovedì 25 novembre è disponibile in streaming e nei digital store Fare Senza”, il nuovo singolo del cantautore romano Bolo Mai che lui stesso definisce come il suo brano preferito tra quelli pubblicati fin’ora. Disponibile da oggi anche il videoclip del pezzo, scritto dall’artista e diretto da Yuri L. Falco.

 

Il nuovo singolo “Fare senza” racconta il logorio di un amore stanco e consumato, ma dal quale non si è capaci di retrocedere. Tensione, indifferenza e noia creano distanza tra due persone che si ostinano a negare ancora l’evidenza, rimandando ostinatamente l’epilogo definitivo della loro relazione.

Con le sue vibrazioni cupe a metà tra l’analogico e il digitale, il brano conferma il sound ricco di contaminazioni che caratterizza l’artista, ovvero un crossover tra il cantautorato classico e la musica urban, richiamando gli idoli musicali con i quali Bolo Mai è cresciuto.

 

«Fare Senza parla di relazioni tossiche e del vortice di abitudini malsane per le quali si può sviluppare una pericolosa e insensata dipendenza. Il sound è molto scuro e armonicamente instabile: ci sono i lati del cantautorato, della trap e del rock che amo di più», racconta l’artista.

 

Il video è stato scritto dall’artista stesso, Bolo Mai, il quale ne è anche protagonista insieme all’attrice Beatrice Modica. La regia è stata curata da Yuri L. Falco assieme al direttore di fotografia Francesco Ciccone.

 

«In una relazione che non funziona, entrambi i partner sono costretti a reprimere delle parti troppo importanti di loro stessi. Il video vuole rappresentare il momento in cui queste sfuggono al controllo e la relazione precipita», spiega Bolo Mai.

 

 

 

CREDITI:

Director: Yuri L. Falco

Written by: Jean Michel Sneider

Label: Carosello Records

Actress: Beatrice Modica

 

DOP: Francesco Ciccone

1st AC: Cristian Valeri

2nd AC: Elena Altare

Gaffer: Fabio Langella

Best Boy: Marco Chiarelli

Props Master: Alessandro Iacopelli

Set Design: Matheus Dûmet

Stylist: Cosimo Libutti

Clothes by: Gaëlle Paris

Make-Up Artist: Valentina Michele

Set Photographer: Elsa Campini

Production Assistant: Leonardo Russotto

Editor: Jean Michel Sneider

Colorist: Jean Paul Sneider

Lettering: Matteo Meta

Thanks to: Debora Cinganelli, Andrea Fantozzi, Attilio Sneider, Giulia Pacioni, Iwan Donateo

 

 

Jean Michel Sneider, in arte Bolo Mai, è una delle giovani promesse di Carosello Records. Classe 1993, romano ma cittadino del mondo, il suo primo approccio alla musica è finito malamente dopo un saggio di piano andato storto in quarta elementare. Archiviato il piano, è stata la chitarra elettrica a farlo innamorare nuovamente della musica quando era ancora uno studente liceale. Abbracciando la propria indole laboriosa e intraprendente, lavora sodo e acquisisce skills ed esperienze tra le più trasversali: oltre a qualche lavoretto di sussistenza, fa l’autista per il PUNK Tour di Gazzelle e il runner sui set cinematografici e quelli dei videoclip di Salmo, Emma Marrone e Irama. Il cinema è infatti l’altra grande passione di Bolo Mai: vedrebbe all’infinito il Grande Lebowski, Nightmare before Christmas, Big Fish, Pulp Fiction e Forrest Gump. Il suo più grande idolo è Buzz Lightyear, ma ritiene che Josh Homme (cantante dei QOTSA) sia l’essere più cool della terra, anche più di Buzz. Inizia a lavorare come compositore di colonne sonore, ricevendo i complimenti di Fulminacci per le musiche realizzate per il corto indipendente “Pupone”. Il pop lo cresce, il rock lo rapisce, l’hip-hop lo libera. Questa mescolanza di influenze accrescono in lui la voglia di sperimentare, fondendo generi e sonorità diversi in chiave pop. Oggi scrive, arrangia, suona, produce e canta i propri brani, lavorando assieme a Carosello Records al proseguimento del suo progetto discografico come Bolo Mai, un nome immediato, incisivo e vagamente esotico in cui si rispecchia a pieno. Difatti si descrive come un libro aperto, talmente diretto da destabilizzare. Il nome nulla ha che fare con la città di Bologna ma l’ispirazione gli è nata da alcune cravatte texane (dette “bolo ties”) regalategli dalla nonna dopo un viaggio oltreoceano.

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